Visualizzazione post con etichetta intervista. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta intervista. Mostra tutti i post

venerdì 10 marzo 2017

Le nerd-interviste: 17) Gabriele Luzi & Alessandro Giampaoletti

Questa settimana per le nerd-interviste proseguiamo con le interviste agli autori incontrati a Mantova Comics & Games,  oggi è il turno dei creatori della serie Rats: Gabriele Luzi (sceneggiatore) e Alessandro Giampaoletti (disegni)! Anche in questa intervista sono stato coadiuvato dalla mia Telespalla Bob personale (mia moglie), quindi come di consueto FP sono io e MV è lei!

FP: Ciao, e grazie per l'intervista! Com'è nata l'idea di realizzare questo fumetto?

Gabriele: L’idea è nata dall’incontro tra me e Alessandro, perchè Alessandro cercava uno sceneggiatore  (era appena uscito dalla Scuola Internazione di Comics di Jesi) e quindi gli è stato consigliato il mio nome da un disegnatore (che poi è docente alla Scuola).
Ci siamo incontrati e abbiamo fatto un progetto, che è nato un pò come una palestra per noi, un esperimento.
Noi ci siamo dati subito alla pubblicazione su internet, abbiamo iniziato a fine 2014 la pubblicazione del primo volume online, e poi abbiamo deciso di stamparlo, non era previsto, però abbiamo cominciato a stamparlo, a fare le prime fiere, quelle piccole (noi siamo delle Marche quindi marchigiane), ci siamo spostati, abbiamo fatto Lucca recentemente, e adesso proviamo anche l’avventura di Mantova!
Uscirà il terzo volume tra poco, penso quest’estate, e poi saremo di nuovo a Lucca 2017.
Il progetto è nato più come palestra, ma poi ci siamo divertiti talmente tanto..

MV:  Come si svolge la vostra collaborazione fra sceneggiatore e disegnatore?

Gabriele: Per collaborazione intendo proprio questo: chiedo sempre parere ad Alessandro, lo coinvolgo, chiedo come può sembrargli la storia, soprattutto nel volume conclusivo..

MV: Ma la scintilla, cioè l’idea per realizzare questi albi, da dove è venuta?

Gabriele: La scintilla veniva da un mio vecchio progetto, in cui protagonista era proprio un topo antropomorfo, che originariamente era un fotografo, un fotoreporter freelance, che si fondeva con un topo, ma aveva altri risvolti la cosa, invece abbiamo detto, ma perchè non fare una cosa più per bambini? Perchè sia per il suo tratto, ma anch’io nel frattempo nel corso degli anni mi sono orientato alle storie più per bambini e per ragazzi che non per adulti, e quindi ho trasformato la storia in questo!



MV: Quindi hai trasformato il tuo personaggio in questo!

Gabriele : Si si , affrontiamo delle tematiche abbastanza attuali: vivisezione, perchè parliamo di cavie, sia animali ma anche cavie intese come noi, noi cavie della sperimentazione delle multinazionali. Siamo bombardati ogni giorno da informazioni, da siti internet, cioè il nostro cervello viene bombardato..

FP: Un messaggio animalista , direi quasi “umanista”?

Gabriele : Si animalista, è una denuncia per il fatto che veniamo usati come cavie, poi c’è il bullismo accennato, perchè comunque a scuola c’è sempre il bullo di turno, che poi è il figlio del cattivo, che all’inizio della storia maltratta il protagonista..

MV: In qualche modo può essere anche d’aiuto, magari i ragazzi che leggono ci si riconoscono..
Alessandro: Diciamo che anche se l’aspetto magari può sembrare per ragazzi, poi il pubblico si estende..
Gabriele: Si, perchè ci sono anche adulti che l’hanno letto e ci hanno ritrovato proprio queste cose.. Ha due chiavi di lettura, uno dagli occhi del bambino, che vede delle cose attuali per la sua età, e uno per gli adulti, che allora dicono “porca miseria!”, più di denuncia!


FP: Progetti futuri ?

Gabriele : Il terzo volume, e poi faremo un pò di pausa, perchè veramente non ne possiamo più di topi :)
Alessandro : Sicuramente procederemo con altri progetti..
Gabriele : Altri progetti, io sto terminando di scrivere il secondo, il seguito: Rats 2, però prima ci dedicheremo a qualcos’altro..

MV: Sempre disegnati da te , quindi questa collaborazione continuerà!

Gabriele: Continuerà, anche su altre cose!
Alessandro: Si, ho visto che si lavora bene, per cui si può anche provare a fare altri progetti..
Gabriele: Siamo arrivati al punto che lui magari modifica le tavole, perchè magari trova la sceneggiatura un pò prolissa, non so c’è una vignetta in più che magari lui potrebbe condensarla in una unica, all’inizio me lo chiedeva, adesso..
Alessandro: Adesso faccio direttamente!
Gabriele: A volte neanche me ne accorgo! :)

MV : In bocca al lupo per i vostri progetti!
FP : In bocca al lupo , e alla prossima!


Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie !

venerdì 3 marzo 2017

Le nerd-interviste: 16) Davide La Rosa

Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo un grande fumettista che abbiamo incontrato e intervistato a Mantova Comics & Games, autore del Dizionario dei film brutti a fumetti, di Ugo Foscolo : Indagatore dell'incubo, di Leopardi e Ranieri True Veri Detective, eccetera eccetera:
Davide La Rosa!
In questa intervista sono stato coadiuvato dalla mia dolce metà (lei dice che è la mia Telespalla Bob...:) ), quindi nelle domande FP sono io e MV è appunto lei!

Ciao Davide e grazie per quest'intervista!

FP : Partiamo dal “Dizionario a fumetti ai film brutti”, come è nata questa idea?

Io e Fabrizio, l’altro autore e disegnatore di questo libro (realizzato a 4 mani perchè scriviamo e disegnamo un pò entrambi), siamo diventati amici proprio grazie ai film brutti! Abbiamo cominciato a scambiarci i film di questo genere.

FP : Ma i link su youtube?

Si i link oppure ci mandiamo i file caricati tramite dropbox oppure quando ci vediamo, perchè è il terzo libro che facciamo assieme, abbiamo fatto altri 2 libri su un personaggio mio che lui ha ridisegnato “bene". (Detective Smullo ndr)
Poi abbiamo detto: dovremmo provare a portare la nostra passione su carta, facciamo un dizionario dei film “brutti", perchè nessuno ne parla mai. Si fanno sempre le recensioni dei film “belli”, bella fatica, son buoni tutti!
Perciò parliamo di film “brutti”: la cosa più difficile è stato scegliere i film, perchè sono veramente ma veramente tanti. Noi ne abbiamo visto a centinaia, sono più i film brutti che abbiamo visto che quelli belli! Abbiamo dovuto fare una sorta di cernita, abbiamo cercato di far vedere i più significativi.

FP : A proposito, mi sembra che difendiate un pò il tanto bistrattato “Alex l’ariete”

Ecco, infatti, il meno brutto è “Alex l’ariete”, perchè in realtà il problema di quel film è che è recitato malissimo, però la storia,  per quanto sia veramente brutta, almeno ha una continuità e ha un senso.
Ci sono dei film in qui non c’è neanche la storia, cioè tu lo guardi e dopo 2 ore dici “beh?”, cioè proprio tutto sbagliato. Quindi abbiamo messo “Alex l’ariete” perchè è il più famoso, anche per fare da traino agli altri.

MV : ho capito, è il film “brutto” più commerciale.
Esatto, per il resto abbiamo avuto la fortuna di avere avuto la prefazione di Andrea Marfori, che è il regista di un’altra perla trash che è “Il bosco 1”, che si chiama proprio così “Il bosco 1”!

FP : perchè confidavano in un seguito
MV: ma non si sa mai..
FP : beh, gliel’hanno chiesto più volte di farlo!


Invece ora ha fatto un film horror in Russia..

FP : Ma come l’avete conosciuto Andrea Marfori?

Su Facebook, perchè noi siamo iscritti ad un gruppo sui film brutti, ed è iscritto pure lui!

MV : Quindi c’è tutto un sottomondo dedicato a i film brutti!

Si si, in realtà siamo tanti. Ad esempio Fabrizio proietta a Pescara ogni settimana un film brutto per una rassegna che ha chiamato Cinemarcio, e vanno veramente in tanti. Decine e decine di persone che  vanno in questa specie di centro sociale..
Tornando a Marfori, abbiamo tirato fuori che usciva il libro, lui ci ha detto “fateci avere una copia”, ci siamo detti: proviamo a chiedergli se ci fa la prefazione, e lui ce l’ha fatta, gentilissimo! Tra l’altro il suo film lo smontiamo, però lui è stato molto sportivo!

