Il buon Zattera torna ancora una volta al suo amato personaggio Earl Four Eyes, il detective mutante che agisce in uno scenario noir però spostato all'anno 3000 o giù di lì. Questa volta l'autore ha tentato un esperimento indubbiamente originale: quattro storie per il suo protagonista (quanti sono i suoi occhi, ovviamente) ma ciascuna realizzata con un linguaggio diverso, un media diverso. Non si poteva che iniziare dal fumetto. In "Caccia grossa" una madre incarica il detective di rintracciare il figlio, che si è iniettato una nuova potente droga che però potrebbe trasformarlo in una specie di fungo-zombie. Quindi va in onda una vera e propria corsa contro il tempo per rintracciare il ragazzo prima che sia troppo tardi. Ma ci sono i soliti criminali mutati da strapazzo che si metteranno in mezzo.
La seconda storia, "La dalia assurda", è in forma di fotoromanzo. Per realizzarla l'autore ha utilizzato scene di vecchi film in bianco e nero, con mitici attori dell'epoca, modificandole digitalmente. Un vero lavoro immane. Comunque, sembrerebbe un caso semplice per Earl. Un marito geloso lo incarica di controllare la moglie che sembra intendersela col gestore di un locale. Il detective con la sua Milly si infiltrano nel posto, facendo pure amicizia con la presunta coppia. Ma scopriranno molti di più, un piano del dittatore dell'universo, Mr.Pipa, per scovare tutti i dissidenti.
"Crocevia del destino", a parte l'illustrazione qui sopra, è un racconto. E qui si vede la bravura di Stefano Zattera anche come semplice scrittore. Il protagonista riceve un biglietto anonimo con data e ora di un appuntamento, ma una volta che si reca sul posto troverà un altro sé stesso ammazzato. Earl scoprirà che il suo presunto clone viene da una dimensione molto particolare... e non voglio aggiungere altro, se non che lo scritto si legge tutto d'un fiato, talmente è avvincente.
Four Eyes Four Stories - Stefano Zattera
pagine 112 - euro 16
Eris Edizioni
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