Come detto al momento della recensione del primo volume, è uscito da qualche settimana il seguito del fortunato libro sulla "drammatica" vita da commessa, ad opera sempre di Laura Tanfani.
Diamo un'occhiata assieme!
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giovedì 28 giugno 2018
venerdì 27 aprile 2018
Tutto sotto controllo! - di Sarah Andersen
"Herding cats" è un modo dire in lingua inglese che significa fare qualcosa di molto difficile, come appunto è "raggruppare dei gatti" alla maniera di pecore o di bovini. E' questo il titolo originale della nuova fatica di Sarah Andersen, giustamente adattato nella nostra lingua come Tutto sotto controllo!
sabato 21 aprile 2018
Maledetti Fumetti Fest presenta L'irraccontabile Freak Antoni
Ieri sera sono stato al quarto appuntamento del Maledetti Fumetti Fest, l'evento itinerante organizzato da Claudio Calia con la collaborazione de Il Barrito. La serata ha visto la presentazione in anteprima del libro a fumetti L'irracontabile Freak Antoni di Cisco Sardano. Ecco un piccolo reportage!
mercoledì 18 aprile 2018
Vita da commessa - di Laura Tanfani (2017)
Questa sera parlerò di un libro che ho "rubato" a mia moglie che l'aveva comprato per sè ma che poi è andata a finire che ho letto anch'io: Vita da commessa di Laura Tanfani!
lunedì 16 aprile 2018
Mani Pulite - di Alex Boschetti e Giovanni Pullano
Mani Pulite è il nome che presero una serie di indagini che sicuramente rivoluzionarono la politica e la società italiana. Tutto iniziò nel 1992 (ma forse anche prima) con l'arresto del "mariuolo" Mario Chiesa e poi da lì partì una valanga che travolse tutti i partiti della cosidetta "Prima Repubblica". BeccoGiallo, da sempre in prima linea con i suoi prodotti sulla storia italiana, ha pubblicato un libro a fumetti che racconta i fatti realmente accaduti.
venerdì 30 marzo 2018
Le nerd-interviste: 56) Christopher Grady
Questa sera diamo il via alle interviste raccolte al Be Comics con l'uomo dietro alla webcomic Lunarbaboon: Christopher Grady!
mercoledì 28 marzo 2018
Lunarbaboon Vita da genitore - di Christopher Grady
Inizio a recensire i fumetti presi al Be Comics lo scorso weekend. Stasera parlerò di un libro che era presente a Padova in anteprima, dato che uscirà ufficialmente domani: Lunarbaboon Vita da genitore!
sabato 24 marzo 2018
Be Comics 2018: Secondo giorno! (prima parte)
Gli anni che restano. |
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martedì 16 gennaio 2018
Maledetti Fumetti Fest presenta Daniel Cuello
Sono appena tornato dalla prima edizione del Maledetti Fumetti Fest, una nuova opportunità ideata dal buon Claudio Calia per incontrare e conoscere fumettisti. La serata si è svolta nello Spazio Catai a Padova, ed è stata organizzata con la collaborazione del quotidiano Il Barrito. Ma ecco il primo reportage dell'anno!
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venerdì 22 dicembre 2017
le nerd-interviste: 52) Paolo Castaldi
Stasera per la serie delle nerd-interviste abbiamo Paolo Castaldi, l'autore di Allen Meyer, che ho incontrato al Gasp vol. 1 di Padova. Hanno partecipato all'intervista mia moglie e Teo Manzo, il cantautore che con il suo album "Le piromani" ha ispirato il lavoro di Paolo!
lunedì 18 dicembre 2017
Kurdistan: Dispacci dal fronte iracheno - di Claudio Calia
Qualche giorno fa, come già scritto, sono stato alla serata di presentazione del nuovo libro del mio amico Claudio Calia. L'ho divorato in pochi giorni ed è giunto il momento della mia piccola recensione!
giovedì 14 dicembre 2017
Allen Meyer - di Paolo Castaldi
Ero molto curioso di questa opera, che inaugura la nuova collana di BeccoGiallo dedicata ai fumetti di "finzione" (ricordo che la casa editrice padovana è specializzata in graphic journalism e biografie a fumetti) e ne sono rimasto colpito. La storia si svolge a Milano ai tempi della dominazione asburgica e ha per protagonista Allen Meyer, astronomo di origini austriache. Ci sono i primi moti contro l'oppressore ma anche gira per il popolo una diceria ogni giorno sempre più forte che afferma che la Luna cadrà presto sulla Terra, una diceria nata non si sa come ma alla quale ormai credono quasi tutti (io ci ho visto un sottile riferimento alle bufale e fake news moderne). Allen Meyer da uomo di scienza all'inizio sembra disinteressato alla situazione ma qualcosa di tragico gli farà presto cambiare l'atteggiamento verso l'esterno.. I dialoghi sono molto scarni e molto viene lasciato all'interpretazione del lettore, ognuno può farsi la sua idea personale sul perché succedano certe cose nella storia.
