Per il suo ritorno al fumetto Nova ha scelto un'opera sicuramente originale, realizzata a quattro mani con DePica, cioè Isa DePica. Fin dal titolo si intuisce che Ecovanavoce è un'opera palindroma, ed è basata sul lutto, sulla perdita. Ed essendo palindroma si può leggere partendo dall'inizio o dalla fine. Non c'è una vera trama, piuttosto un flusso di coscienza, la rappresentazione di pensieri. A DePica è affidata la parte iniziale e centrale, con una casa in cui ogni cosa è immobile, forse perché qualcuno è venuto a mancare ma continua ad aleggiare su ogni cosa. A Nova invece è affidata la parte centrale, con l'elaborazione vera e propria del lutto, e qui le parole diventano illeggibili. Almeno io l'ho interpretato così, ma è uno di quei casi in cui l'opera va interpretata secondo la propria coscienza. Sicuramente le due autrici sono state molto coraggiose a realizzare un fumetto così sperimentale e intellettualmente stimolante.
Ecovanavoce - di Nova e DePica
pagine 120 - euro 15
Eris Edizioni



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