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martedì 15 maggio 2018

A bit of [hi]story 2018 - Legacy

Torniamo a sabato con la mia esperienza a Torino all'ABOH. Ecco un paio di foto che non avevo ancora postato e il reportage video dell'amico youtuber CosMattia!

sabato 12 maggio 2018

A bit of [hi]story 2018

Oggi post più o meno in diretta da Torino, dove mi trovo in occasione dell'A bif of [hi]story, l’evento aperto al pubblico per conoscere il passato, comprendere il presente e immaginare il futuro dell’information technolog. Quest'anno si parla di musica e scrittura, ovvero di come l'informatica ha influenzato la produzione di musica e di testi. Ma vediamo la montagna di foto che ho fatto finora.. 

mercoledì 2 maggio 2018

A bit of [hi]story 2018: Preview!

Il 12 e 13 maggio sarò di nuovo a Torino, dopo la bellissima esperienza dell'anno scorso, per partecipare come espositore alla nuova edizione dell'A bit of [hi]story. Chi dovesse capitare nei paraggi mi venga pure a trovare! Nella preview di questa sera vedremo il luogo dove si svolgerà, il tema di quest'anno e altre interessanti cosette..

giovedì 22 febbraio 2018

Gli eventi nerd prossimi venturi!

Stasera con questo post volevo fare una carrellata sui prossimi eventi nerd a cui parteciperò o che comunque mi interessano, sia nel triveneto che altrove.

lunedì 1 gennaio 2018

2018: Il teaser!

Stasera volevo dare un'occhiata ai prossimi eventi nerd a cui vorrei partecipare o che comunque mi interessano direttamente.

venerdì 16 giugno 2017

Le nerd interviste: 31) Sydney Padua

Questa sera per la serie delle nerd interviste abbiamo una animatrice, insegnante di animazione e disegnatrice, autrice della graphic novel "The thrilling adventures of Lovelace and Babbage", e che ho avuto la fortuna di incontare all'A bit of [hi]Story a Torino: Sydney Padua!

martedì 30 maggio 2017

A bit of hi[story] - Legacy

In questi giorni mi sono arrivate foto e segnalazioni di filmati a proposito della manifestazione A bit of [hi]story di Torino, quindi ho deciso di ragrupparle in questo post..
La foto di apertura mi vede protagonista sul palco con il grande Doc Manhattan!

venerdì 19 maggio 2017

Le nerd interviste: 27) Alessandro "Doc Manhattan" Apreda


Stasera per la serie delle nerd interviste abbiamo un giornalista, scrittore, sceneggiatore di fumetti e creatore di un seguitissimo blog punto di riferimento per tutti noi nerd, che ho avuto la fortuna di incontrare domenica al A Bit of [hi]story: Alessandro "Doc Manhattan" Apreda!

Ciao Alessandro e grazie per questa intervista, come nasce il nerd che è dentro al Dr. Manhattan, ritieni di essere sempre stato nerd? 

Penso di si, quando sei ragazzino in realtà ti piacciono le cose che piacciono a tutti gli altri ragazzini, quando inizi a crescere e ti affezioni ai fumetti, ai videogiochi e magari molte altre persone non seguono più quegli interessi ti rendi conto di esser nerd. O almeno per i nerd della mia generazione, adesso è un pò più difficile perché ad esempio i videogiochi sono molto più mainstream, sono molto più diffusi, però nei fine anni ’80 primi anni ’90 se continuavi a giocare con i videogiochi e a leggere i fumetti dei supereroi o i primi manga che sono arrivati in Italia, ne avevi la tessera, un passaporto da Nerd automaticamente!

- Qual’è stato il tuo primo lavoro?

                                                                                                                                                                  Quello che faccio anche adesso, il giornalista! Ho iniziato a scrivere di videogiochi alla fine degli anni ’90 per varie riviste, poi ho lavorato in realtà anche su riviste non di videogiochi, adesso collaboro con dei siti importanti internazionali però mi occupo sempre di quello, di videogiochi, di tecnologia, quindi sostanzialmente ho fatto un solo lavoro in vita mia!

- E fai quello che ti piace..


Si, ho avuto sempre la grande fortuna di trovarlo subito nel periodo anche in cui era anche più facile rispetto ad adesso, e ho avuto questa fortuna che continua anche oggi, speriamo continui ancora a lungo di fare comunque un lavoro che mi piace e mi diverte molto!