A Paolo Castaldi l'ispirazione per questo libro è venuta (come ammette nell'appendice alla fine) ascoltando le canzoni di un concept album di Teo Manzo, un cantautore emergente. Quindi, fondendo realtà e fantasia, interposte alla storia principale appaiono frammenti di vita di un cantautore (tale Martino Rea) alle prese con la scrittura delle canzoni su Allen Meyer e alle prese con i suoi drammi personali. I disegni sono incredibili, sono di un suggestivo bianco e nero con uno stile quasi a carboncino, posso solo intuire la difficoltà nella loro realizzazione. In conclusione una bellissima opera, molto coinvolgente e che fa riflettere.
Paolo Castaldi - Allen Meyer
pagine 194 - euro 24
BeccoGiallo - Rami
A Paolo Castaldi l'ispirazione per questo libro è venuta (come ammette nell'appendice alla fine) ascoltando le canzoni di un concept album di Teo Manzo, un cantautore emergente. Quindi, fondendo realtà e fantasia, interposte alla storia principale appaiono frammenti di vita di un cantautore (tale Martino Rea) alle prese con la scrittura delle canzoni su Allen Meyer e alle prese con i suoi drammi personali. I disegni sono incredibili, sono di un suggestivo bianco e nero con uno stile quasi a carboncino, posso solo intuire la difficoltà nella loro realizzazione. In conclusione una bellissima opera, molto coinvolgente e che fa riflettere.
Paolo Castaldi - Allen Meyer
pagine 194 - euro 24
BeccoGiallo - Rami
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giovedì 7 dicembre 2017
Lontani Vicini + Kurdistan. Dispacci dal fronte iracheno - La presentazione
Ieri sera sono stato nella piccola ma deliziosa libreria Zabarella a Padova, dove si è tenuta l'inaugurazione della mostra fotografica Lontani Vicini e la presentazione del nuovo libro di Claudio Calia.
lunedì 25 settembre 2017
Treviso Comic Book Festival 2017: secondo giorno
Il Maestro e io
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venerdì 25 agosto 2017
Warhol: L'intervista - di Adriano Barone e Officina Infernale
Ho letto nei giorni scorsi questo libro (uscito già da un pò di mesi) che ho preso al Festival Sherwood di Padova. E' stato scritto da Adriano Barone e disegnato dal visionario Officina Infernale, di cui già avevo recensito Iron Gang e che già avevo intervistato al Be Comics.
E' una folle intervista a fumetti al geniale Andy Warhol, padre della Pop-Art, resa graficamente con il linguaggio pop dell'artista, quindi ci sono duplicazioni delle immagini, collage, cambi di stile.. Traspare tutta la complessità della personalità di Warhol ma anche la sua grandezza e modernità per l'aver saputo prevedere mode e tendenze: i famosi 15 minuti di celebrità non sono forse un'anticipazione di certi social network in cui conta molto apparire, vedi Youtube o Instagram? Per questo è un libro che fa riflettere sui tempi in cui viviamo, e personalmente mi ha anche fatto sorridere con gli aneddoti della vita dell'artista. Il finale invece è molto spiazzante e a sorpresa! Come ho già scritto in un altro post, questo libro è giustamente candidato come "Miglior fumetto italiano" al premio Boscarato!
Warhol: L'intervista - di Adriano Barone e Officina Infernale
pagine 224 - euro 19
Edizioni BeccoGiallo
E' una folle intervista a fumetti al geniale Andy Warhol, padre della Pop-Art, resa graficamente con il linguaggio pop dell'artista, quindi ci sono duplicazioni delle immagini, collage, cambi di stile.. Traspare tutta la complessità della personalità di Warhol ma anche la sua grandezza e modernità per l'aver saputo prevedere mode e tendenze: i famosi 15 minuti di celebrità non sono forse un'anticipazione di certi social network in cui conta molto apparire, vedi Youtube o Instagram? Per questo è un libro che fa riflettere sui tempi in cui viviamo, e personalmente mi ha anche fatto sorridere con gli aneddoti della vita dell'artista. Il finale invece è molto spiazzante e a sorpresa! Come ho già scritto in un altro post, questo libro è giustamente candidato come "Miglior fumetto italiano" al premio Boscarato!
Warhol: L'intervista - di Adriano Barone e Officina Infernale
pagine 224 - euro 19
Edizioni BeccoGiallo
mercoledì 9 agosto 2017
Arcelledario - di Bon, Raimondo e Traini
L'Arcella è un quartiere di Padova, sito a nord della ferrovia. E' il quartiere padovano più popoloso e più multiculturale, con il 30% degli abitanti di origine straniera. Essendo un quartiere "periferico", si potrebbe pensare facilmente al degrado e all'abbandono, ma ultimamente vengono organizzate molte iniziative per riqualificarlo e mantenerlo vivo, da una di queste nasce questa piccola guida dalla A alla Z con i testi del mio amico Emiliano Bon e di Grazia Raimondo e i disegni di Giacomo Taddeo Traini. Ho letto molto volentieri le curiosità relative a questa zona di Padova, dalla A di Arcella alla Z di Zaino (lo zaino dei viandanti che intrapendono il cammino di Sant'Antonio da Camposampiero alla Chiesa di Sant'Antonino). Degna di nota e attuale la definizione delle ultime lettere "straniere" X-Y-K-J-H-W! Risultano anche molto efficaci le illustrazioni di Traini che accompagnano ognuna delle singole lettere. Il libro si può trovare a Padova dalla libreria Limerick o presso l'associazione Xena, con offerta libera.
