venerdì 24 maggio 2019

La nerd-intervista: Osvaldo Felace


Come promesso, stasera pubblico la chiacchierata avuta al Cittadella Comix con l'autore di Flash Dragon. Ecco l'intervista a Osvaldo Felace!



- Ciao Osvaldo, come nasce questo progetto?

Ti sembrerà una favola, ma nasce sui banchi di scuola negli anni '80. Dopo aver "perso" Goldrake in televisione (erano finiti i cartoni giapponesi!), come tutti i bambini ho pensato di disegnarmi il mio robot personale. E l'ho disegnato, ai compagni di scuola è piaciuto e ho cominciato a fare dei fumetti su questo personaggio sui quaderni di scuola. Poi si cresce, si avanti. C'è stato il revival dei super robot, se ne parla ovunque, e alla venerabile età dei 50 anni mi sono ricordato di aver creato anch'io un personaggio del genere e l'ho disegnato, l'ho messo su internet ed è piaciuto. Così ho creato una pagina, un "fan club", e tutti quanti mi hanno chiesto se di questo personaggio ci fosse un fumetto o un cartone, allora ho detto "sì, lo faccio io!". E mi sono messo a disegnare, anche perché sono un fumettista, mi sono diplomato alla Scuola italiana di Comics di Napoli. Mi sono messo a disegnare tentando di fare una "graphic novel" di un solo episodio, ma essendo la storia tutt'altro che banale e abbastanza spessa, mi sono dovuto arrendere a fare come minimo una trilogia. Volevo fare un albo bonelliano di 98 pagine, ma non volevo fare una saga lunga, perché sono un disegnatore indipendente, faccio le storie, faccio i disegni, faccio l'editing e la pubblicazione. Il progetto è di fare una trilogia in bianco e nero, in uno stile fra il noir americano e il supereroistico americano. E in seguito creare un albo gigante interamente a colori, ci sono anche delle tavole di prova con il colore in formato un po' più grande, in cui ci saranno tutti e tre gli episodi. In seguito, se il personaggio tira, un romanzo per le origini. Un prequel ambientato 20.000 anni fa. Non sarà a fumetti ma sarà un romanzo di "fantascienza archeologica", diciamo così, perché i cattivi che si vedono in questo fumetto sono già stati sul pianeta all'epoca dell'impero sumero: erano loro i sumeri!Si lascia intuire una cosa del genere nel primo episodio, si capisce un po' di più nel secondo episodio, nel terzo si spiega definitivamente. La differenza che c'è fra un classico clichè "nagaiano" e Flash Dragon, è che il classico clichè nagaiano prevede un'invasione aliena per la conquista del pianeta, e un ragazzino improbabile che da solo con il super robot combatte gli alieni e li sconfigge. Qua siamo in una situazione strana per cui gli alieni vogliono il nucleo del pianeta per far rinascere la loro stella che si sta spegnendo, quindi vogliono salvare la loro razza, non sono interessati al pianeta, però come conseguenza delle loro azioni ne consegue la distruzione del pianeta. Quindi praticamente sono due pianeti, due razze, che lottano entrambe per la sopravvivenza. Ognuno pensa a sopravvivere, e per la propria sopravvivenza crea la distruzione dell'altro pianeta, e viceversa. E soprattutto il personaggio non è un ragazzino ma un uomo, è una rockstar, infatti lui ha un costume di scena, che non è una tuta da pilota, perché lui praticamente si è trovato in questa guerra aliena mentre stava suonando in un concerto, ed è rimasto con quello che aveva addosso. Poi non ti spoilero altro!

- Vedo che hai perfino progettato l'interno del robot

Sì, ho dato un'infarinatura, una bozza. Anche questa è piaciuta, e allora l'ho lasciata così, però in seguito sarà sviluppato in modo più intelligente, più coerente, come la faccenda dei modellini...


- Chi è che te li ha realizzati?

I modellini sono realizzati da me. C'è un amico, che si chiama Andy Guidetti, che progetta "paper model" in 3D. Praticamente lui dai miei disegni ha estrapolato il "paper model" da stampare, e io poi l'ho assemblato e ho creato i modellini. Poi qui abbiamo una action figure, la prima in assoluto, in creta, di uno dei personaggi femminili della saga.

- Il nome Flash Dragon come l'hai scelto?

E' il nome che gli ho messo quando avevo 10 anni, e quando sei piccolo vuoi un nome che ricorda già qualcos'altro, e Flash Dragon era bello. Crescendo, a 50 anni, comunque ho pensato "questo era il nome, e questo deve rimanere!" Perché il personaggio è quello, il robot è quello, il sogno è quello, lasciamogli il nome! Il titolo del primo episodio nasce come titolo provvisorio poi è rimasto quello, perché non me ne è venuto uno migliore e quindi...

- Beh "Risveglio" suona sempre bene!

Sì, risveglio, ritorno, vendetta... sono sempre termini che nei titolo fanno un certo effetto!


- Vedo che hai scritto anche dei romanzi...

Sì, sono anche uno scrittore di fantascienza, il primo libro è Caino. E qui abbiamo quel tipo di "fantascienza archeologica" che ti dicevo. E' ambientato nel 2118, e praticamente ci sono due umanità: una è ipertecnologica e vive nello spazio e l'altra è ridotta all'età della pietra e vive sulla terra, perché c'è stato un presunto cataclisma nucleare che ha distrutto il pianeta. Ma non è così perché c'è molto da scoprire, c'è molto da indagare, sono 288 pagine!


- E Psycokinesis?

Il secondo è di genere urban fantasy. Praticamente una donna serial killer si presenta in un paesino del Minnesota e comincia ad uccidere mirata, determinata, delle persone. E quindi ci sono degli uomini che indagano per scoprire se è una vendetta o se semplicemente è una pazza psicopatica. Anche qua c'è molto da scoprire, perché è un thriller. Si parla di poteri paranormali e anche di un po' di soprannaturale, quindi lo classifichiamo come urban fantasy.

- I tuoi progetti futuri? 

Fare il secondo episodio di Flash Dragon, poi c'è in cantiere un altro romanzo di fantascienza che sto finendo di scrivere, che è una storia cyberpunk, in cui c'è un androide che non sa di essere un androide, crede di essere una persona e ad un certo punto del racconto scopre di essere una macchina. E quindi c'è una specie di viaggio interiore di questa entità, di questa nuova specie, che credeva di essere umano poi si deve rassegnare al fatto di essere una macchina, e tutti i problemi che ne conseguono del caso. Perché essendo una macchina non ha i diritti civili, perché se sei una macchina sei stato comprato da qualcuno, pagato, quindi quel qualcuno è quel padrone che ti può anche spegnere. E in questo romanzo ci sarà il primo supercomputer con sdoppiamento della personalità, sarà una cosa molto divertente da vedere! E poi ovviamente tutti i progetti che ti ho già detto su Flash Dragon. Poi siamo qua, facciamo quello che sappiamo fare...

- Tu da dove provieni, dall'accento si sente che non sei veneto...

Non sono veneto, sono da Aversa in provincia di Caserta, e vivo in Veneto da sei anni.

2 commenti:

  1. Grandissimo Osvaldo Felace, hai tutto il mio supporto morale! Viva i sogni dell'infanzia, viva la creatività, teniamo attivo il bambino che continua a vivere in noi!

    RispondiElimina