lunedì 26 novembre 2018

Deadwood Dick 5: Black Hat Jack - di Joe R. Lansdale, Mauro Boselli, Stefano Andreucci

 Stasera torniamo ai nostri amati fumetti da edicola con il quinto capitolo di Deadwood Dick, dal titolo di Black Hat Jack!

 
Nat Love si trova ancora in Texas, questa volta a caccia di bisonti accompagnato dal carismatico e simpatico amico Black Hat Jack, a suo modo quasi un filosofo. Arriveranno nello sperduto avamposto di Adobe Walls, dove avverrà un tremendo attacco di indiani. L'umanità variopinta e disperata che sopravvive in quel posto dimenticato da Dio dovrà coalizzarsi per resistere..
Ritornano quindi i nativi americani visti più come una minaccia impetuosa che come dei "buoni selvaggi", anche se si fa intendere che una certa ragione comunque l'avevano, dato che i veri invasori furono i visi pallidi!  L'idea del racconto da cui il fumetto è tratto è venuta a Lansdale mentre stava andando a trovare,  per una presentazione di un certo film, il suo amico George R. Martin. Capitò proprio nella reale località di Adobe Walls. Molto interessanti a proposito gli approfondimenti sulla genesi della storia e sui nativi americani secondo Lansdale. Ai disegni abbiamo il veterano bonelliano Stefano Andreucci: i suoi disegni li ho trovati molto validi e sporchi, come richiede la serie. La seconda parte della trama arriverà il mese prossimo. 

Deadwood Dick 5: Black Hat Jack - di Joe R. Lansdale, Mauro Boselli, Stefano Andreucci
pagine 66 - euro 3.50
Sergio Bonelli Editore

10 commenti:

  1. Letto, non mi perdo un numero da quando ne hai parlato.

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    1. Ottimo :) Penso che siamo quasi agli sgoccioli fra l'altro.. sono curioso però di sapere come finisce!

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  2. Mitico questo Black Hat Jack :D,
    gli indiani invece li preferisco nella versione buoni selvaggi.
    Eh sì, sono un buonista :D

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    1. Diciamo che una certa ragione ce l'avevano, appunto :) E comunque nei soldatini o Playmobil ci vogliono gli indiani cattivi!

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  3. Passerò per pazzo (più di quanto io già non sia) perché ti scrivo sempre la stessa cosa, ma credimi è così, ho finito di leggere questo numero ieri sera (storia vera), una lunga introduzione all’assedio del prossimo numero, ma soprattutto l’entrata in scena di Black Hat Jack, di cui il nostro Deadwood Dick diventa improvvisamente la spalla, il Kit Carson della situazione, un po’ una forzatura ma ci sta, perché come coppia bianco e nero un po’ alla “Arma Letale” western funzionano. Il prossimo numero promette bene, ma devo dire che anche grazie ai bei disegni, questa serie mi sta piacendo. Cheers!

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    1. Come detto mi sa che però siamo agli sgoccioli.. comunque è stata una serie veramente godibile! E poi amo gli assedi tipo questo con millemila indiani contro dei poveri cristi :D

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  4. Dispiace anche a me che finisca. Sono un grande appassionato di western e fui triste quando si chiuse, un po' sottotono, Magico Vento. Il mio sogno è che la Bonelli o qualcun altro trovi il coraggio di aprire una saga come La Storia del West che mi ha accompagnato x tanti anni fra infanzia e adolescenza

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    1. Io apprezzo i western "sporchi e cattivi" alla Sergio Leone, per questo ho amato questa serie. Chissà che non ci sia qualcos'altro in serbo alla Bonelli..

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  5. Indiani cattivi ma per i loro motivi, credo la versione più veritiera anche se a differenze di Riky io preferisco quelli spietati e stronzi per natura, dallo scalpo facile 😁

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    1. Comunque avevano una loro cultura e un loro senso dell'onore...anzi mi pare che sia proprio Black Hat Jack in quest'albo a dire che hanno più onore gli indiani che certi visi pallidi..

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