venerdì 26 novembre 2021

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia - Zerocalcare

 

Stasera parliamo del nuovo libro di Zerocalcare, una raccolta (più un inedito) dall'evocativo titolo di Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia!

Il volume raccoglie i fumetti usciti in questi ultimi su l'Internazionale e su l'Espresso, più un inedito che vedremo alla fine. Io personalmente ho già tutte le riviste "originali", ma è un'ottima occasione per avere tutte queste storie "raggruppate", come già successo con La scuola di pizze in faccia del professor Calcare. Avevo già recensito questi fumetti a suo tempo, quindi vi riporterò ciò che scrissi all'epoca.
Si inizia con Lontano dagli occhi lontano dal cuore, pubblicato sull'Internazione Extra nel dicembre 2020.
Zero raccoglie due testimonianze relative alle rivolte carcerarie nate dopo l'epidemia di Covid-19. Ma la situazione attuale è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso di una situazione insostenibile che va avanti da anni.

Romanzo sanitario proviene invece da l'Espresso di marzo di quest'anno. 
Nel suo fumetto Zero ci parla di Villa Tiburtina a Roma, che era sede di un presidio sanitario pubblico, poi chiuso all'epoca dei soliti tagli alla sanità. Ora un comitato sta premendo affinché questo presidio, che  servirebbe un bacino di ben 30.000 persone, venga riaperto. La pandemia che stiamo vivendo, poi, lo rende più che mai necessario. Per raccontare tutto questo Zerocalcare usa come pretesto una fantomatica intervista con un intervistatore stronzo, ovviamente via web. Questo fumetto era stato annunciato come "graphic novel" ma il termine corretto, come saprete,  è sicuramente "graphic journalism". Diciamo che il fumettista ha trovato una sua maniera valida ed efficace, pur intrisa sempre del suo umorismo, per elaborare "articoli a fumetti" come questo. 

Siamo a maggio con La dittatura immaginaria, tratta da l'Internazionale.
L'autore nei social ha spiegato che sentiva l'esigenza di realizzare un fumetto per dire la sua sull'argomento spinoso della "cancel culture" e sulla "dittatura immaginaria" del politicamente corretto. Zerocalcare si vede che sentiva molto l'argomento perché ha elaborato ben 27 pagine suddivise in 10 punti, di cui si fa fatica anche a parlarne, visto l'elevato numero di argomenti trattati. Iniziando dal fatto che semplicemente sta maledetta "cancel culture" in Italia non esiste, perché ci possono essere mille polemiche per quello che scrive o afferma uno, ma poi il giorno dopo non cambia nulla. E quelli che si lamentano che in Italia "non si può più dire nulla" lo fanno su tutti mezzi disponibili: giornali, libri, social, tv! Ma questi sono solo i primi due punti toccati dall'autore, in effetti l'insegnamento finale può essere quello di rispettare, confrontarsi e dialogare con gli altri. 

Ultima "riproposta": Etichette, tratta da l'Internazionale di luglio.
Questa volta Zero si avvale anche dell'apporto del bravo Alberto Madrigal per i "grigi" delle pagine del reportage. Sui social trovate il divertente retroscena di come Zerocalcare sia riuscito a convincere Madrigal a dargli un mano. Comunque, parlando del tema di questo fumetto, ritorniamo ancora una volta nel nord dell'Iraq, questa volta la meta era il campo profughi di Makhmour. Prima l'autore riesce ad incontrare Heval Zagros, personalità di spicco delle comunità del Kurdistan, che porta la sua testimonianza. La Turchia sta continuando con gli attacchi alle montagne, dove si trovano i guerriglieri curdi del PKK, visti come sempre alla pari di terroristi. E la Turchia non vuole la diffusione del cosiddetto "confederalismo democratico" dei curdi, già raccontato alla grande da Zero nel fortunato Kobane Calling: un sistema basato su emancipazione delle donne, rispetto della natura e convivenza fra popoli diversi. Quindi completamente rivoluzionario, perfino per noi. I guerriglieri delle montagne intervengono sempre per difendere le varie comunità minacciate da Turchia e Isis, per questo "se cadono le montagne" sarebbe la fine di questa utopia. Invece la strada per entrare a Makhmour sarà molto più difficoltosa, ma Zerocalcare riuscirà comunque a raccogliere una viva testimonianza da questo campo profughi, nato nel deserto in mezzo agli scorpioni, dove si ripropone ancora il modello del confederalismo democratico e si prova a resistere agli attacchi dei turchi. Infatti 72 ore dopo, c'è stato proprio un bombardamento da parte di un drone turco. Non mancano comunque le classiche battute di Zerocalcare, che smorzano un pò i toni. Se cadono le montagne è sicuramente un altro ottimo pezzo di graphic journalism.

Passiamo finalmente all'inedita Il castello di cartone, che è lunga ben 90 pagine. E in cui l'autore vuole raccontarci come è stato realizzare una serie animata per Netflix. Quindi un pezzo più che mai attuale, visto il successo ottenuto da Strappare lungo i bordi. L'autore prima di tutto mette in scena una delle sue classiche allegorie, questa volta infatti immagina un castello a forma di Armadillo in cui deve addentrarsi per poi superare cinque guardiani. Che rappresentano le difficoltà e le obiezioni che gli si sono poste davanti man mano che procedeva con l'idea della serie. Questo racconto epico viene intervallato da reali retroscena, un vero e proprio "making of", che fa comprendere come si è realizzata quel capolavoro di serie. Se posso permettermi, pur con tutte queste paure e insicurezze da parte di Zerocalcare, è venuto fuori veramente un ottimo prodotto! 

Niente di nuovo sul fronte di Rebibbia - Zerocalcare 
pagine 224 - euro 18
Bao Publishing

3 commenti:

  1. Lo voglio, lo voglio, in particolare per Etichette e per l'inedito. Forse anche io ho già letto qualcosa di questo, però è bene che vengano raccolte, un po' perché è Storia, un po' perché a volte è a puntate e io tante volte, sempre in ritardo, prendo un numero ma non quello successivo e quindi mi manca la fine (tipo con L'Essenziale, che ho preso solo il primo numero, e sono arrivato a leggere il fumetto oggi, scoprendo che era a puntate...). E poi lui è un mito.

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    1. Queste erano tutte "singole", ma non è facile stare dietro con le varie uscite di Zerocalcare, ad esempio anch'io devo sempre ricordarmi che ogni sabato esce quella dell'Essenziale...per fortuna oggi è l'ultima parte :)

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  2. Sai perché adoro Zerocalcare? Perché lui non mi fa né ridere né piangere ma mi induce a fare le due cose più belle che esistano: imparare e riflettere.

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