FP : Tra l’altro ho visto che questi film in VHS sono quotatissimi!

Infatti, c’è un mercato adesso assurdo. E Il bosco 1 è uno di quelli che costa di più!

FP : Anche Alien 2: Sulla terra!

Alien 2 sulla terra è un’altra perla!

MV : Alien 2 sulla terra???
(ndr : mia moglie MV non ha letto il libro !)


C’è stato un periodo in Italia dove i registi prendevano i film americani che uscivano, copiavano il titolo e facevano il “2”! Fulci fece Zombi 2 dopo che Romero fece Zombi, quest’altro regista fece  Alien 2: sulla terra!  Tra l’altro Ridley Scott fece causa, ma il regista italiano vinse la causa, perchè non puoi avere diritti sul nome “alien”!

FP : Si ma fatalità , 2!! :D
MV : Si vede che erano in 2!


Tra l’altro il film si chiama Alien 2, di cosa vuoi che parli? Parla di speleologia!  Un film che racconta di alcuni speleologi..

MV : Ma non c’è Alien?


Una sorta , non si vede mai l’alieno. Non si capisce da dove arriva, c’è questa spedizione che torna, usano le immagini di repertorio di un satellite che cade dal cielo, poi non si capisce, c’è questa pietra che gira..

MV : Dobbiamo vederlo questo!!!
FP : Si trova facilmente vero?


Su internet oppure su youtube lo trovate! C’è una delle scene più splatter che abbia mai visto, ad un certo punto c’è una bambina che è senza la faccia, e piange però!

FP : Si vede che i condotti lacrimali li aveva ancora!


Tra l’altro il regista di questo Alien 2 fu arrestato con l’accusa di omicidio, perchè girava alcune scene splatter in garage con della trippa, e c’era puzza di cadavere, e i vicini chiamarono la polizia!
Il nome del regista non me lo ricordo, i nomi li sa Fabrizio che è molto più pratico di me!

(ndr : l’autore è Ciro Ippolito, che per l’occasione ha usato il pseudonimo Sam Cromwell)

MV : Effetti speciali all’avanguardia quindi! Ma quindi il libro è proprio a 4 mani con Fabrizio ?


La maggior parte l’ha scritta e disegnata lui, alcune parti scritte e disegnate io.

FP : Invece ci sono anche tue opere in cui hai scritto e disegnato tutto tu, hai creato un universo narrativo!

Si, questo universo narrativo, si chiama “La Rosa” Universe, edito da Saldapress, dove ho preso alcuni autori della letteratura e gli faccio fare altre cose, vedi Ugo Foscolo che fa l’indagatore dell’incubo, Leopardi e Ranieri (Ranieri era lo storico amico di Leopardi) fanno i detective!
Il prossimo, che non so quando uscirà, sarà Parini naufrago delle stelle.
Sono dei libri che in realtà sono in parallelo, cioè ad esempio su Leopardi e Ranieri vediamo cosa succede a loro mentre Ugo Foscolo sta agendo da un’altra parte!

FP : Quindi proprio un’universo condiviso!

Esatto, dietro in realtà c’è un’organizzazione segreta che sta organizzando una cosa contro l’umanità, quindi loro si troveranno loro malgrado a combattere contro questa organizzazione!

MV : Tipo gli Avengers!

Esatto, infatti il quarto libro saranno loro tre insieme che cercheranno di fermare questa cosa..
Io ho cercato di non snaturarli, ho preso proprio le loro caratteristiche psicologiche, mi sono riletto tutto. Io ho sempre adorato Foscolo e Leopardi, con Parini sarà un pò più complicato studiarselo..

FP: Non è tanto famoso...

Non è tanto famoso, infatti gli ho dato il potere che nessuno si ricorda mai chi è!

MV : Perfetto !
FP : Il bello è che non hai scelto ad esempio Garibaldi…


In verità ho scelto Parini perchè suonava bene Parini naufrago delle stelle, no?
Tutto nasce perchè mi suonava bene Ugo Foscolo Indagatore dell’incubo!

MV : Quindi tutto nasce dal titolo?

In questo caso, si.
Di solito funziona così, io so l’inizio e la fine e poi dentro improvviso!
So che da A devo andare a C e poi B me la invento!
Dunque mi sono riletto tutti i loro scritti, tra l’altro ho trovato robe che non fanno studiare a scuola bellissime, tipo c’è una lettera di Leopardi in cui se la prende con la Befana e le dice: Brutta puttana  se non mi porti questa cosa in regalo io…aveva 8 anni!
Quindi le loro caratteristiche sono quelle che traspaiono dai loro scritti, e ogni tanto citano dei loro passi famosi..

MV : Interessante, è anche un pò istruttivo !

Una cosa che mi ha fatto piacere è una professoressa d’italiano che ha detto che è un modo alternativo di studiare questi autori!

FP : Poi abbiamo le copertine leggermente ispirate a classici Bonelli..

Si, Ugo Foscolo ha la copertina ispirata a Dylan Dog e Leopardi e Ranieri a Martin Mystere, però nelle variant..
Ad esempio, ho preso un pezzo molto significativo secondo me di Foscolo in cui parla e spiega dei vantaggi della morte. Dice che in realtà alla sofferenza che puoi avere nella vita puoi trovare sollievo perchè alla fine tanto poi morirai, quindi ci sarà una soluzione!

FP : Anche Leopardi aveva un pò questa convinzione, erano molto ottimisti!
MV : Tanto felici!


Si si, anche lui ..ho preso pezzi, paro paro li ho copiati, tra l’altro Leopardi aveva un modo di scrivere meraviglioso, aveva una padronanza  del punto e virgola e della punteggiatura incredibile..

FP : Non hai letto lo Zibaldone spero!

Mah, ho letto un pò tutto, lo Zibaldone tutto no ovviamente, ho letto dei pezzi, però..

 Tipo questo  l’ho copiato pari pari, e ho fatto una fatica tremenda a copiarlo. In realtà ha parole ricercatissime, i  punti e virgola, le virgole come le usava lui e tutto funziona ovviamente, era proprio un maestro!
E gli ho fatto una gobba tipo ispettore Gadget, gli escono le cose dalla gobba, chiede, non so, l’ombrello, e gli esce un braccio meccanico e tira fuori l’ombrello!

FP : Hai fatto Ranieri tipo assistente Java di Martin Mystere?

Esatto, Ranieri l’ho fatto che dice solo una parola ogni volta, però in realtà ha un soliloquio mentale elaboratissimo, diciamo che non riesce a parlare, quindi dice soltanto una parola.

Poi c’è questo spillatino, che anticipa Parini, è una Fiera che mi ha chiesto una cosa, e abbiamo deciso di fare questo piccolo spin-off, in cui c’è Parini che deve recuperare il monte Conero che è stato rubato da degli alieni!

FP : Scusa MV, tu che ami Dan Brawn, lo sapevi che lui aveva fatto anche Il nuovo romanzo di Dan Braun?
MV : No dai!


Questo è stato il mio primo libro come autore completo..

FP : E’ stato anche premiato, no ?

Si ha vinto nel 2012 come miglior graphic novel, puoi immaginarti come erano le altre!

Questo invece è un fumetto a cui tengo molto, è La notte del presepe vivente, è ambientato nel paese dove vivo, Laglio (che è il paese dove vive George Clooney), che ho fatto con Federico Rossi Edrighi, che è uno dei miei autori preferiti in assoluto, ed è uno degli autori di Dylan Dog adesso!

MV: Ci spieghi la storia?

E’ la storia di un meteorite che cade su questo paese, e trasforma le statue del presepe (che sono a grandezza naturale) in mostri, con la radioattività!

MV : Per questo è “la notte del presepe vivente”?

Il nome presepe vivente mi ha sempre messo un pò di inquietudine, allora mi sono inventato questa storia qua!
C’è questo personaggio che si ritrova a dover salvare tutta la comunità che sta in Chiesa perchè c’è la messa di Natale, (lui è ateo, è l’unico che non va!).
E’ un pò quello che succedeva a me da piccolo, al paese dove vivo io, io a Natale non ci volevo andare a messa!

MV : Quindi questa è la vendetta..

