venerdì 23 dicembre 2016

Le nerd-interviste: 8) Claudio Calia


Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo un altro amico fumettista: Claudio Calia! La sua ultima opera, che avevo gia' presentato in questo blog, è "Leggere i fumetti", una breve agile guida per chi vuole iniziare a leggere i fumetti. Ho avuto la fortuna di incontrarlo al Temporary Book Store che è stato allestito in Calle Corte Legrenzi a Mestre, e questa è la mia intervista!

Ciao Claudio e grazie per questa intervista !
Come ti è venuto in mente di scrivere una guida per chi vuole iniziare a leggere i fumetti?
Leggo e accumulo fumetti da... 35 anni? Li faccio più o meno professionalmente da venti. Vivo in provincia. Metti insieme questi tre elementi e uniscili idealmente con una linea, e la risposta verrà da sé: nella mia vita non frequento molti lettori di fumetti. Così nel tempo sono diventato per tanti miei amici la persona da interrogare quando un fumetto entra nel loro radar: cosa leggere dopo Zerocalcare o Gipi, per esempio, o di volta in volta segnalare Zograf, Sacco, Spiegelman, la Satrapi, e tanti altri a seconda dell'interesse di partenza che mi viene segnalato. Dopo tanto giornalismo disegnato, mi è venuta voglia di realizzare un libro che, in un certo senso, svolga la stessa funzione per un pubblico più ampio rispetto alla mia cerchia abituale.



 
Pensi che sia una esperienza che si conclude così, o hai già in mente di fare nuove edizioni “aggiornate”?

Chi può dirlo? Ogni tanto penso ad alcune parti che potrebbero essere aggiunte, magari in forma di piccola autoproduzione (chi vuole sapere come e perché mi sono sbarazzato della collezione dei primi 100 numeri dell'Uomo Ragno della Star Comics?) a complemento disponibile solo alle presentazioni dal vivo. Ma è troppo presto per parlarne. Mentre avrei proprio voglia di renderlo in un qualche modo un sito, un sito dedicato a chi vuole avvicinarsi alla lettura del fumetto e delle disquisizioni su fumetto popolare o d'autore non sa che farsene. È però una cosa che non potrei sobbarcarmi da solo, un sito sui fumetti pensato espressamente per dare consigli di lettura a chi non ne legge, dovrei cercare pochi e selezionati collaboratori disposti a scrivere, costruire una sorta di redazione... Insomma, idee in testa sull'argomento continuano a frullarmene parecchie.




Hai scritto che il tuo libro non è un elenco dei fumetti che ti piacciono... so che è un elenco difficile da stilare, ma fumetti e autori preferiti?

È veramente una domanda che viene posta molto spesso ed è sempre molto difficile rispondere. Se andassi a scorrere le mie risposte in passato probabilmente troverei sempre titoli e autori diversi. Posso dire che generalmente ragiono per “autori”, e tra questi ce ne sono un po' che alla soglia dei quarant'anni posso definire “ricorrenti” tra le mie letture: Frank Miller, Jack Kirby, Katsuiro Otomo, Chester Brown, Joe Matt, Go Nagai, Jim Starlin, Adrian Tomine, Dave Sim, Manu Larcenet, José Munòz, Leo Ortolani... e siamo già a 12 in un baleno, e mica finisce qui.
Sulle opere: il Quarto Mondo di Kirby, Devilman di Nagai, Alack Sinner di Munòz e Sampayo, Cerebus di Dave Sim, Peepshow di Joe Matt, Capitan Marvel e Warlock di Jim Starlin, Akira di Katsuiro Otomo, Maus di Art Spiegelman, Hicksville di Dylan Horrocks... anche qui potrei non finire più.



Progetti per il futuro? Ho letto qualcosa a proposito dell'Iraq o sbaglio?


Poco prima di concentrarmi sulla chiusura di Leggere i fumetti sono stato due settimane nel Kurdistan Iracheno con un progetto di Un Ponte Per, che mi ha portato a insegnare fumetto in tre centri giovanili e, ora, a sviluppare un libro a fumetti sul mio viaggio. Ho appena consegnato una piccola “anteprima” che vedrà forma in un albo autonomo di 24 tavole a uso e consumo di Un Ponte Per, e per la prima metà del 2017 uscirà il reportage completo con BeccoGiallo.



Come nasce l’hashtag che usi “maledettifumetti”?

Doveva essere il titolo del mio libro, al posto di “Leggere i fumetti”. In un certo senso lo è stato perché per tutto il tempo in cui ci ho lavorato per me il titolo era quello. Purtroppo esiste un saggio, edito da Tunuè, molto bello e interessante tra l'altro, con lo stesso titolo, dedicato al maccartismo nel fumetto americano degli anni '50. Non è raro tra l'altro sentirmi usare questa frase per imprecare, tra me e me.



 
La domanda che pongo a tutti, il primo fumetto che hai letto?

Veramente molto difficile. Ho cominciato a leggere fumetti davvero da piccino. Ho due ricordi emblematici: avrò avuto quattro o cinque anni, quando ho raccolto un albo dei Fantastici Quattro della Corno, ricopertinato con un altro titolo (in copertina c'era il primo piano di un soldato del Dottor Inferno di Mazinga Z), a Brindisi mentre passeggiavo con mio padre. Per raccolto intendo proprio raccolto dopo che una macchina ci era passata sopra, con il segno dello pneumatico su tutta la facciata. Conteneva un numero dei FQ disegnato da Jack Kirby.
Poi più avanti, alle medie per un compleanno qualcuno della mia famiglia mi ha regalato il libro “50 anni di Braccio di Ferro” di Bud Sagendorf e quel libro, che racconta la vita di Elzie C. Segar, il creatore di Popeye, è stato fondamentale per decidere di provare a fare della mia passione più forte anche una professione.

Grazie ancora per l'intervista e anche per le dediche e gli sketch sui tuoi volumi :) 



2 commenti:

  1. Calia è un grande! Sono felice di aver letto questa bella intervista, grazie mille e buon anno! :)

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