Arcelledario - L'ABC del quartiere Arcella di Padova - di Emiliano Bon, Grazia Raimondo e Giacomo Taddeo Traini
pagine 53 - offerta libera
Edizioni BeccoGiallo
Arcelledario - L'ABC del quartiere Arcella di Padova - di Emiliano Bon, Grazia Raimondo e Giacomo Taddeo Traini
pagine 53 - offerta libera
Edizioni BeccoGiallo
venerdì 28 aprile 2017
Le nerd interviste: 24) Sarah Andersen
Questa settimana per le nerd interviste siamo diventati internazionali con la grandissima e famosissima fumettista newyorchese Sarah Andersen!
Antefatto: Sarah Andersen si trovava in Italia per il tour promozionale per il suo ultimo libro, il 26 aprile faceva tappa alla Libreria Zabarella a Padova dove mi sono recato anch'io per strappare uno sketch e un autografo ma grazie all'intercessione del sempre gentile Claudio Calia sono riuscito anche a fargli qualche domanda veloce!
- FP: Ciao Sarah e piacere di conoscerti!
Ciao e piacere, come si chiama il tuo blog?
- FP: "Cent'anni di Nerditudine" (Gli è stato tradotto correttamente come "One hundred years of Nerditude" ndr)
E' un bel nome! (Sarah ride ndr)
- FP: Come hai iniziato?
Ho sempre fatto fumetti, ma in realtà ho iniziato a mettere alcune mie cose online nel 2011.
- FP: Cosa si prova a diventare così famosi in tutto il mondo?
E’ ok perché è solo un personaggio, non sono io. E’ solo il mio lavoro, quindi sono tranquilla!
- MV: Ma tu hai un gatto? più di uno?
La storia del gatto che c’è sull’ultimo libro è vera, quindi si!
- MV: Noi abbiamo 4 gatti!
(sarah ride ndr)
- FP: Quali sono i tuoi progetti futuri?
Sono in attesa di iniziare a lavorare al mio terzo libro, e sto facendo un fumetto che si chiama “Chesire Crossing”, che sarà scritto da qualcun altro. Lo inserirò nel mio sito.
- FP: Come ti è sembrata Venezia?
La amo!
- FP: Era la prima volta che la visitavi?
No no, c’ero già stata, ma mi piace sempre!
- FP: E qui a Padova eri già stata?
Si, nella stessa libreria!
Grazie ancora a Sarah per l'intervista,a Claudio Calia, alla Libreria Zabarella di Padova, al "traduttore" Emiliano Bon e a tutti quelli che l'hanno resa possibile!
Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie !
venerdì 21 aprile 2017
Le nerd interviste: 23) Guido Ostanel
Oggi per la serie delle nerd interviste abbiamo il direttore editoriale della casa editrice BeccoGiallo, che ho avuto la fortuna di incontrare al Be Comics a Padova: Guido Ostanel!
- Ciao Guido e grazie per l'intervista, come nasce BeccoGiallo?
In realtà la risposta è semplice, perché nasce forse paradossalmente fuori dal mondo del fumetto tradizionale, perché io e Federico Zaghis, che con me ha fondato più di 10 anni fa la casa editrice, non venivamo dal mondo del fumetto. Nel senso che non siamo degli sceneggiatori di fumetti, non siamo dei disegnatori di fumetti, non avevamo ne altre case editrici piuttosto che fumetterie, eravamo dei semplici lettori di fumetti come ce ne sono tanti.
Questo lo diciamo perché in realtà poi la particolarità della nostra produzione, cioè in sintesi prendere il linguaggio del fumetto e cercare attraverso questo linguaggio di raccontare dei fatti di cronaca, degli eventi realmente accaduti, dei piccoli frammenti d’Italia che hanno ha che fare per l’appunto con la memoria collettiva italiana, era un’idea probabilmente che poteva nascere forse solo al di fuori del classico mondo autoriale, da edicola o supereroistico, almeno 10-11 anni fa quando siamo partiti era una cosa molto strana e molto particolare. Ho l’impressione che potesse venire in mente proprio a persone che guardavano a quel mondo con interesse ma da fuori, e quindi l’idea è stata semplicemente quella di dire: “Bene, proviamo a raccontare dei fatti che noi stanno a cuore.”. Te ne cito alcuni, ma poi i libri tu li conosci meglio di noi, Piazza Fontana, strage di Bologna, Porto Marghera, per rimanere qui vicini a noi, e poi dire : “Ha senso raccontarli anche attraverso il linguaggio del fumetto? Se è stato fatto attraverso il teatro, attraverso la saggistica scritta, se addirittura hanno fatto delle canzoni piuttosto che dei film, può avere senso raccontare quella stessa storia (che poi non sarà mai la stessa per evidenti ragioni) anche con i fumetti?” E da quella domanda siamo partiti e abbiamo cominciato a produrre i nostri primi libri!
- Quindi giornalismo a fumetti!