Si si, infatti lui l’ho fatto molto simile a me, lui è studioso d’astronomia, io ho fatto astronomia all’università (anche se non l’ho mai finita!)..

MV : Quindi qui ci sei un pò tu, è un pò la tua storia!

E’ ambientato tutto in una notte ovviamente, e c’è lui che deve salvare il paese, gente che in realtà odia, perchè dentro ci sono anche i suoi genitori, a cui vuole bene, allora deve salvare tutti (che sono asseragliati dentro ad una chiesa mentre fuori ci sono i mostri)!

FP : Ma adesso hai scritto anche per Dylan Dog?

Adesso ho finito di scrivere una storia per Dylan Dog, non so quando uscirà, non so chi la disegnerà: quando ho iniziato a fare fumetti nel 2001 volevo fare Dylan Dog! Poi l’ho presa larga e ho fatto cose sceme, però..

MV : L’importante è arrivare!

Ed è grazie a questo (La notte del presepe vivente ndr) che l’ho fatto, perchè il curatore di Dylan Dog (Roberto Recchioni ndr) ha letto questo e gli è piaciuto molto. Gia’ mi conosceva come autore, ha letto questo e ha detto: caspita, è bellissimo, mandami delle idee per Dylan!

FP : Ma hai fatto una storia umoristica o..

No no, seria ! Gli ho mandati 4 progetti, ne ha scelto uno, e adesso speriamo che esca..

MV : Speriamo che sia al più presto! 

E’ questa è “La Bibbia 2”, è il seguito della Bibbia, perchè dopo 2000 anni abbiamo deciso io e Pierz (un altro autore) di aggiornarla, perchè il finale della Bibbia 1 lasciava molto..

MV : Era un finale aperto..


Esatto, quindi ripartiamo dall’Apocalisse, e scopriamo il vero motivo per il quale Dio ha fatto l’Apocalisse! E c’è anche il riassunto della Bibbia precedente, per chi non è stato attento!

FP : Vedi che anche tu hai fatto dopo Alien 2, Zombi 2, la Bibbia 2!


Esatto! Ed è mai possibile che in 2000 anni nessuno ci avesse mai pensato?

FP : Magari anche in questo caso l’autore originale potrebbe farti causa!
MV : Speriamo di no, dai!


Abbiamo dato rilevanza al personaggio più bistrattato della Bibbia 1, ovvero lo Spirito Santo!
Lo Spirito Santo è quello che metto incinta una: colpa dello Spirito Santo! Eleggono un Papa sbagliato: e ma prenditela con lo Spirito Santo!
Il motivo poi dell’Apocalisse lo scopriamo subito, è che Dio voleva fare il cosplayer di Akira, con tanto di moto!  E questo è disegnato un pò da me un pò da Pierz, infatti ci sono delle tavole in cui ci sono disegni miei e disegni suoi..

MV : Bella l’interazione nelle tavole!


E l’abbiamo tutto improvvisato su Facebook, ci mandavamo le tavole su Facebook..
Noi avevamo un’idea all’inizio di fare una cosa, poi alla pagina 3 abbiamo detto: ci siamo rotti le palle, inventiamo !

MV : Quindi tu, quando fai delle cose tue, non hai mai un’idea precisa precisa: inizio/fine e improvvisi!


Esatto, tipo questo, che è Paco Lanciano e il fagiano crononauta, dove ho preso l’assistente di Piero Angela, quello che fa tutti gli esperimenti, quello con i capelli bianchi, che è il mio personaggio preferito di SuperQuark, e gli ho fatto un’avventura in cui tutte le teorie della fisica sono attribute a Kirchhoff (nessuno si ricorda che era un fisico di “seconda fascia” dell’800)
Quindi c’è la teoria della relatività di Kirchhoff! E l’unico che si ricorda è Paco Lanciano, perchè stava facendo un test della relatività, e stava viaggiando temporalmente in maniera diversa, e quindi lui rimane fuori da quest’onda!
Quindi lui deve viaggiare nel tempo assieme al fagiano crononauta (perchè il fagiano si sa è un animale che viaggia nel tempo!), e deve andare a salvare i vari fisici, perchè c’è questo Kirchhoff che li vuole uccidere con una sorta di contrappasso, quindi se uno era un fisico dell’elettricità lui lo uccide con l’elettricità, se lo era dei gas lo uccide con i gas, e questa in realtà è una scusa per spiegare fisica ai ragazzi!

MV : Quindi i tuoi albi hanno tutti un significato!

 Si, a parte questo che è Sborropippo, questo non spiega niente!
Questa è una cosa che facciamo in 3 col Collettivo Fumetti Disegnati Male, ed è un tizio che dice sempre “le seghe”! E’ veramente fine a se stessa, però hanno voluto pubblicarcela, e allora..
E questo è quanto!

MV: Grazie a te della panoramica! 


FP : E grazie per l'intervista, alla prossima!


Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie !

venerdì 24 febbraio 2017

Le nerd-interviste: 15) Vladimir Ranisavljevic


Oggi per la serie delle nerd-interviste, aspettando le interviste "catturate" oggi a Mantova, abbiamo un'intervista che ho fatto qualche settimana fa ad un grande collezionista di fumetti Bonelli direttamente dalla "lontana" Serbia : Vladimir Ranisavljevic!

- Ciao Vladimir e grazie per questa intervista! Com'è iniziata la tua passione per i fumetti Bonelli? 

Mio fratello maggiore collezionava fumetti e mi sono aggregato. Ho iniziato a leggere fumetti prima di imparare a leggere.
Da allora, fanno parte della mia vita. I fumetti italiani hanno un'anima, proprio come nei film La vita è bella o Tre uomini e una gamba: arte pura.

- Che Bonelli leggi attualmente? E l'albo che stai leggendo ora?

Non tutti ovviamente. Compro i nuovi numeri di Tex, Zagor, Dylan Dog, Mister No, Napoleone, Julia e Martin Mystere.
Ora sto leggendo Julia - Oggetto d'amore. Sono un grande fan di Giancarlo Berardi, tutte le sue storie sono capolavori.

- Qual'è il tuo personaggio preferito e la tua storia preferita?

Amo tutti i personaggi Bonelli. Se devo scegliere un preferito, questo deve essere Tex Willer.
La mia storia preferita è Zagor - Il demone della follia - di Tiziano Sclavi.


- E' facile trovare Bonelli in Serbia? Ci sono molti fans dei fumetti Bonelli come te?

E' molto facile. Il nostro principale (e migliore) editore è Veseli Cetvrtak. Sono eccellenti nel loro lavoro. Ogni martedi' del mese abbiamo una nuova uscita Bonelli. Ovviamente ci sono anche altri editori, comunque buoni.
Ci sono fans, ma non abbastanza.

- Perchè lo chiamate Dilan Dog e non Dylan Dog? :D

:-) Lo chiamamo Dylan Dog, come tutti gli altri. Solo lo spelling è differente.

 

- Ma sulla copertina ho letto Dilan e non Dylan, lo so non è importante, è solo curiosità :D


 Si, amico mio, lo so ! :-):-) E' molto interessante. Noi lo pronunciamo Dylan. Nella copertina abbiamo il logo originale Dylan Dog, ma negli ultimi 2 numeri è stato cambiato.

- Qual'è stato il primo fumetto che hai letto (non solo Bonelli)?

Il primo fumetto che ho letto è stato Tex Willer - Riserva Indiana.
Non ricordo altri fumetti (non Bonelli). Forse è stato Alan Ford.
Ad essere onesti, non sono mai stato interessato a fumetti non italiani. Ne ho molto pochi nella mia collezione.


Grazie ancora a Vladimir per l'intervista! 

Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie !

venerdì 17 febbraio 2017

Le nerd-interviste: 14) Mirko Martorello, l'uomo dietro ai Mirko's Scribbles


Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo un altro amico fumettista , creatore delle vignette di grande successo Mirko's Scribbles: Mirko Martorello!

Ciao Mirko e grazie per questa intervista, come nasce la tua attività di vignettista? 

