Questo libro è uscito grazie alla collaborazione fra la Bao, storico editore di Zero, e Momo Edizioni, casa editrice "militante" con cui l'autore aveva già pubblicato "Questa notte non sarà breve", la raccolta delle storie in cui Zerocalcare raccontava il processo a Ilaria Salis. Storie che erano state pubblicate la prima volta per L'Internazionale e che ritroviamo nella prima parte di questo nuovo libro. All'epoca ne scrivevo così:
Bisogna dare merito all'autore di aver contribuito a diffondere questa storia, perché prima dei suoi fumetti pochissimi conoscevano la situazione di Ilaria, me compreso. Per il resto, Zero si è ben documentato sulle mille contraddizioni di questa incarcerazione, che aveva una forte connotazione politica, come ben saprete. Ha saputo raccontare il tutto con il suo inconfondibile stile, che ti fa riflettere ma ti strappa pure molti sorrisi, soprattutto quando mette alla berlina i benpensanti che dal comodo divano sono subito pronti a sentenziare. L'autore poi non entra mai nel merito della colpevolezza o meno della Salis, ma appunto evidenza le mille storture di una detenzione farsa, mentre altri neonazisti accusati delle stesse cose nei medesimi giorni venivano scarcerati, a momenti con tante scuse.
La seconda parte, quella inedita, è dedicata all'incarcerazione della tedesca Maja T., che si trova sotto processo con le medesime accuse che furono mosse a Ilaria Salis. Se per Ilaria Salis Zero era giunto fino a Budapest ad assistere alle sue udienze processuali, per Maja l'autore si reca in Germania per conoscere la storia dell'attivista, intervistando chi la conosce bene per un ottimo lavoro di "graphic journalism". Una storia che inizia nei primi anni '2000 con alcuni omicidi, da parte di neonazisti, di migranti che si erano integrati nella società tedesca, tanto per spiegare l'ambiente in cui è cresciuta Maja. Forse il volume più politico della carriera di Zerocalcare. Un libro più che mai attuale, oltre che necessario.
pagine 200 - euro 22
Bao Publishing/Momo Edizioni
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