In pratica giornalismo a fumetti, ma quando siamo partiti non è che abbiamo detto “Sai cos’è, domattina iniziamo a fare giornalismo a fumetti!”. Questa etichetta di graphic journalism o giornalismo a fumetti, eccetera eccetera è venuta un pò dopo..
- Infatti, mi ricordo 20 anni fa che i fumetti erano visti soprattutto come divertimento, con qualche autore che faceva qualche storia più impegnata, ma quello che fate voi, ad esempio i libri di Claudio (Calia ndr) che sono dei veri e propri saggi a fumetti, è una cosa abbastanza recente!
Direi di si, magari qualche esperimento qui e là di alcune case editrici, sopratutto straniere, anche 10-15 anni fa, cioè quando ci siamo affacciati a sto mondo, si intravedeva. Certo è che una casa editrice, come poi è stato per noi, che si mettesse a costruire la propria filosofia editoriale su questo, su quello che poi dopo qualche anno si sarebbe chiamato graphic journalism, beh questo sicuramente ancora non c’era. Perché proprio mettendo in fila fin dai primi numeri molti dei titoli che ti potrei elencare che vanno da nord a sud della penisola, come fatti, tematiche, dall’Ilva di Taranto fino alla ThyssenKrupp, piuttosto che da Piazza della Loggia fino a Portella della Ginestra, ecco sono tutti fatti realmente accaduti, e di solito sono fatti “scottanti”, difficili da raccontare, dolorosi, con delle implicazioni anche politiche. Ecco farlo attraverso i fumetti che di solito invece fanno o facevano pensare prima di tutto e soprattutto a intrattenimento puro, beh allora era una cosa che non era sicuramente tipica!
- E vi siete specializzati anche in biografie!
In realtà fin da subito, abbiamo deciso di aprire una collana dedicata anche alle biografie..
- Le biografie in effetti un pò mancavano, forse c’era qualcosa..
Qualcosa c’era, per rimanere vicino a noi, in Friuli, mi ricordo anche i lavori di Davide Toffolo, dedicati in qualche modo a Carnera, lo stesso Pasolini, che furono poi i primi che io approcciai, poi guardandomi attorno di più vidi che ce n’erano anche altri e anche fuori dell’Italia. E fin da subito pensammo che per Peppino Impastato, per Ilaria Alpi, per Adriano Olivetti per esempio, più che un fatto in sè era interessante anche raccontare che tipo di vita avevano vissuto o purtroppo che tipo di morte avevano dovuto incontrare. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono altri due esempi.
- Secondo te continuerà ancora a esserci la carta, o si andrà sempre di più verso il digitale? Mi sembra che voi come BeccoGiallo non pubblicate molto in digitale..
No, abbiamo fino ad oggi fatto solamente dei piccoli esperimenti, da un lato perché le energie economiche, tecniche, di tempo, non ci hanno consentito fin qui di sperimentare veramente seriamente questo settore. Abbiamo cercato invece di fare il minimo probabilmente, cioè di provare a trasportare di fatto alcuni dei nostri albi a fumetti stampati su carta in pdf, e quindi renderli disponibili a bassissimo costo o addirittura spesso gratuitamente in alcuni device..
- Io preferisco avere ancora la copia cartacea!
Quindi i miei dati sono un pò così, parziali. La mia impressione è che il tipo di prodotto che facciamo, e credo anche molti dei nostri colleghi, faccia un pò di fatica in più chiaramente rispetto ad un saggio accademico, rispetto ad un insieme di dispense o a un manuale d’istruzioni per l’uso di qualcosa. Credo che ci sia ancora il piacere di avere un tipo di carta particolare, delle illustrazioni più o meno belle che uno vuol conservare, hanno una loro serialità. Spesso gli inchiostri poi dei fumetti e dei libri illustrati hanno, può sembrare una battuta ma non lo è, un profumo caratteristico..quindi la vedo abbastanza positiva come cosa per noi. Magari per chi fa webcomics, cioè un tipo di fumetto più corto, di più agile probabilmente lettura, perché ha meno segni da interpretare contemporaneamente, e che nasce da autori che non dico siano nativi digitali ma quasi, e che sono anche spesso disegnati digitalmente, ecco forse allora lì il supporto digitale nei webcomics ha un senso.
- Vedo che tanti ora fanno il passaggio dal web al libro, ad esempio voi pubblicate Sarah Andersen..
Esattamente. Questo è un esempio, Sarah Andersen: i 2 libri che abbiamo pubblicato entrambi nascono prima online e poi..
- Com’è nata l’idea di pubblicarla in Italia?
Eravamo incuriositi che diverse persone, in contesti anche molto diversi fra di loro, normalmente anche lontani dai classici giri frequentati da BeccoGiallo, scuole, fiere, quant’altro, invece seguivano dall’Italia una pagina Facebook dedicata a raccogliere e tradurre in italiano le strisce di Sarah. La cosa ci colpì molto, i numeri erano molto alti, ma sopratutto il modo in cui queste persone seguivano dall’Italia, quindi da lontano, una disegnatrice di New York, ci colpì molto, e allora provammo a indagare se ci fosse possibile pensare di portare su carta il lavoro che stava facendo.