Era da qualche anno che pensavo di pubblicare un webcomics, mosso dall'instancabile voglia di diventare un fumettista da tutta una vita.
Non volevo un webcomics sul genere comico, volevo qualcosa di horror con mostri, dinosauri o roba del genere ma non sapevo che tecnica usare, quale programma utilizzare...
Nell’estate 2015 ebbi la spinta di cui avevo bisogno. Colei che poi che sarebbe diventata la mia ragazza mi spinse ad acquistare una tavoletta grafica “seria” ed inseguire il mio sogno di bambino. Mi sono detto: “questa volta la compro buona”, ho rotto il salvadanaio e sono andato a comprare una Wacom (non è vero, ho preso la carta di credito e l'ho presa su Amazon che stava in offerta).
 “Ma perché non cominci a pubblicare qualche vignetta?” mi disse lei. Mi sembrò una buona idea. Pensai che invece di stare lì a scervellarmi e rimuginare avrei dovuto darmi da fare, pubblicare qualcosa (anche se brutto), convincendomi che poi lo stile lo avrei perfezionato man mano.
Visto il poco tempo libero che ho a disposizione ho creato degli omini semplici e veloci da disegnare anche se si distaccano molto dalla mia idea iniziale. Gli scribbli, prima di diventare tali, nella mia testa avevano il tratto tremolante e inquietante alla Tim Burton; alla fine sono diventati degli omini pelati con gli occhi alla simpson, in toni di grigio.
Fin dall’inizio optai per un “non colore”. Poi un giorno scaricai per caso i copyc per Clip Studio Paint trovando la scala dei grigi e mi dissi: “proviamo a farli tutti i grigi, nessuno li colora così, sarei l'unico e quindi la gente mi riconoscerà subito quando vedrà una mia vignetta”.
Data la visibilità che danno i social creai subito una pagina Facebook, un profilo Instagram (che è quello che mi da più soddisfazioni, visto i 9300 followers), Tumblr, Twitter (pochissime soddisfazioni, 18 followers) e mi misi anche sul sito di Shockdom (che non si sa mai).
Diciamo che senza la mia ragazza non ci sarebbe Mirko's Scribbles, forse ci sarebbe Mirko che disegna dinosauri brutti :D
E forse senza Mirko's Scribbles non ci sarebbe la mia ragazza? Ah no lei è nata prima dei miei scribbli, lei ci sarebbe lo stesso.

- Che strumenti usi per realizzare le tue vignette? 

Come tavoletta grafica uso una una Wacom Intuos Pro. Prima della Intuos ho avuto una Trust da 39 euro. Mi ci ero trovato malissimo e non l'ho mai usata, però la spolveravo spesso...
Come programma uso Clip Studio Paint. Lo preferisco a Photoshop perchè ti permette di creare velocemente i layout delle tavole e i balloons e pesa la metà.


- Come nasce l’idea di una storia lunga su Napoleone (se vuoi anche ricordare dove si può trovare)?

Monsieur Napoleon nasce per la 24 ore comics organizzata dai fumettisti di Shockdom a Settembre 2016.
È una sfida in cui bisogna realizzare un fumetto di 24 pagine in 24 ore e poi la si pubblica sulla loro pagina Facebook.
Mi ero iscritto qualche giorno prima ma non avevo idea di che storia realizzare e ne parlavo con i colleghi in ufficio.
Un giorno il mio collega Raul mi fa: “perchè non realizzi un fumetto su un personaggio storico? Tipo Napoleone?”
Sono andato a studiarmi la storia di Napoleone su internet e si prestava molto ad essere trasformato in un personaggio comico (molte frasi che dice nel fumetto sono vere, non le ho inventate XD)
Così il giorno della 24ore ho scritto la storia, l'ho disegnata e l'ho pubblicata online.

E' possibile trovarla su Amazon sia in formato Kindle
https://www.amazon.it/dp/B01LXN8I44

sia in formato cartaceo
https://www.amazon.it/dp/152035083X


- Progetti futuri? 

Per il futuro vorrei realizzare storie più lunghe, le vignette cominciano a starmi un po' strette. Devo solo trovare il tempo. Per ora ho iniziato a scriverne un paio ma la sera dopo il lavoro non ho molta ispirazione.

- Parliamo anche del tuo background, autori preferiti e di riferimento? Fumetto preferito?

Ammiro molto Mike Mignola (Hellboy), McFarlane (Spawn), Kevin Eastman e Peter Laird.
Mignola è un genio, mi piacciono i suoi disegni minimal ma di forte impatto, e poi le storie brevi di Hellboy sono spettacolari e geniali.
McFarlane è un'altro genio, il suo spider-man negli anni 90 vendeva 3 milioni di copie (numeri impensabili oggi). Poi si è stufato e ha fondato la Image Comics, una nuova casa editrice indipendente. Se non conoscete la sua storia vi consiglio di andarvela a leggere, è molto interessante. Vi dico solo che The Walking Dead è della Image :)
Kevin Eastman e Peter Laird invece sono i creatori delle Tartarughe Ninja. Il loro fumetto doveva essere uno spin-off di Daredevil. Hanno proposto la storia alla Marvel e la Marvel gli ha risposto con una pernacchia. Allora si son fatti prestare i soldi per autopubblicarselo e hanno fatto il botto. Geni.
Penso che ad oggi la mia storia preferita in assoluto sia “Batman - Il lungo Halloween” (ma potrei cambiare idea da un momento all'altro, dipende da come mi gira XD)

- La domanda che faccio spesso, il primo fumetto che hai letto?

Ovviamente Topolino. Era l'estate del 94, c'erano i mondiali in America e su quel numero c'era una storia di Amelia che voleva rubare la coppa del mondo.

Grazie ancora per l'intervista e per la mia nuova foto profilo su Instagram :), ed ecco per voi lettori del blog una vignetta ancora inedita di Mirko!


Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie !

venerdì 10 febbraio 2017

Le nerd interviste: 13) Dipintendo & Shinidami



Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo una coppia di amici nerd, creatori del canale Youtube "La soffitta di Pippo" dedicato alle recensioni di fumetti rari e dimenticati: Dipintendo & Shinidami!

Ciao e grazie per l'intervista! 
Come vi è venuto in mente di aprire un canale youtube sui fumetti "dimenticati"?

Dipintendo: quella dei fumetti è una passione che ho fin da quando ero bambino e sono molto legato ai fumetti che mi hanno tenuto compagnia in tutti questi anni. Da molto tempo avevo la voglia di condividere questa passione ma un po’ mi bloccava la timidezza che ho superato insieme a mia moglie. Il canale si propone di essere una guida per coloro che amano andare per mercatini (e chi acquista online) e che preferiscono leggere le storie indipendentemente dalla confezione editoriale, perché spesso nel mare dei fumetti pubblicati si trovano delle vere e proprie perle senza tempo.

Shinidami: In casa abbiamo tanti fumetti che costituiscono il nostro maggiore argomento di conversazione da anni e anni (non così tanti…!) e seguendo su youtube tanti canali sull’argomento (che quasi sempre parlano di fumetti attuali) abbiamo pensato, così, di condividere la nostra libreria con gli altri.


- Il vostro fumetto e autore preferito? 

Dipintendo: non è una domanda semplice… sono davvero tanti i miei fumetti e autori preferiti. Sono un lettore onnivoro: mi piace il fumetto italiano, le historietas, i manga, i comics e le BD...se dovessi citare degli autori a me cari sicuramente Robin Wood e Tiziano Sclavi sarebbero tra questi. Se dovessi citare i miei fumetti preferiti capolavori come Ken Parker o Maus sarebbero ai primi posti.

Shinidami: Neil Gaiman e il suo Sandman sicuramente.

- Invece, il fumetto peggiore che tu abbia mai letto :)?

Dipintendo: non esistono fumetti totalmente brutti. Anche quelli che ogni tanto prendiamo in giro sul nostro canale hanno comunque il pregio di strapparci una risata con la loro ingenuità. Quando si fanno fumetti con lo spirito giusto va’ sempre bene.

Shinidami: ultimamente ...tanti :)


- Il primo fumetto che avete letto?

Dipintendo: non ricordo quale è stato il mio primo fumetto. Ma quando ero piccolo mia madre mi comprava Braccio di ferro, Geppo, Trottolino e Topolino. Quando ho deciso che ero abbastanza grande il mio primo fumetto “adulto” fu Diabolik.

Shinidami: Topolino mi ha insegnato a leggere e poi tanti bei ricordi con Il Corriere dei piccoli.


- Dipintendo, parlami della tua attivita' di illustratore, come hai iniziato ? In cosa consiste il tuo lavoro?

