venerdì 8 novembre 2019

La nerd-intervista: Pierluca Galvan


Stasera penultima chiaccheratona raccolta al TCBF. Ecco l'intervista al geniale Pierluca Galvan, di cui avevo recensito mesi fa le sue fanzine "Mondo frivolo"
Come potrete leggere, con Pierluca abbiamo iniziato parlando dei suoi lavori per arrivare a parlare di Marrabbio!


- Ciao Perluca, raccontami la tua storia come disegnatore.

Io ho iniziato una ventina d’anni fa, però sono sempre stato abbastanza scostante. Anche se comunque ho creato un universo ben preciso. Il progetto era chiaro già da una quindicina d’anni (più o meno): è questo “Mondo frivolo”. Si basa principalmente su due personaggi femminili di cui il primo è Gigetta, avevo iniziato con questo, era un personaggio femminile che era più che altro uno specchio di me stesso. Solo che l’ho messo femminile per non mettermi dentro, per evitare l’egocentrismo. E questo aveva una controparte, che invece è molto più femminile, si chiamava Loretta, sua cugina. E lei ha preso sempre più piede, perché mentre una rifiutava l’atto cinico, rifiutava i social, era ipercritica, l’altra essendo più aperta si è poi sviluppata. Ha avuto una pagina in tutti i vari social, da Myspace prima, poi Facebook, Instagram. Le ho dato una vita in pratica.

- Come mai hai scelto il cognome Tiraoro per Loretta?

E’ un cognome veneziano che ho trovato su una porta di una casa, mi piacciono i cognomi che hanno una storia!

- Fatalità mio nonno materno (e quindi mia madre) è Tiraoro, mi ha fatto sorridere leggere quel cognome nel tuo fumetto!

Ah quindi sei di origini veneziane?

- Di origini, da parte di nonno materno!

Beh, suona bene come cognome, porta fortuna! Comunque volevo che avesse un’impronta positiva. Tuttora continuo a sviluppare questo universo. La strip principale sarebbe sui “fidanzati di Loretta”, perché lei cambia ogni giorno partner. Inizialmente lo presentava ai suoi, poi il personaggio è cresciuto, e da una strip ho cominciato a lavorare un po’di più sul costruire delle storie. Comunque si tratta sempre di racconti brevi, dall'ambito un po’ surreale ma sempre legato alla realtà.
Questo è un lato del mio lavoro, parallelamente ho sviluppato una serie di altre cose. “Pierpiacere” è un progetto nato con Thumblr, che è questa piattaforma dove giravano queste immagini, e la sua cosa particolare era un po’ l’anonimato e il fatto che queste immagini all'improvviso diventassero virali in maniera allucinante. Instagram non era ancora così sviluppato. Quindi una specie di egocentrismo, perché sono sempre selfie, foto di sè stessi, eccetera, ma al tempo stesso di anonimato perché non si sa molti da dove provenissero. Ricopiavo queste immagini velocemente con la penna biro, in modo tale da dare anche la velocità con cui queste immagini fossero fruite. Una dopo l’altra, dopo l’altra..


- Hai reso l'immediatezza, la veridicità!

Esatto, l'immediatezza è la caratteristica principale. Non c'è una costruzione, non c'è un disegno a matita, infatti per ogni disegno ne venivano scartati magari due o tre. Perché non è che sono tipo quel gran disegnatore coreano che crea dal nulla. Ci sono questi fenomeni di questi disegnatori che dal nulla, senza neanche costruire, creano già un'anatomia perfetta, un paesaggio sviluppato. Comunque questa parte del lavoro, che adesso sto raccogliendo, non dico che sia un capitolo finito ma adesso essendomi trasferito ho preso un iPad, quindi ho cominciato a disegnare direttamente in digitale. E ho cercato un contesto dove si potessero inserire queste cose e ultimamente sto sviluppando questa cosa dei webcomics. Il problema è che comunque faccio delle storie in italiano, dove racconto un universo, insomma è un ambiente popolare, comunque non nazional popolare.

- Potresti proporle in inglese.

Sì, dovrei adattarle in inglese, non semplicemente tradurle, perché devono mantenere lo stesso spirito, lo stesso umorismo. Ed è un umorismo che non si sa mai dov'è l'umorismo, non c'è una gag ben precisa, è un umorismo intriso su giochi di parole piuttosto che il disegno.

- L'adattamento non è sicuramente facile!

Esatto. E quindi ho iniziato a fare storie mute. Sto cominciando a fare un lavoro sull'erotismo, che però non è l'erotismo classico di Milo Manara o Leone Frollo, i primi nomi che mi vengono in mente, e non è nemmeno pornografia. E quindi è molto difficile in questo caso trovare un contesto, perché da un lato mi piace la pornografia, perché comunque ha un suo senso estetico, ma la pornografia ha una funzione che è quella di masturbarsi e basta (risate nda). Non è questo l'intento, quindi sto cercando il contesto giusto per sviluppare questa cosa, al momento.