- Penso che la cosa un pò più difficile si stata l’adattamento delle strisce, tenere il suo umorismo anche in italiano..
Si, non è un lavoro per niente semplice. Può sembrarlo perché magari sono battute molto brevi, con poco testo, eccetera, però invece essendo che un autore come lei giustamente centellina ogni singola parola, ogni singola pausa, ogni singola espressione, non è sempre semplicissimo!
- Concludiamo con le vostre novità e ultime uscite?
Partirei con quelle che presentiamo anche qui al Be Comics, recentissime uscite sono sicuramente: uno dei due libri di Sarah Andersen, il secondo mi auguro di una lunga serie, il libro dedicato a Jane Austen, a proposito delle biografie di cui parlavamo prima, e quindi citerei anche Andy Warhol, visto che il disegnatore è pure padovano, Officina Infernale,poi il volume che si chiama Chinamen, è uscito da pochissimi giorni ma sta già facendo parlare molto di se perché, non so se avevi visto “Primavere e autunni” il nostro libro dedicato in qualche modo alle origini della comunità cinese che oggi conosciamo come ChinaTown di Milano, questo ne è la sua naturale prosecuzione, solo che si amplia perché ci racconta almeno di 5-6 personaggi importanti che poi hanno fatto la storia della comunità cinese italiana. Direi che queste sono le principali novità del momento.
- Dovrebbe uscire anche “Il mio secondo Dizionario delle serie TV” ?
Non ti ho detto ovviamente di quelli che stanno per uscire, è proprio imminente, lo stiamo lavorando in questi giorni e fra poco sarà in tipografia e uscirà il mese prossimo (Il secondo dizionario delle serie tv nel frattempo è uscito ndr)
Ciao Guido e grazie ancora per l'intervista!
Se avete gradito questa e le altre nerd-interviste, vi chiedo se vi va di seguire questo blog cliccando il pulsante in alto a destra, grazie !
- Ciao Guido e grazie per l'intervista, come nasce BeccoGiallo?
In realtà la risposta è semplice, perché nasce forse paradossalmente fuori dal mondo del fumetto tradizionale, perché io e Federico Zaghis, che con me ha fondato più di 10 anni fa la casa editrice, non venivamo dal mondo del fumetto. Nel senso che non siamo degli sceneggiatori di fumetti, non siamo dei disegnatori di fumetti, non avevamo ne altre case editrici piuttosto che fumetterie, eravamo dei semplici lettori di fumetti come ce ne sono tanti.
Questo lo diciamo perché in realtà poi la particolarità della nostra produzione, cioè in sintesi prendere il linguaggio del fumetto e cercare attraverso questo linguaggio di raccontare dei fatti di cronaca, degli eventi realmente accaduti, dei piccoli frammenti d’Italia che hanno ha che fare per l’appunto con la memoria collettiva italiana, era un’idea probabilmente che poteva nascere forse solo al di fuori del classico mondo autoriale, da edicola o supereroistico, almeno 10-11 anni fa quando siamo partiti era una cosa molto strana e molto particolare. Ho l’impressione che potesse venire in mente proprio a persone che guardavano a quel mondo con interesse ma da fuori, e quindi l’idea è stata semplicemente quella di dire: “Bene, proviamo a raccontare dei fatti che noi stanno a cuore.”. Te ne cito alcuni, ma poi i libri tu li conosci meglio di noi, Piazza Fontana, strage di Bologna, Porto Marghera, per rimanere qui vicini a noi, e poi dire : “Ha senso raccontarli anche attraverso il linguaggio del fumetto? Se è stato fatto attraverso il teatro, attraverso la saggistica scritta, se addirittura hanno fatto delle canzoni piuttosto che dei film, può avere senso raccontare quella stessa storia (che poi non sarà mai la stessa per evidenti ragioni) anche con i fumetti?” E da quella domanda siamo partiti e abbiamo cominciato a produrre i nostri primi libri!
- Quindi giornalismo a fumetti!
In pratica giornalismo a fumetti, ma quando siamo partiti non è che abbiamo detto “Sai cos’è, domattina iniziamo a fare giornalismo a fumetti!”. Questa etichetta di graphic journalism o giornalismo a fumetti, eccetera eccetera è venuta un pò dopo..
- Infatti, mi ricordo 20 anni fa che i fumetti erano visti soprattutto come divertimento, con qualche autore che faceva qualche storia più impegnata, ma quello che fate voi, ad esempio i libri di Claudio (Calia ndr) che sono dei veri e propri saggi a fumetti, è una cosa abbastanza recente!
Direi di si, magari qualche esperimento qui e là di alcune case editrici, sopratutto straniere, anche 10-15 anni fa, cioè quando ci siamo affacciati a sto mondo, si intravedeva. Certo è che una casa editrice, come poi è stato per noi, che si mettesse a costruire la propria filosofia editoriale su questo, su quello che poi dopo qualche anno si sarebbe chiamato graphic journalism, beh questo sicuramente ancora non c’era. Perché proprio mettendo in fila fin dai primi numeri molti dei titoli che ti potrei elencare che vanno da nord a sud della penisola, come fatti, tematiche, dall’Ilva di Taranto fino alla ThyssenKrupp, piuttosto che da Piazza della Loggia fino a Portella della Ginestra, ecco sono tutti fatti realmente accaduti, e di solito sono fatti “scottanti”, difficili da raccontare, dolorosi, con delle implicazioni anche politiche. Ecco farlo attraverso i fumetti che di solito invece fanno o facevano pensare prima di tutto e soprattutto a intrattenimento puro, beh allora era una cosa che non era sicuramente tipica!