Ho iniziato a disegnare da piccolo finché non ho frequentato l’istituto d’arte e l’Accademia di Belle Arti dove mi sono diplomato in pittura.
Sono un mail-artist e coltivo la passione per il libro d’artista di cui sono anche un collezionista.
Sono dell’idea che un artista non possa fare a meno della sperimentazione perché la ricerca e la comunicazione sono alla base di tutta l’arte e un artista non deve rimarcare ciò che è ma cercare sempre nuovi stimoli, nuovi segni, nuove chiavi di lettura.
A questo proposito mi viene in mente una frase di Charles Baudelaire che dice:“Io trovo inutile e fastidioso rappresentare ciò che è, perché niente di ciò che è mi soddisfa. La natura è laida, e io alla trivialità positiva preferisco i mostri della mia fantasia.’ 

Grazie ancora per l'intervista, e ricordo i vostri contatti:



E vi saluto pubblicando un vostro video!



venerdì 3 febbraio 2017

Le nerd-interviste: 12) MarsInConverse


Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo un altro amico nerd: MarsInConverse!
Qualche settimana fa mi fece i complimenti per queste interviste e quindi per penitenza se ne becca una tutta sua :) 

Ciao, ecco le domandine, spazierò un pò dappertutto visto che sei un nerd a tutto tondo come me :D

Ciao Fabrizio! Grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato!

- MarsInConverse, da dove deriva questo nickname?

MarsInConverse (che è il mio nickname in tutti i social) è l’associazione di due concetti. Il dio della mitologia greca Marte (in latino Mars) è colui che rappresenta la guerra ma anche la forza. Per alcune esperienze personali posso ritenermi una persona forte, ecco perché ho voluto fare riferimento a lui. Per quanto riguarda il secondo concetto, beh.. indosso le Converse molto spesso a tal punto che credo siano diventate un’appendice del mio corpo quindi l’ideale perfetto è l’immaginazione del dio Marte con indosso le Converse, ecco spiegato il tutto! 

- Parliamo di videogiochi, tuo gioco preferito del momento? Il primo videogioco a cui hai giocato di cui hai memoria?

Ho la fortuna di poter dire che I videogiochi, oltre a far parte del mio hobby, fanno parte anche del mio lavoro. Al momento sono molto preso da The Witcher 3: Wild Hunt per PS4. Mi piace molto lo sviluppo del gioco e della storia di per sé e non scherzo nel dirti che un giorno credo di averci passato all’incirca una decina di ore consecutive a giocarci da quanto mi ero appassionato alla vicenda e alle avventure di Geralt. Tra PS4 e Xbox360 che ho in salotto, cerco di spaziare tra le due console come titoli ma, generalmente, sono un grandissimo amante dei picchiaduro come i vari Tekken, Mortal Kombat, Street Fighter ma non disdegno mai un buon gioco di avventura o azione. Il primo videogioco? Sicuramente Super Mario 64 per Nintendo64. Quel gioco è tutta la mia infanzia!!!

- Passiamo alle serie tv, serie tv che segui al momento? 

Le serie tv sono un altro bel discorso, caro Fabrizio. Attualmente sono molto preso da How to get Away With Murder (in italiano “Le Regole del Delitto Perfetto”). La terza stagione mi ha mandato fuori di testa, nel senso positivo ovviamente. In secondo posto metterei Shameless, 7 stagioni di totale follia a cui non saprei rinunciare. A differenza del tema citato prima, non ho un genere preferito riguardo le serie tv. Seguo un po’ di tutto, mi attengo molto ai suggerimenti affidatimi da Netflix. Le ultime serie che ho visto sono Teen Wolf, BlackMirror, Stranger Things, The 100, Outcast, Younger e Minority Report. Mi sono ripromesso di iniziare The O.A. e spero di mantenere la promessa!

- Ho letto che sei appassionato di Manga e cultura orientale in generale, da dove nasce questa passione? 

La cultura orientale mi ha sempre suscitato interesse credo fin da quando ero piccolo. Ovviamente gli anime hanno avuto la loro dose di importanza, avvicinandomi ulteriormente a questo mondo. Che si tratti di arredamento, usi e costumi o cultura generale, cerco sempre di tenermi aggiornato su questo campo. Amo moltissimo i film con queste tematiche (cito “La tigre ed il dragone”, “La città proibita” e “La foresta dei pugnali volanti”).
Ammetto che seguire il Feng Shui non è così facile, ma è bello pensare che in una stanza ordinata possano circolare liberamente energie positive, cosa che non succederebbe in una disordinata. Uno dei miei sogni sarebbe quello di visitare quei luoghi tipici da cui poter apprendere una lista di insegnamenti. Oh - ti ho menzionato il fatto che passo una quotidiana oretta al giorno in completo silenzio, occhi chiusi o al buio ascoltando suoni orientali? Lo trovo maledettamente rilassante. Da aggiungere alla lista del perché la gente mi reputa strano, hehe.

- A proposito, Manga che leggi al momento? 

Devo esser sincero, sono un po’ indietro con le ultime uscite. Sto per ultimare la serie dei Cavalieri dello Zodiaco The Lost Canvas - Il mito di Ade, un manga fatto bene nonostante io prediliga quello originale della serie. Mi piacerebbe anche continuare Inuyasha, anime che seguivo appassionatamente nei miei anni da adolescente ma non riesco a trovarlo in nessuna fiera del fumetto. Comprarlo su Internet? Beh chiaro, sarebbe la scelta più ovvia ma preferisco cercarli fino a quando poi non arriva la resa e lì subentrano i vari Amazon ed Ebay.
Mentre per quanto riguarda gli anime, ho cominciato da poco One Punch Man che trovo molto divertente, soprattutto il menefreghismo totale del protagonista di rispecchiare le caratteristiche basiche dell’esser un super eroe. Ora, so che andrò contro l’opinione di tanti ma non posso non nominarti il mio preferito di tutti: Digimon. Saltiamo tranquillamente la parte “I Pokemon sono nati prima, i Digimon li hanno copiati” perché è ciò che mi sento dire spessissimo. Ci sono cose che si sono copiati entrambi, senza dubbio ma io seguo il mio gusto personale. Inutile dirti che passeranno gli anni ma continuerò sempre a piangere guardando l’ultima puntata della prima stagione in cui i Digiprescelti devono dire addio ai loro Digimon. Uff, non crescerò mai..

- Il primo fumetto che hai letto in assoluto?

Il primo manga è stato senza dubbio la prima edizione di Dragon Ball Z, costava esattamente 5000£. Purtroppo da piccolo non avevo cura delle cose e quindi i primi manga presi non sono presi benissimo ma valgono come ricordo personale e non riuscirei a separarmene. Credo che siamo tutti d’accordo sul fatto che Dragon Ball abbia segnato moltissimi ragazzi, grazie anche all’elevata notorietà che ha ottenuto. Crescendo ed espandendo le mie conoscenze del campo anime, ho dovuto rivalutarlo dato che ci sono moltissimi errori sia nel manga che nell’anime ma è innegabile che la generazione ’80/‘90 porterà questo buon ricordo di Dragon Ball fino alla fine.

Grazie ancora per l'intervista e ricordo anche i tuoi contatti: 

Twitter: @MarsInConverse
Instagram: @MarsInConverse




Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra , grazie!

venerdì 27 gennaio 2017

Le nerd-interviste : 11) Marco Meloni

Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo un giovane amico nerd a tutto tondo : Marco Meloni !


Ciao Marco e grazie per questa piccola intervista , passiamo subito alle domande :


Il tuo fumetto preferito ?

Ciao Fabrizio.

Il mio fumetto preferito è senza dubbio "Orfani" della Bonelli, realizzato da Emiliano Mammuccari e Roberto Recchioni. 
Tutto è perfetto: 
- dalla storia alle illustrazioni.
- dalle copertine alle prefazioni di Recchioni.
- dai personaggi ai loro caratteri.
Insomma, la sorpresa con "Orfani" è sempre dietro l'angolo.
Lo consiglio vivamente a tutti.

Il tuo autore di fumetti preferito ?

Di autori (Italiani) preferiti in realtà ne ho quattro: Roberto Recchioni, Tiziano Sclavi, Simone Albrigi (in arte, Sio) e Tito Faraci, 
Di autori (Stranieri) ne ho tre: Shintaro Kago, Hajime Isayama e l'intramontabile Stan Lee.

Il primo fumetto che hai letto ? 
Beh, come tutti noi "Nerd", sicuramente, uno dei primi è stato Topolino.

A parte i fumetti , quali sono gli altri tuoi interessi "nerd" ?