- Una cosa che sento dire spesso è: se vuoi lavorare nell’ambito nerd devi trasferirti a Roma o Milano, invece tu sei sempre riuscito a restare nella tua realtà locale..


Si, quando ero ragazzino sognavo di scrivere per le riviste di videogiochi, Zzap!, The Games Machine, Consolemania, eccetera. Non era possibile perché dovevi effettivamente vivere a Milano, perché ti consegnavano fisicamente i giochi, andavi lì a battere il pezzo in redazione, eccetera. Conosco persone che da Cosenza o comunque dal sud si sono trasferite a Milano per lavorare per Xenia (la casa editrice di Zzap! ndr) all’epoca. Però ho avuto la fortuna che fine anni ’90 con l’avvento di internet si è aperta la collaborazione sulle riviste di questo tipo anche a chi abitava in tutto in resto dello stivale. Quindi ho iniziato a lavorare per Super Console, per riviste, come Chip, di informatica, perché semplicemente bastava una banale connessione a 56K a casa e un pò di fantasia, ti mettevi lì, scrivevi i pezzi, li facevi girare..Ripeto c’erano molte più realtà rispetto ad oggi a cui proporre i tuoi pezzi, quindi era più semplice. Internet ha davvero permesso a chiunque..

- Internet di contro poi ha fatto chiudere molte realtà..


Si, poi in un secondo momento il rovescio della medaglia è stato questo: chiaramente con la diffusione sempre più massiva di internet quel tipo di informazioni, recensioni, le guide, eccetera, si trovavano su internet più fresche, con aggiornamenti più frequenti e gratis soprattutto, e questo si è mangiato un pò alla volta il mercato delle riviste di videogiochi. Però è anche l’evoluzione del mezzo: alla fine i contenuti sono gli stessi, si è evoluto il mezzo attraverso cui vengono proposti, oggi sono i siti di videogiochi anzichè le riviste di videogiochi, che sono rimaste ormai molto poche, però sostanzialmente poi i contenuti quelli.


- Ma il primo videogioco a cui hai giocato?

Me lo ricordo perché ho scritto un post sul blog anni fa, è stato credo Phoenix in un bar al mare, perché, per i più vecchietti come noi, prima dell’avvento delle sale giochi c’erano i bar e le pizzerie che avevano i cassoni, all’esterno d’estate, oppure all’interno d’inverno..

- 50 lire ?

No, erano già 100! Però soprattutto andavano forti i punti telefonici, al mare, c’erano le cabine del telefono e c’erano i videogiochi, quindi c’era questa popolazione mista formata da settantenni che telefonavano a casa, gente che fumava e gente che smadonnava per seguire i cassoni.. E il primo a cui ho giocato credo sia stato Phoenix, che era uno sparatutto, alla Space Invaders..

- E il primo fumetto invece? Topolino?

Credo sicuramente qualche fumetto western che mio padre portava a casa. Ho iniziato a sfogliare i fumetti, a consumarli, ancora prima di leggere. Mi leggevo Topolino, non sapevo leggere, quando non trovavo qualcuno che me lo leggesse in casa mi inventavo le storie, cioè mi immaginavo cosa si potessero dire in quelle nuvolette piene di quel linguaggio strano che non capivo ancora, non sapendo leggere. Però sicuramente il western, e sin da piccolissimo fumetti di supereroi, mi facevo comprare le buste sorpresa perché all’interno c’erano i vecchi numeri dell’Uomo Ragno Gigante, I Fantastici 4 Gigante, Thor e i Vendicatori, perché adoravo le storie dei supereroi. Quindi le leggevo in differita di diversi anni.

- Quelli che avevano colpito anche Leo Ortolani..

Esatto, i Fantastici 4 formato Gigante!

- Da cui Rat-Man Gigante.. Progetti futuri?

Progetti futuri: tante cose, di un paio non posso parlare. C’è un fumetto che è in cantiere a cui tengo molto spero possa vedere la luce molto presto, c’è Radium l’etichetta digitale anche mia che proporrà altre novità, insomma cose nel pentolone tante, speriamo di arrivare a fine cottura.

 
- In pratica avete questa etichetta digitale e proponete i fumetti con il meccanismo del crowdfunding..