- E vi siete specializzati anche in biografie!
In realtà fin da subito, abbiamo deciso di aprire una collana dedicata anche alle biografie..
- Le biografie in effetti un pò mancavano, forse c’era qualcosa..
Qualcosa c’era, per rimanere vicino a noi, in Friuli, mi ricordo anche i lavori di Davide Toffolo, dedicati in qualche modo a Carnera, lo stesso Pasolini, che furono poi i primi che io approcciai, poi guardandomi attorno di più vidi che ce n’erano anche altri e anche fuori dell’Italia. E fin da subito pensammo che per Peppino Impastato, per Ilaria Alpi, per Adriano Olivetti per esempio, più che un fatto in sè era interessante anche raccontare che tipo di vita avevano vissuto o purtroppo che tipo di morte avevano dovuto incontrare. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino sono altri due esempi.
- Secondo te continuerà ancora a esserci la carta, o si andrà sempre di più verso il digitale? Mi sembra che voi come BeccoGiallo non pubblicate molto in digitale..
No, abbiamo fino ad oggi fatto solamente dei piccoli esperimenti, da un lato perché le energie economiche, tecniche, di tempo, non ci hanno consentito fin qui di sperimentare veramente seriamente questo settore. Abbiamo cercato invece di fare il minimo probabilmente, cioè di provare a trasportare di fatto alcuni dei nostri albi a fumetti stampati su carta in pdf, e quindi renderli disponibili a bassissimo costo o addirittura spesso gratuitamente in alcuni device..
- Io preferisco avere ancora la copia cartacea!
Quindi i miei dati sono un pò così, parziali. La mia impressione è che il tipo di prodotto che facciamo, e credo anche molti dei nostri colleghi, faccia un pò di fatica in più chiaramente rispetto ad un saggio accademico, rispetto ad un insieme di dispense o a un manuale d’istruzioni per l’uso di qualcosa. Credo che ci sia ancora il piacere di avere un tipo di carta particolare, delle illustrazioni più o meno belle che uno vuol conservare, hanno una loro serialità. Spesso gli inchiostri poi dei fumetti e dei libri illustrati hanno, può sembrare una battuta ma non lo è, un profumo caratteristico..quindi la vedo abbastanza positiva come cosa per noi. Magari per chi fa webcomics, cioè un tipo di fumetto più corto, di più agile probabilmente lettura, perché ha meno segni da interpretare contemporaneamente, e che nasce da autori che non dico siano nativi digitali ma quasi, e che sono anche spesso disegnati digitalmente, ecco forse allora lì il supporto digitale nei webcomics ha un senso.
- Vedo che tanti ora fanno il passaggio dal web al libro, ad esempio voi pubblicate Sarah Andersen..
Esattamente. Questo è un esempio, Sarah Andersen: i 2 libri che abbiamo pubblicato entrambi nascono prima online e poi..
- Com’è nata l’idea di pubblicarla in Italia?
Eravamo incuriositi che diverse persone, in contesti anche molto diversi fra di loro, normalmente anche lontani dai classici giri frequentati da BeccoGiallo, scuole, fiere, quant’altro, invece seguivano dall’Italia una pagina Facebook dedicata a raccogliere e tradurre in italiano le strisce di Sarah. La cosa ci colpì molto, i numeri erano molto alti, ma sopratutto il modo in cui queste persone seguivano dall’Italia, quindi da lontano, una disegnatrice di New York, ci colpì molto, e allora provammo a indagare se ci fosse possibile pensare di portare su carta il lavoro che stava facendo.
- Penso che la cosa un pò più difficile si stata l’adattamento delle strisce, tenere il suo umorismo anche in italiano..
Si, non è un lavoro per niente semplice. Può sembrarlo perché magari sono battute molto brevi, con poco testo, eccetera, però invece essendo che un autore come lei giustamente centellina ogni singola parola, ogni singola pausa, ogni singola espressione, non è sempre semplicissimo!
- Concludiamo con le vostre novità e ultime uscite?
Partirei con quelle che presentiamo anche qui al Be Comics, recentissime uscite sono sicuramente: uno dei due libri di Sarah Andersen, il secondo mi auguro di una lunga serie, il libro dedicato a Jane Austen, a proposito delle biografie di cui parlavamo prima, e quindi citerei anche Andy Warhol, visto che il disegnatore è pure padovano, Officina Infernale,poi il volume che si chiama Chinamen, è uscito da pochissimi giorni ma sta già facendo parlare molto di se perché, non so se avevi visto “Primavere e autunni” il nostro libro dedicato in qualche modo alle origini della comunità cinese che oggi conosciamo come ChinaTown di Milano, questo ne è la sua naturale prosecuzione, solo che si amplia perché ci racconta almeno di 5-6 personaggi importanti che poi hanno fatto la storia della comunità cinese italiana. Direi che queste sono le principali novità del momento.