Semplicissimo. 
Film Giapponesi (in particolare quelli del Maestro Hayao Miyazaki), poi, se può rientrare nella categoria "Nerd", amo la musica Rock (in particolare quella dei Pink Floyd), amo collezionare molti action figures giapponesi e non, infine adoro giocare ai vecchi titoli Nintendo/PSX.

Parliamo anche di retrogaming , ho visto che per Natale hai ricevuto il Nintendo Classic Mini , le tue impressioni ?

Le mie impressioni sul "nuovo" Nintendo Classic Mini ?
Che dire, il piccolo "replay" della Nintendo, ha colpito nel segno.
Proprio come il vecchio NES, il nuovo Classic Mini, dal design vintage e compatto, garantisce al giocatore un'esperienza unica di gioco. 
Sembra di essere tornarti nel passato:
Che bello rigiocare ai vecchi titoli Nintendo come il buon vecchio "Super Mario", l'intramontabile PAC-MAN, e l'insuperabile Donkey Kong.
Una delle tante sorprese del Classic Mini, è stato il prezzo che è veramente basso.  
Con 30 giochi (Nintendo) preinstallati, il divertimento è assicurato !

Ciao Marco e grazie ancora per l'intervista !


Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste , vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra , grazie !

venerdì 20 gennaio 2017

Le nerd-interviste : 10) Fulke Overton / Scai1971

  
Oggi per la decima nerd-intervista abbiamo un amico retrocomputerista : Fulke Overton aka Scai1971 !
Ciao e grazie per l'intervista , prima domanda : Scai1971 o Fulke Overton , da dove derivano questi pseudonimi?

Lo pseudonimo è qualcosa del quale difficilmente potrei rinunciare. La relativa recente introduzione di informazioni personali tangibili in rete è un aspetto che mi ha fortemente insospettito da subito, non solo perchè perdere l'anonimato un pò giocoso nascosto dietro nomi di fantasia mi rimanda ad un epoca di internet probabilmente meno aggressiva e più sicura nella sua parte ricreazionale, ma esporsi con nomi e cognomi, informazioni personali, eventi, luoghi, riportano a fatti di triste attualità, o comunque non sempre dal positivo riscontro. Su internet non amo particolarmente mettere in mostra la mia figura, desidererei che il poco che realizzo, tendenzialmente solo su Instagram per adesso, venga condiviso da un piccola comunità di veri appassionati, portare un contributo ad un settore che mi ha fortemente ispirato e per il quale vorrei, in un qualche modo, restituirne il favore. Questo principio di senilità si traduce anche in una certa diffidenza e pudicizia in fatto di "popolarità", probabilmente meno abbacinante rispetto a soggetti molto più giovani di chi vi scrive in questo momento.
Scai1971 deriva principalmente da 'Scai', che altrò non è che la traslitterazione di 'sky', abbreviazione di "Skywalker", "Luke Skywalker" [in questo non sono contemplati tessuti sintetici per capi in abbigliamento economici, per chi se lo fosse chiesto]. Da qui si evince chiaramente quale sia il mio nome di battesimo e in che contesto ed epoca sia nato questo soprannome. Se poi aggiungiamo anche il numero a fianco, che corrisponde al mio anno di nascita, tendenzialmente pensato per rendere il mio nickname univoco, tutto quanto assume un aspetto più coerente e comprensibile. Invece Fulke Overton non è riconducibile ad aspetti più personali propriamente detti. Come spesso accade[va], in fase di accesso a servizi informatici veicolati dalla rete, avevo una pragmatica necessità di completare l'aspetto identitario di un account per la regola di cui sopra. In quel frangente, mi è sovvenuto alla mente una trasmissione radiofonica con Elio e le Storie Tese, dove si divertivano nel riproporre nella loro scanzonata chiave di lettura, quei fumentti erotici un pò sconci tanto popolari negli anni settanta, quelli con in copertina il bollino con lo squaletto, per intenderci. Non ricordo esattamente che personaggio fu Fulke Overton in tutto questo, si potrebbe immaginare senza troppi sforzi, ma nel momento ero favorevole. Un pizzico di trasgressione volutamente nascosta non mi dispiaceva e nemmeno le ricerche eseguite da me in internet restituivano risultati troppo inflazionati legati al personaggio, ne al nome, anzi, proprio nessuno. Magnifico per il mio intento.

- Come ti è ritornata la passione per il retrocomputing / retrogaming (se mai se ne fosse andata..) ?
 

Esatto, la tua puntualizzazione finale non solo è appropriata, ma in realtà è la chiave di tutto. Possiamo dire che la mia passione per il retrogaming ed il retrocomputing abbia visto una fase di crescita e maturità in questi ultimi anni, rispetto ad un solo un collezionismo nella sua accezione più comune nella fase più embrionale. Parliamo dei primi anni novanta. Ad ogni cesura temporal-tecnologica caratterizzata dall'entrare in possesso del più recente apparecchio che ne sintetizzasse i contenuti più recenti ed evoluti dell'epoca, è quasi sempre seguito il rimessaggio della precedente macchina principale nelle proprie confezioni e posizionata in bella mostra su uno scaffale della camera di un tardo adolescente. In pochi casi ho ceduto le macchine precedentemente possedute, successivamente mi sono puntualmente pentito di queste scelte, ricomprando poi tardivamente, a volte molto, quelle stesse macchine, ma ovviamente non ritrovando più la mia stessa cura delle stesse da parte di altri. Mannaggia a me.
Possiamo affermare che il diffuso fenomeno, relativamente recente, che si è autodeterminato nei termini 'retrogaming' o 'retrocomputing' sarebbe arrivato molto a posteriori. La mia storia di macchine "abbandonate" per l'ultimo pezzo forte in fatto di informatica di massa, ha determinato un collezionismo sentimentale che negli anni ha potuto vantare un certo numero di esemplari. Il desiderio speculativo è approdato successivamente. Conoscere ed apprendere le peculiarità delle macchine concorrenti a quelle che possedevo e che, per forza di cose, non potevano essere acquistate secondo la regola di mio padre secodo il quale un computer in famiglia bastava e avanzava, solo in epoca ormai adulta ho potuto soddisfare. Al giorno d'oggi non è infrequente trovarsi in un salotto dove svettano il bella vista sia Playstation 4 che Xbox One. Qualche decina di anni fa, non era così e non era neppure pensabile. Un Atari 2600 accanto alla TV, con qualche cartuccia sparsa, ed eri già bollato come un qualcuno dedito al lusso più inutile e modaiolo. Quante idiozie da sopportare. Seriamente.

- Il computer vintage preferito? La console vintage preferita ? Il videogioco "classico" preferito ?


Questa domanda mi mette un pò in difficoltà, poichè, come affermavi qualchelinea più in alto, l'atto del preferire era determinato da precisi rapporti di forza. Tendenzialmente economici e culturali.
Per cui nella mia ottica attuale ogni macchina che colleziono, ha peculiarità non direttamente eleggibili ad uno status di "preferito" in quanto sono tutte protagoniste di quell'epoca magica nella quale si evidenziava all'orizzonte un cambio generazionale. Se dovessi, ma per motivazione squisitamente sentimentali, direi l'Atari 2600, che mio padre mi regalò forse nell'82, e che probabilmente non aveva ben presente che quell'apparecchio che andava ad acquistare prevedeva altri ammennicoli disponibili a pagamento che sarebbero stati necessari per non rendere l'acquisto meno longevo in fatto di soddifsazione. All'epoca, il prezzo medio di una cartuccia di gioco, si attestava attorno alle 70 mila Lire, se non di più. Tutto fuorchè qualcosa di troppo accessibile, specie per un ragazzino.
Per quanto riguarda il videogioco preferito, anche qui le difficoltà sorgono ingombranti. Potrei dire Pitfall II, poichè ha rappresentato l'archetipo del gioco di azione e avventura che ho follemente amato, ma che amo ancora oggi. Altresì, ritengo che H.E.R.O. [Activision] abbia portato un concept, un livello di giocabilità e una progressione nella difficoltà, difficilmente riscontrabile nella softeca dell'Atari 2600. Yar's Revenge per un'azione incalzante ed una curva di difficoltà con gli attributi, ma potrei citarne molti altri... come Nebulus sullo Spectrum, Defender of the Crown su Amiga, Marble Madness sempre su Amiga. Fabrizio, è impossibile sceglierne uno senza fare torti ad altri fantastici capolavori. Ma chi dice che dobbiamo scegliere quando possiamo non scegliere e avere... tutto* ? :)

* Usando i vari DivIDE, DivMMC, SD2IEC, Gotek Drive, 1541 Ultimate II, Krikkz Everdrive...

