venerdì 8 dicembre 2017

Le nerd-interviste: 50) Matteo Batetta

Stasera per la serie delle nerd-interviste abbiamo un fumettista e illustratore incontrato al GameCom di Pordenone: Matteo Batetta!

Ciao e grazie per l'intervista, vuoi raccontarmi la tua storia come fumettista?

La mia storia: ai tempi delle medie comprai in edicola un albetto della Granata Press di Ken il Guerriero, una delle prime edizioni, e quello mi ha un pò cambiato la vita. Ho cominciato a disegnare, mia madre leggeva Alter Linus, e io da lì già incominciavo a sbirciare. Poi con i manga in realtà io ho preso quella strada lì, e quindi dalle medie ho cominciato un pò da autodidatta . Al liceo mi è capitato di organizzare un corso con Davide Toffolo, siamo riusciti a convincerlo a venire, a darci delle lezioni e lì lui ci ha spiegato le basi del fumetto, l’inquadratura, l’anatomia e quant’altro. E poi dopo all’università con il gruppo club del fumetto Carta Bianca, di cui facevano parte Enrico Simonato Takodesign, Claudio Bandoli del Treviso Comic Book Festival, Carlo Manara, poi vabbè Aldo Quaranta che era il nostro capo (che ora si trova su internet come Ardoq, fa anche lui l’illustratore). Da lì abbiamo fondato questa fanzine che si chiamava Carta Bianca e ogni anno pubblicavamo un numero e ne sono usciti cinque. Poi dopo ci siamo laureati..

- Si può recuperare in qualche maniera?


E’ difficile da trovare, in effetti. Aldo dovrebbe avere ancora qualcosa.
E dopo sono entrato a far parte della Legione degli artisti, ho conosciuto Sara Michieli due anni fa, e abbiamo cominciato a lavorare al progetto Yokai e poi dopo al progetto Toffolo che abbiamo un pò seguito insieme, io forte di questa conoscenza che avevo Davide. Poi dopo ovviamente l’abbiamo contattato e sono nati i due libri della Legione degli Artisti.
Poi più recentemente mi sono buttato su Instagram che per me è fonte di grande ispirazione, io seguo come avrai visto tante ragazze, cosplayer.. Perché seguo le cosplayer tanti si chiedono? Perchè mi permette di unire la mia passione per le belle ragazze con i costumi, i supereroi, quelli che io seguo, quindi personaggi dei manga, degli anime, e dei fumetti americani. E quindi ritraendo una cosplayer unisco le due cose. Dopo mi piace questo legame che tante taggandole rispondono, ringraziano, interagiscono, per cui si crea una sorte di legame virtuale con persone che sono lontanissime..

- Penso che Instagram ti permetta un contatto più diretto fra autori e “pubblico”, rispetto ad altri social tipo Facebook..

Facebook ha degli algoritmi sempre più insidiosi che ci tolgono la “visibilità” per cercarla di darla a chi decide di intraprendere un percorso commerciale, quindi con le inserzioni a pagamento. Invece su Instagram io mi ci trovo molto bene, anche se non è propriamente forse il social più..

- Vedo che ora comunque ci sono tanti disegnatori...

Ci sono tanti disegnatori. Ci sono cose un pochino più dedicate, c’è ArtStation, però ArtStation per me è molto avvilente, perché c’è gente bravissima e io subisco molto quando vedo certi disegni.

- A me capita che magari prendo un fumetto, ne posto la fotografia su Instagram taggando l’autore e quest’ultimo mi scrive “fammi sapere che ne pensi!”

Infatti, per il progetto del calendario “The Beard Philosophy”, io avevo postato all’inizio dei ritratti di alcuni ragazzi che poi sono andati a comporre il calendario e loro proprio mi avevano scritto. In particolare il ragazzo con l’ascia nella neve, che si chiama Chris Champagne (tra l’altro è un ragazzo particolarissimo perché lui suona anche, posta dei video dove suona, non fa solo il modello) mi scrisse proprio, mi incoraggiò: “allora stai andando avanti?”. Questa cosa ti motiva, ti fa andare più in velocità!

- Come hai scelto i modelli per il calendario “The Beard Philosophy” (in cui ricordo ritrai modelli barbuti)?