- Dovrebbe uscire anche “Il mio secondo Dizionario delle serie TV” ?
Non ti ho detto ovviamente di quelli che stanno per uscire, è proprio imminente, lo stiamo lavorando in questi giorni e fra poco sarà in tipografia e uscirà il mese prossimo (Il secondo dizionario delle serie tv nel frattempo è uscito ndr)
Ciao Guido e grazie ancora per l'intervista!
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venerdì 14 aprile 2017
Le nerd interviste: 22) Officina Infernale
Oggi per la serie delle nerd interviste proseguiamo con quelle fatte al Be Comics con un autore che quest'anno è uscito con ben 2 libri, la biografia di Andy Warhol per Becco Giallo e Iron Gang per Shockdom: Officina Infernale!
Ciao "Officina" e grazie per questa intervista, come nasce Iron Gang?
Praticamente nasce come webcomic, ancora un paio d’anni fa. Una volta che ho raggiunto abbastanza materiale, l’ho proposto a qualche editore, e ho avuto la fortuna che il primo editore a cui l’ho proposto è stato Shockdom: me l’hanno accettato subito, ho dovuto solo sistemare i testi..
- Tu da che ambiente provieni?
Io provengo dal fumetto! Ho iniziato a disegnare negli anni 90, mi sono sempre mosso nell’ambiente un pò più indipendente, autoproduzioni… sopratutto in questi ultimi anni mi sono sempre autoprodotto, anche se ho pubblicato per quelli di Mondadori..
Diciamo che quest’anno è il primo anno che esco sia per Shockdom e anche con un altro libro per Becco Giallo editore, che è una biografia su Andy Warhol, quest’anno ho avuto questa fortuna di uscire con due libri.
Io ho sempre seguito i supereroi come genere..
- Marvel o DC?
Marvel! Io sono più Marvel come impostazione, DC mi piace ma a volte li trovi un pò stanchi come personaggi.. Io sono più Marvel anche perché sono nato nei primi anni 70, e c’era più facilità a trovare Marvel che DC all’epoca, e quindi come imprinting ho quello!
Venivo da un periodo in cui avevo quasi smesso di disegnare, per motivi così di “scazzo”, anche diciamo a livello di stile non ero più di tanto soddisfatto. Praticamente un giorno ho deciso, ho detto “bon, adesso mi riprendo, e faccio un fumetto di supereroi!”. Io avevo già questi personaggi, collocati però in un altro tipo di contesto, però ho detto “faccio supereroi!”, e da là mi son messo, gli ho dato un pò di poteri, di abilità..
- Iron Gang mi fa venire in mente Iron Man..
Diciamo che è fondalmentalmente un mio riferimento, anche se non è proprio voluto. In realtà è l’estetica della Marvel degli anni ’70, però fino a uno un certo punto, anche se può sembrare come colorazione (perché fondalmentalmente di gusto mi piace quello) però ho voluto fare anche una roba “moderna” come impostazione. Oltretutto sono storie brevi di 6 pagine raccolte in trilogie a tema unico, ogni trilogia ha più o meno una tematica, e dopo c’è un quarto racconto che magari sviluppa un pò lo stesso tema oppure ci sono delle robe aggiuntive.
Ovviamente questa roba qua fa parte di un universo, come l’universo Marvel, è che questo essendo il primo volume, parla solo di alcune cose, poi nei futuri si amplierà ancora un pò di più!
Questa è solo una parte del mio lavoro, perché io lavoro con due correnti: ho questa parte qua che è disegnato, quasi un fumetto tradizionale, poi ho altri personaggi, che li chiamo “gli ultimi tragici eroi pulp”, ovvero sono dei personaggi praticamente con storie ambientate in un futuro ipotetico, che sono destinati a fallire, a morire. A fine storia loro sono morti!
- Ma un futuro post-atomico oppure..
A volte si, a volte no. Dipende, perché praticamente sono partito dal “Doomrider”, che era questo eroe che moriva ad ogni avventura e rinasceva. Questo era ambientato in un mondo in cui l’umanità era destinata all’estinzione per vari motivi, esoterici, robe così.
Poi c’è stato un secondo, che si chiama “Black Devil”, questo è post-atomico! La storia te la dico in breve: succede l’armageddon, la lotta fra demoni e angeli, e gli esseri umani presi dal panico scatenano una guerra nucleare, e distruggono tutto! Praticamente nel mondo ci sono stati dei sopravissuti, ma esseri ibridi, nel senso che sono mezzi demoni, malati terminali..
- Tipo “Cronache del dopobomba” di Bonvi, solo che quello era più umoristico..
Anche il mio è umoristico, perché non mi prendo mai troppo sul serio..
Praticamente l’inferno, per ripulire il mondo, per rifare un equilibrio crea questi demoni nuovi, di nuova generazione, che ripuliscono il mondo da questi ibridi, da questi mostri, da questo casino, e il Black Devil appunto è uno di questi personaggi!