 

- Qual'è stato invece il tuo primo computer ?
Pausa. Respiro. Pausa. Ancora un respiro. Ancora una pausa. Il mio primo home computer è stato... imbarazzo generale... Il Commodore 16.
Merda, ancora parlare di questa macchina mi mette in difficoltà. Sempre dettato da fattori economici, la questione del : perchè acquistare un computer da 400 mila lire [il Commodore 64], quando per 200 mila lire puoi avere "la stessa cosa" ? Ma si sa, i giovani guardano il qui ed ora, e con l'amaro nel cuore, gioco forza, accettai. Ed all'epoca mi piacque pure, il C16. Macchina modesta, ma dal grande appeal estetico e con un grande punto a suo favore. Il suo BASIC 3.5. Decisamente oltre il vetusto BASIC V2 implementato nell'accoppiata danarosa e vincente VIC20 e C64. Quando c'era da programmare qualcosa, il C16 era veramente gratificante. Altrochè sfilze di POKE e PEEK solo per udire un suono o per visualizzare qualche pixel sullo schermo. Qui i comandi erano chiari e gestibili e conseguentemente anche il frutto della propria produzione. Infatti era particolarmente piacevole programmare la domenica mattina, al ritorno dall'edicola dove, per 1000 lire, si tornava a casa con 'lultimo numero di Paper Soft in mano, e praticamente il programma della domenica coincideva con il programma [BASIC] che riproducevi su video dal formato cartaceo che era.
Concluso questo aspetto divulgativo della materia di un certo rilievo, dall'altro lato, tristemente, i giochi per Commodore 16 erano quanto di più frustrante ci potesse essere sul mercato a quei tempi, a maggior ragione se comparati a quelli degli amichetti o compagni di scuola, chiaramente possessori sempre di macchine più performanti, Commodore 64 o Sinclair ZX Spectrum in primis. Una decisione si impose. Drammaticamente.
Se mi fosse concessa una domanda di riserva, ecco che questa potrebbe essere: "qual'è stato il tuo secondo computer ?".


 - Allora, qual'è stato il tuo secondo computer ? :)
 

A questa domanda rispondo più volentieri, grazie per avermelo chiesto ;)
Se i miei natali informatici, post Atari 2600, non furono esattamente brillantissimi, dopo qualche tempo, riuscì a mettere da parte qualche soldo per acquistare un Sinclair ZX Spectrum 48K + [si, il PLUS] usato, e li la musica cambiò totalmente e finalmente mi ritrovai in quel filone mainstream che tanto agognavo, con tutte le sue meraviglie in fatto di continue novità in un fermento quotidiano. Le riviste specializzate parlavano del tuo computer, gli sviluppatori realizzavano giochi per il tuo computer che erano quelli che avresti sempre voluto avere. In altre parole, il centro del mondo nella propria cameretta. Il massimo per un giovane nerd ante litteram. Con lo Spectrum, mi divertii veramemente, non solo per i giochi. Era una macchina su cui vi era un massivo investimento di sviluppatori a livello mondiale che il C16 non aveva nemmeno di lontano anni luce, già relegato a giocattolo elettronico per giovanissimi senza aspettative. Lo Spectrum mi accompagnò, così, verso il pieno dell'adolescenza e verso un destino avaro di giornate di sole interiore, fino a passare il testimone a quello che sarebbe diventato il mio nuovo destriero binario per alcuni anni a seguire: l'Amiga 500.

- Ho letto anche che sei appassionato di vinile , è un'altra passione che ti è sempre rimasta , o hai riscoperto di recente ?
 

Anche questo aspetto, come sopra, è determinato dell'epoca in cui si è concretizzato. Negli anni 80, sostanzialmente si disponeva di pochi veicoli per ascoltare musica. Radio, TV, ma in modo più personale musicassette e dischi. Per i più fortunati e facoltosi, ma ancora poco diffuso, il compact disc. Verso la fine degli anni 80, avendo trovato un lavoro senza futuro e senza soddisfazioni, ma con due soldi in tasca, riuscii a comprarmi un amplificatore Technics usato con relativi diffusori audio, con i quali progettai di elevare le performances del mio Amiga 500 ad ambizioni sonore più gratificanti. Da questo set-up iniziale, ben presto puntai ad una configurazione più estesa di stampo classico, acquistando nuovo un giradischi Technics SL-BD22. Iniziai subito a collezionare dischi. Poniamo attenzione ai termini. Dischi. Non dischi in vinile, anche se quelli erano. Il punto è che, all'epoca, non c'era la necessità di puntualizzare di quali dischi si trattasse, poichè c'erano solo quelli. I dischi. A me piace ricordarli così. Dischi e basta.
Collezionai dischi di quasi qualsiasi genere. Al ritmo di almeno uno a settimana, così fino a credo tutto il 1993, anno in cui acquistai un lettore CD Technics che conquistò la piazza in fatto di preferenza nella riproduzione musicale, abbandonando di fatto quasi integralmente il giradisch, relegato alla riproduzione di dischi mix e maxi singles.
Con un balzo narrativo di oltre vent'anni, siamo nel 2014. In piena epoca con una certa adorazione per il vintage, in soldoni quello che avevo riposto in cantina con la stessa cura con cui avevano stoccato l'arca dell'alleanza ne "I Predatori dell'Arca Perduta", nel finale del film. La voglia di rivedere quei giradischi, i meccanismi... ma anche di più. Molto di più. Decisi che ormai sono ero già adulto abbastanza per concedermi un vero impianto HI-FI anche se entry level. Così, ecco magicamente arrivare un amplificatore Yamaha con diffusori Magnat... e lo stesso giradischi Technics SL-BD22 di un tempo. Rinnovato di cinghia, poichè la gomma difficilmente regge la tirannia del tempo quando questo conta qualche decina di anni. Ma aimè, la combinazione non dava i risultati sperati. Il suono provenire dal giradischi anch'esso era il linea con le aspettative di un ascoltatore medio di trent'anni prima. Ma qual'era realmente il problema ? La testina, vecchia, usurata e con una risposta in frequenza di un massimo di 18Khz. Dopo averne acquistata una di recente produzione, una economicissima di Audio Technica, le cose migliorarono molto, ma non abbastanza per raggiungere quel livello di eccellenza che cercavo.
Qualche tempo più tardi, dopo varie ricerche, mi imbattei in questo, vedendomelo in tutta la sua magnificenza dietro il vetro di in un negozio di altissima fedeltà. Entrai con le spalle rasenti al muro.



Quando una cosa ti fa battere il cuore, non sbagli. Almeno questo è quello che avrà pensato il venditore. Così, lasciando a costui un cospicua bisaccia piena di dobloni, diventai il felicissimo possessore di un giradischi REGA RP1 Performance Pack. Rigorosamente MADE IN ENGLAND, precisamente a South End on Sea, già location del videoclip della canzone "Everyday Is Like Sunday" di Morrissey. Potete dire quello che volete ed obiettare la mia scelta, ma a me piace. Mi basta questo.
Nel frattempo, anche il mercato della musica è cambiato ed anche le metodologie di scelta e di vendita. Ormai da diversi anni, i vecchi negozi di dischi, anche quelli più storici, hanno fortemente accusato il colpo della impalpabilità della musica digitale e del commercio della stessa. Per il nostalgico, questo rappresenta un giro di boa che sulle labbra lascia un silenzio che ha tutto il sapore della rassegnazione, ma quando la spinta propulsiva di una cultura finisce, quando chi ti ha intrattenuto ed insegnato viene tristemente richiamato alla propria biologica natura, quando ciò che sembrava trainare la storia dell'umanità non può più mantenere la promessa, quando il futuro ti tradisce amico mio, tu dagli le spalle e procedi dritto verso un'altra dimensione metafisica, dove l'avanti e l'indietro non significano più nulla e ciò che desideri è solo rimanere per sempre in un momento del tempo immaginato e granitico, come il tuo desiderio di rinascere, rivivere e morire, proprio li.


Grazie ancora per la chiaccherata !



venerdì 13 gennaio 2017

Le nerd-interviste: 9) Paolo Gallina

Riprendiamo col nuovo anno la serie delle nerd-interviste, ricominciamo con un altro amico fumettista, che ho avuto la fortuna di conoscere al Temporary Book Store a Mestre di fine anno : Paolo Gallina! La sua ultima opera è la biografia a fumetti, realizzata con Antonio Solinas, del rapper Tupac Shakur. 
Ciao Paolo e grazie ancora per questa piccola intervista!