Sai io con questa della barba che ho anch’io mi ci sono appassionato un pò, ho tutto questo filone di ragazzi che fanno i modelli con la barba, c’è l’hipster adesso che va di moda, no? Un pochino ho cominciato a seguirli, alcuni mi hanno risposto, sono stati gentili mi hanno taggato, è bello questo legame con i tuoi soggetti! Poi ci sono alcuni che mi hanno disincentivato a disegnarli, c’è stata in particolare una ragazza bellissima secondo me che mi ha detto “no, non mi interessa che mi fai il ritratto e non mi taggare!”, perché lei fa la psicologa, però è bellissima e quindi lavora tanto su questa cosa dell’immagine, se tu la vedi, è affascinante! Però mi disse no.
Con l’Assocazione Macherì, con Paolo Cossi, adesso recentemente stiamo attivando una collaborazione per cui abbiamo fatto un omaggio a Osamu Tezuka, all’Archivio del fumetto d’alta quota ad Andreis, con fan-art dedicate, con conferenza e mostra, a cui hanno partecipato anche Giulio De Vita, Gianluca Maconi e tanti altri autori. Abbiamo fatto un tributo a questo grande regista giapponese, con una conferenza e rinfresco anche con gli Onigiri. Macheri è un’associazione che mi piace molto perché fa tutte queste cose a tema, l’aveva fatto con Giulio De Vita e Tex, quando era uscito il Tex di Giulio De Vita l’anno scorso e avevano fatto questo rinfresco con i fagioli e la birra di malto..

- I tuoi progetti futuri?

C’è un fumetto in cantiere a cui tengo molto, perché ho questo contatto con una delle ragazze che sto disegnando con cui, attraverso sempre i social, siamo diventati molto amici, e ho preso lei a modello per modellare questa protagonista di questa storia che sto disegnando. Una storia molto forte, in cui ci sarà l’evoluzione di un personaggio che passa attraverso delle esperienze che la segnano fortemente. E lei effettivamente ha avuto un’esperienza di vita molto forte e molto difficile, e questa cosa qua mi ha colpito molto e mi ha affascinanto molto, perchè ho sempre avuto un grande debole per questi personaggi un pò tormentati. Quindi in sostanza questo fumetto sarà un pò anche la sua storia, ed è una cosa a cui tengo molto perché con lei si è creato un bel rapporto, un bel legame, lei mi sostiene, io la sostengo nel suo percorso, e sarà molto importante arrivare per me al dunque. Penso che sia molto importante disegnare una storia in cui stiamo raccontando una parte di noi stessi o di qualcuno in particolare, questo traspare proprio dalle opere che ci restano nel cuore, ed è importante riuscire a metterla in un fumetto. Perché disegnare una storia con stereotipi o robe già viste sono capaci più o meno tutti, ma metterci qualcosa di vero e di vissuto e quello secondo me che fa la differenza fra un prodotto buono e un prodotto che invece ti resta dentro. Questo è un pò il progetto futuro. E comunque l’attività sui social resterà molto importante. Instagram e via dicendo per me resteranno fondamentali.

- Come sono nati i live che fai su Instagram?

Il live è nato un pò così, un pò provando.. In realtà io avevo seguito un live di Mirka Andolfo, che seguo e mi piace molto, e l’avevo trovato molto interessante come esperienza di disegnare eccetera. Ho provato su Instagram perché ho visto che comunque ci sono molte meno limitazioni rispetto a Facebook. Sai poi i live variano, non c’è sempre un grande pubblico, a volte anche nessuno, però a me piace che qualcuno osservi i disegni live. Poi con le fiere ho fatto un buon allenamento, per cui penso sia anche interessante curiosare e vedere come uno lavora, anche perché in questo periodo che c’è tanto questa polemica sui fake, su chi copia, chi in realtà poi magari non ha fatto realmente lui il disegno, uno così vede realmente come nascono i disegni, che è la tua mano che li fa. Per me conta molto il “reality” di questa cosa, ci tengo insomma che la gente riconosca la mano dell’autore che disegna.

Vi lascio i link dove potete vedere i lavori di Matteo:

https://www.facebook.com/mangaka.no.oshigoto/

https://www.instagram.com/teo_bat/

6 commenti:

  1. Grazie Fabrizio è stato un piacere questa intervista!!!

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    1. Complimenti Matteo! Sono molto curioso di conoscere il progetto che ha visto coinvolto la tua amica. Vedersi trasformare in un personaggio da fumetto deve essere qualcosa di fantastico :)

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    2. Non ho scritto i riferimenti per vedere i lavori di Matteo, ora li aggiungo subito!

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  2. Quando leggo Granta Press e liceo non mi sento poi così vecchio...
    Facebook o Instagram? Non sono su entrambi! Ormai i fumetti di questo genere sono felice di scoprili qui!

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    1. Me lo ricordo anch'io Ken il Guerriero edizione Granata Press :) E i fumetti fai bene a scoprirli nei blog ;)

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