Queste qua sono state delle mia auto-produzioni, che ho stampato io e venduto io. Purtroppo Doomrider è esaurito, Black Devil ho ancora qualche copia in formato A3 in bianco e nero. Però come stile non c’è niente di disegnato: tutto collage digitale, che simula le fotocopie, le fanzine, è una roba un pò particolare dovresti vederla, se vai nelle mie pagine della roba la vedi!
Adesso ho in lavorazione, a parte il seguito di Iron Gang, un terzo personaggio, che si chiama Iron Kobra, che però è ambientato fine anni 60, è tipo una spy story con della fantascienza sempre fine anni 60-70 a carattere super-eroistico, anche in questo qua non c’è niente di disegnato!
- Quindi la fantasia non ti manca!
Esatto! Il mio esperimento è usare il meccanismo del fumetto però usare la grafica come stile, proprio pura grafica nonostante sia di super-eroi e tutto quanto. Vorrei farlo uscire entro fine anno.
- Volevo chiederti progetti futuri ma mi hai già risposto!
Progetti futuri appunto il seguito di Iron Gang, poi Iron Kobra, poi magari qualche altro libro magari per Becco Giallo: c’è un pò di carne al fuoco..
- Domanda originale: da dove nasce il nome Officina Infernale? Uno penserebbe a un collettivo..
Mi piace anche a me pensarlo perché io uso molti stili diversi quindi ci sta come espressione..
Nel 2009 avevo smesso di disegnare e avevo iniziato a far grafica, facevo tipo progetti grafici per gruppi, ho progettato i CD e tutto quanto..e mi firmavo così! Mi è venuto questo nome così, dopo quando ho ripreso a disegnare l’ho mantenuto perché mi piaceva, perché rimane anche, dà un pò quel senso di mistero: “chi è, chi sono, cos’è?”, infatti non sei il primo che pensa che è un collettivo, alcuni mi scrivono..
- Dandoti del voi? Magari potresti rispondergli con “noi…” tipo pluralis maiestatis
Esatto, a volte sarei pure tentato di restare al gioco..
Grazie ancora a Officina Infernale per l'intervista!
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lunedì 20 marzo 2017
Be Comics: Il primo giorno
Il resoconto della nostra tre giorni alla prima edizione del Be Comics di Padova !
Io tronfio neanche mi avessero dato il sigillo di Mitsukuni Mito
A Padova si è svolta la prima edizione del Be Comics, festival del fumetto e della cultura pop e io ho avuto la fortuna di avere il pass stampa per tutti i tre giorni dell'evento! Ne ho approfittato per una caterva di foto e una decina di interessantissime interviste che leggerete nelle prossime settimane! Con questo post inizio il resoconto, e stasera parliamo della prima giornata.
Iniziamo con le bellissime vetrine dei negozi limitrofi che erano state dipinte per l'occasione (usanza ereditata dal Treviso Comic Book Festival), qui abbiamo un Captain America ghiottone e una mitica Kiki!
La manifestazione si è svolta nel bellissimo Centro Culturale Altinate S.Gaetano a Padova, queste sono alcune foto "panoramiche" e due piccoli video, il venerdì era ancora una giornata tranquilla e si riusciva a curiosare e a chiaccherare con i vari artisti!
Lo spazio Bonelli organizzato dalla fumetteria Delta Comics con i vari eroi della mitica casa editrice..
Lo stand di quei felloni di Feudalesimo e libertà! :)
L’apparizione di un barbagianni in carne ossa e piume!
Nel piano superiore oltre alla zona dedicata alle autoproduzioni erano state allestite due mostre, questa con le tavole originali della graphic novel “Viaggio a Tokio” di Vincenzo Filosa..
..e questa sul decennale del Dylan Dog Color Fest!
Poi sono arrivati gli artisti e sono iniziati gli incontri, le chiacchere, le interviste..
Abbiamo conosciuto e intervistato Simona Gabrieli, responsabile editoriale di Alifbata, casa editrice che distribuisce fumetti provenienti dal mondo arabo!
Il buon Stefano Antonucci, disegnatore di Quando c’era lui, Gesù - la trilogia, V for Vangelo, anche qui è scattata la nerd-intervista così come per…
..il giovane talento Mattia Labadessa, con cui si è finiti a parlare di Mac e di iPad :D
Qui un incontro fra generazioni di fumettisti: al banchetto di Labadessa si è fermato il grande sceneggiatore Tito Faraci!
Paolo Bacilieri che personalizza un suo volume, mentre il buon Claudio Calia guarda lo smartphone
:)
Sempre il maestro Bacilieri all’opera, sono riuscito a farmi fare uno sketch sul suo libro "Fun" e una dedica su uno Speciale Dampyr!
Trittico di artisti: Calia, Bacilieri e Faraci tutti in una foto (con tanto di birretta sul tavolo)!
E questo è stato il bottino della prima giornata: Fun di Paolo Bacilieri, Ca restera entrous del collettivo Samandal preso da Alifbata e Preview 15/16 della Bao/Sergio Bonelli Editore..
...e questi gli sketch e dediche di Bacilieri, Tito Faraci (su PK!), Antonucci e Labadessa!
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