Proponiamo dei fumetti, con il meccanismo del crowdfunding li produciamo e poi vengono stampati da Saldapress. Abbiamo fatto finora quattro volumi di tre fumetti diversi, perchè di Quebrada ne abbiamo fatti due, e adesso il prossimo: partirà fra pochi giorni una campagna di un fumetto scritto da Casty, che è un autore Disney, disegnato da Ryan Lovelock, che non è un nome d’arte di un porno-divo come potrebbe sembrare, ma è un disegnatore di fumetti super-ingamba. Penso che nel corso della prossima settimana finalmente potremo lanciare la campagna. E’ una bomba, è davvero una bomba! Non vedo l’ora che esca, lo sto dicendo da un pò, però ci stiamo lavorando e ormai ci siamo.

- Avete vinto anche dei premi, vero?

Rim City, che è quello che ho scritto io, ha vinto un premo l’anno scorso al Romics, abbiamo avuto altre nomination, tipo al Boscarato per la colorazione di un altro volume. Siamo negli inizi proprio, il feedback è buono, i lettori in media son contenti..

- Come ti è venuta l’idea anche di produrre i fumetti?

E’ venuta perché in realtà con Matteo Casali, che è mio partner e complice in questa impresa, stavamo discutendo da anni l’idea di fare delle nuove storie di Quebrada, perché io sono un appassionato di questo fumetto che esisteva già da diversi anni che lui aveva lanciato con una sua produzione indipendente molti anni fa assieme a Giuseppe Camuncoli e tanti altri artisti. Quindi l’idea era di fare nuove storie di Quebrada, poi siamo partiti da lì e l’idea si è allargata poi a produrre fumetti scritti inizialmente da noi e adesso aperti alla collaborazione anche con autori importanti come Casty, come Joe R. Lansdale che è un romanziere americano molto famoso, come Wu Ming, collettivo di autori di romanzi, insomma abbiamo in cantiere grandi belle cose anche con nomi internazionali importanti. L’obbiettivo rimane sempre lo stesso: di base, di fare dei fumetti che costino il meno possibile per i lettori, però abbiano un compenso professionale per tutti quelli che partecipano, che è una cosa che il crowdfunding ti permette di fare. Se il progetto lo presenti bene, il progetto va in porto, si crea un circolo virtuoso.

 Grazie ad Alessandro per l'intervista!

Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie ! 

mercoledì 17 maggio 2017

A bit of [hi]story - secondo giorno


Continua il resoconto della nostra due giorni a Torino con una breve visita allo stand dell'Ecomuseo di Alpignano dedicato ad Alessandro Cruto, l'inventore del filamento alla base della lampadina, idea avuta prima di Edison.. Qui abbiamo un simpatico esperimento con cui si poteva giocare alle "ombre cinesi"..

martedì 16 maggio 2017

A bit of [hi]story - primo giorno


Il mio reportage dall'A bit of [hi]story, evento sulla storia e il futuro dell'informatica organizzato dal MuPin (Museo Piemontese dell'Informatica) e che si è svolto nei suggestivi spazi MRF a Torino (gli ex stabilimenti Mirafiori)


mercoledì 10 maggio 2017

A bit of [hi]story - preview


Il 13 e il 14 Maggio (cioè questo weekend) sarò allo Spazio MRF a Torino per A bit of [hi]story, il Festival dell'innovazione organizzato dagli amici del Mupin (Museo dell'informatica del Piemonte).
Porterò un pò di retrocomputer da esporre (ho già caricato l'auto!), e sono stato anche coinvolto nella moderazione di due incontri con due "mostri sacri" di internet dai nomi di Paolo Attivissimo e Alessandro "Doctor Manhattan" Apreda!
I computer che potrete ammirare nel mio container (dove si troveranno gli spazi espositivi!) sono: Apple IIc, 2 iBook G3 "conchiglione", il raro lettore Apple Power CD e la storica calcolatrice Olivetti Divisumma 28. Porterò anche il mio glorioso Macintosh Color Classic (il mio primo Mac!) che necessita di riparazioni e l'Amiga 600 che ho appena preso in uno dei consueti mercatini ma che non ho ancora potuto provare.
Il programma prevede molte altre conferenze, laboratori ed espositori, per quello completo vi rimando al sito: http://www.abitofhistory.it/
E vi lascio con il bellissimo video teaser!