Ciao, grazie a te Fabrizio!

- Com’è iniziata la tua attività di disegnatore di fumetti?

 
Ho letto fumetti fin da piccolo e il disegno è sempre stato il mio principale interesse. Nel 2013 ho vinto il concorso per nuovi autori del Treviso Comic Book Festival, da li ho iniziato a collaborare con alcuni editori su storie brevi. Con alcuni amici abbiamo anche creato un collettivo, Super Squalo Terrore, col quale autoproduciamo dei fumetti.
Nel 2015 ho partecipato all’antologia La traiettoria delle Lucciole di Beccogiallo Editore e sempre con loro ho disegnato la mia prima graphic novel, “Tupac Shakur solo Dio può giudicarmi”, su testi di Antonio Solinas.

- I tuoi autori di riferimento e/o preferiti?

  Amo molti autori, di sicuro uno dei primi ad avermi appassionato è stato Giorgio Cavazzano sulle pagine di Topolino. Mi sono poi interessato a un tipo di fumetto più realistico ma sempre con una predilizione ad autori dal tratto molto personale o grottesco. Per farti alcuni nomi Hugo Pratt, Ferdinando Tacconi, Josè Munoz, Nicola Mari, Ivo Milazzo, Sergio Zaniboni, Alex Toth, Frank Miller, Mike Mignola, Jack Kirby.

- Come è nata l’idea di una biografia su Tupac Shakur?

  Tupac è stato uno dei primi musicisti che ho ascoltato, ed è un personaggio che ha vissuto una vita breve ma molto intensa e a mio parere interessante da raccontare. Questa idea mi ha portato a conoscere Antonio Solinas, sceneggiatore e curatore molto appassionato di hip hop, con il quale abbiamo iniziato a dare forma alla nostra visione di Tupac.

- Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

  Ho diverse idee, l’uscita più imminente sarà però il secondo numero dell’antologia Il Condominio assieme ai miei amici di Super Squalo Terrore.

 - So che sei tra gli organizzatori anche del Treviso Comic Book Festival, hai già qualche novità per la prossima edizione?

  Al momento è un po’ presto per gli annunci ma anche nel 2017 vedrete un’edizione molto carica. Posso già anticipare che anche quest’anno ci sarà il connubio fra fumetto e hip hop.

-       La domanda che faccio a tutti: il primo fumetto che hai letto?

  Topolino, fin da prima di saper leggere.

Grazie ancora per l'intervista e a presto!




venerdì 23 dicembre 2016

Le nerd-interviste: 8) Claudio Calia


Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo un altro amico fumettista: Claudio Calia! La sua ultima opera, che avevo gia' presentato in questo blog, è "Leggere i fumetti", una breve agile guida per chi vuole iniziare a leggere i fumetti. Ho avuto la fortuna di incontrarlo al Temporary Book Store che è stato allestito in Calle Corte Legrenzi a Mestre, e questa è la mia intervista!

Ciao Claudio e grazie per questa intervista !
Come ti è venuto in mente di scrivere una guida per chi vuole iniziare a leggere i fumetti?
Leggo e accumulo fumetti da... 35 anni? Li faccio più o meno professionalmente da venti. Vivo in provincia. Metti insieme questi tre elementi e uniscili idealmente con una linea, e la risposta verrà da sé: nella mia vita non frequento molti lettori di fumetti. Così nel tempo sono diventato per tanti miei amici la persona da interrogare quando un fumetto entra nel loro radar: cosa leggere dopo Zerocalcare o Gipi, per esempio, o di volta in volta segnalare Zograf, Sacco, Spiegelman, la Satrapi, e tanti altri a seconda dell'interesse di partenza che mi viene segnalato. Dopo tanto giornalismo disegnato, mi è venuta voglia di realizzare un libro che, in un certo senso, svolga la stessa funzione per un pubblico più ampio rispetto alla mia cerchia abituale.



 
Pensi che sia una esperienza che si conclude così, o hai già in mente di fare nuove edizioni “aggiornate”?

Chi può dirlo? Ogni tanto penso ad alcune parti che potrebbero essere aggiunte, magari in forma di piccola autoproduzione (chi vuole sapere come e perché mi sono sbarazzato della collezione dei primi 100 numeri dell'Uomo Ragno della Star Comics?) a complemento disponibile solo alle presentazioni dal vivo. Ma è troppo presto per parlarne. Mentre avrei proprio voglia di renderlo in un qualche modo un sito, un sito dedicato a chi vuole avvicinarsi alla lettura del fumetto e delle disquisizioni su fumetto popolare o d'autore non sa che farsene. È però una cosa che non potrei sobbarcarmi da solo, un sito sui fumetti pensato espressamente per dare consigli di lettura a chi non ne legge, dovrei cercare pochi e selezionati collaboratori disposti a scrivere, costruire una sorta di redazione... Insomma, idee in testa sull'argomento continuano a frullarmene parecchie.




Hai scritto che il tuo libro non è un elenco dei fumetti che ti piacciono... so che è un elenco difficile da stilare, ma fumetti e autori preferiti?

È veramente una domanda che viene posta molto spesso ed è sempre molto difficile rispondere. Se andassi a scorrere le mie risposte in passato probabilmente troverei sempre titoli e autori diversi. Posso dire che generalmente ragiono per “autori”, e tra questi ce ne sono un po' che alla soglia dei quarant'anni posso definire “ricorrenti” tra le mie letture: Frank Miller, Jack Kirby, Katsuiro Otomo, Chester Brown, Joe Matt, Go Nagai, Jim Starlin, Adrian Tomine, Dave Sim, Manu Larcenet, José Munòz, Leo Ortolani... e siamo già a 12 in un baleno, e mica finisce qui.
Sulle opere: il Quarto Mondo di Kirby, Devilman di Nagai, Alack Sinner di Munòz e Sampayo, Cerebus di Dave Sim, Peepshow di Joe Matt, Capitan Marvel e Warlock di Jim Starlin, Akira di Katsuiro Otomo, Maus di Art Spiegelman, Hicksville di Dylan Horrocks... anche qui potrei non finire più.



Progetti per il futuro? Ho letto qualcosa a proposito dell'Iraq o sbaglio?


Poco prima di concentrarmi sulla chiusura di Leggere i fumetti sono stato due settimane nel Kurdistan Iracheno con un progetto di Un Ponte Per, che mi ha portato a insegnare fumetto in tre centri giovanili e, ora, a sviluppare un libro a fumetti sul mio viaggio. Ho appena consegnato una piccola “anteprima” che vedrà forma in un albo autonomo di 24 tavole a uso e consumo di Un Ponte Per, e per la prima metà del 2017 uscirà il reportage completo con BeccoGiallo.



Come nasce l’hashtag che usi “maledettifumetti”?

Doveva essere il titolo del mio libro, al posto di “Leggere i fumetti”. In un certo senso lo è stato perché per tutto il tempo in cui ci ho lavorato per me il titolo era quello. Purtroppo esiste un saggio, edito da Tunuè, molto bello e interessante tra l'altro, con lo stesso titolo, dedicato al maccartismo nel fumetto americano degli anni '50. Non è raro tra l'altro sentirmi usare questa frase per imprecare, tra me e me.



 
La domanda che pongo a tutti, il primo fumetto che hai letto?

Veramente molto difficile. Ho cominciato a leggere fumetti davvero da piccino. Ho due ricordi emblematici: avrò avuto quattro o cinque anni, quando ho raccolto un albo dei Fantastici Quattro della Corno, ricopertinato con un altro titolo (in copertina c'era il primo piano di un soldato del Dottor Inferno di Mazinga Z), a Brindisi mentre passeggiavo con mio padre. Per raccolto intendo proprio raccolto dopo che una macchina ci era passata sopra, con il segno dello pneumatico su tutta la facciata. Conteneva un numero dei FQ disegnato da Jack Kirby.
Poi più avanti, alle medie per un compleanno qualcuno della mia famiglia mi ha regalato il libro “50 anni di Braccio di Ferro” di Bud Sagendorf e quel libro, che racconta la vita di Elzie C. Segar, il creatore di Popeye, è stato fondamentale per decidere di provare a fare della mia passione più forte anche una professione.

Grazie ancora per l'intervista e anche per le dediche e gli sketch sui tuoi volumi :)