- Ma come mai sei finito in Francia?

Sono finito in Francia perché quando ho finito l'Accademia, non essendo mai stato in Erasmus nè niente, non avendo mai viaggiato, ho voluto partire, perché penso faccia parte del percorso di ogni persona. Io ho fatto il mio e poi ho scelto la Francia perché da fumettista c'è sempre questa leggenda come se fosse quasi la terra promessa, in realtà non è così diversa da qui insomma. Anzi vedo che qui c'è poco ma a volte c'è una qualità da parte degli editori che in Francia non ho trovato. Tanto per farti un esempio, ho trovato alcuni adattamenti di manga fatti dalla Coconino che hanno una cura nel prodotto finale che non ho trovato in Francia. Comunque il fumetto è sempre legato al proprio paese, perché lavora per immagini che devono essere riconosciute.

- E' un mezzo di comunicazione.

Esatto, è un mezzo di comunicazione, però ad esempio le onomatopee, noi siamo abituati ad una certa lettura e ogni paese ha la sua. I manga hanno avuto questo grande successo perché hanno una lettura molto "aerosa" e quindi sono abbastanza fruibili da tutti anche se vengono da un paese completamente agli antipodi rispetto al nostro. Si prestano a diversi adattamenti, basta pensare agli anime che guardavamo da piccoli, quando guardavo Kiss Me Licia sembrava che fosse girato in Italia! Marrabbio sembrava un classico cuoco italiano con i baffi!

- Magari qualche piatto che preparava pareva strano...

Però sai, trasformi gli okonomiyaki in frittatine, anzi in fettine panate, è il gioco è fatto!

- Anche Lamù è piena di tradizioni giapponesi, ma da bambino non me ne preoccupavo!

Non ti facevi troppe domande, perché il Giappone per molti versi ha molte affinità anche con l'Italia, proprio di ambienti ti parlo, di spazi.
E questo è quanto, poi parallelamente lavoro anche con altre cose, il fumetto è una parte, io ho fatto l'Accademia poi mi sono dedicato alla pittura piuttosto che ad interventi su ambienti, con tutto quello che poteva riguardare il disegno, da graffiti ad altro. Però il fumetto sarà sempre la base ed è sempre il traguardo, che ancora non ho raggiunto. Fa comodo però avere un obbiettivo finale, perché ti aiuta ad andare verso una certa direzione. Mentre vedo che molte persone sono perse, perché hanno questo bisogno di esprimersi, ma non sanno bene come. Da un lato mi ritengo fortunato, dall'altro purtroppo dovrei darmi da fare un po' di più, magari dal punto di vista promozionale, visto che sono anni che faccio queste cose.


- Magari potresti sfruttare di più Instagram.

E' vero, però vedi i social li scopro man mano, adesso è chiaro il loro intento, ma una volta non era così. Instagram nasce come social di foto. A me piace che su Instagram uno veda anche quello che mi circonda, quello che può essere un'ispirazione, un po' anche il mio universo che va anche al di fuori del fumetto. Siccome i personaggi che ho creato sono abbastanza iconici, riconoscibili da subito, ci sono due occhioni neri, non vorrei che questo diventasse un po' come nella streetart, in cui vedi sempre lo stesso marchio, come fosse una firma. Mi piace comunque che ci sia un alone di mistero attorno per non sprecare le cartucce, diciamo così. Il problema è che a volte il mistero diventa confusione e non si capisce bene. Se uno non è curioso difficilmente ha voglia di approfondire. Però le persone che lo fanno, valgono più di un grande pubblico che magari ti guarda superficialmente. Al tempo stesso il fumetto ha bisogno di un grande pubblico, perché le cose sono fatte per essere lette non per uno sfogo artistico personale, è come suonare una canzone che non viene ascoltata!

Il profilo Instagram di Pierluca 
La pagina Facebook 
eroticalma
http://www.supierman.com/

4 commenti:

  1. Lo stile di disegno è molto grazioso, complimenti a Pierluca Galvan e auguri di avere maggiore visibilità!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo sto pressando anch'io perché merita veramente :)

      Elimina
  2. Uno stile di disegno che va dai tratti veloci di Crepax fino ai manga, passando per il design di Love is...!!
    Grande, bella intervista quindi complimenti a entrambi.
    Mi interesserà conoscere il lavoro sull'erotismo (w la masturbazione!).
    Tiraoro cognome cool. Assolutamente :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco il link, poi aggiungo tutti i link anche all'intervista: https://www.webtoons.com/en/challenge/eroticalma/list?title_no=272849

      Elimina