Stasera parliamo del nuovo libro di Majid Bita!
Dopo il folgorante fumetto d'esordio, Nato in Iran, eccoci dunque con la seconda fatica del buon Majid. L'autore scegli ancora di parlarci della storia iraniana, traendo spunto da un fatto reale, completamente ignoto a noi occidentali. Siamo nel 1996, e il regime degli ayatollah sta opprimendo ogni tentativo di opposizione. Un pugno di intellettuali, che si raduna più o meno in clandestinità, decide di organizzare un viaggio in autobus fino in Armenia, per partecipare a un convegno. Così in ventuno si ritrovano a spartire gli spazi angusti del mezzo per un viaggio di più di venti ore: scrittori, giornalisti, poeti, artisti, ognuno con la sua storia. Ma non sanno che il destino ha preparato una sorpresa crudele per loro. Un'altro impressionante frammento quello raccontato dall'autore, che prima di tutto ti fa riflettere su come la vita possa cambiare in un attimo. Si rimane colpiti anche dal coraggio di questi intellettuali, così come degli eventi successivi al fattaccio del bus, che giustamente l'autore ha scelto di inserire alla fine. Altra particolarità: quasi come fosse un documentario, il racconto viene interrotto da interviste agli stessi protagonisti, effettuate in diversi punti del futuro. Lo stile scelto poi è sempre quello molto particolare già ammirato in Nato in Iran, con straordinarie macchie di nero che emergono dalla pagina, e ho notato che Majid si è soffermato molto nel cercare di caratterizzare più di di venti personaggi, ognuno col suo volto e il suo carattere, e ci è riuscito alla perfezione.
pagine 352 - euro 26
Canicola
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