venerdì 13 dicembre 2019

La nerd-intervista: Mateus Vicente Del Maschio

Ecco l'ultima intervista dell'anno, quella all'autore de Le cronache dell'Orco, Mateus Vicente Del Maschio. E a proposito del fumetto, in coda troverete delle importanti news che mi coinvolgono anche direttamente!



 - Ciao Mateus, come è nata l’idea per questo fumetto?

Tutte la avventure dell’Orco sono storie che ho scritto quand’ero piccolo, ai tempi delle medie. Ed è come da bambino mi immaginavo sarebbe stata la mia vita da adulto. D’altronde, visto anche i cartoni animati e le serie tv con cui sono cresciuto, me la immaginavo proprio così la mia vita da adulto: a risolvere i crimini, a combattere i cattivi… Sono le storie che scrivevo da piccolo, ovviamente riadattate, perché certe cose le ho modificate.

- Mi hai risposto “avventure” al plurale, quindi ne hai già realizzate diverse?

Sì, le “Cronache dell’Orco” è una collana, il numero due , che ti anticipo che si intitolerà “brutto sporco e di metallo” è quasi finito. Poi ne ho un’altra decina più o meno scritte, tutte in diverse fasi di realizzazione. Sì, questa non è l’ultima volta che sentirete parlare dell’Orco!

- Mi avevi già anticipato che l’Orco è un tuo alter-ego però con delle differenze..

Sì, si ispira a me solo dal punto di vista fisico.

- E anche come gusti musicali!

Anche quello! Diciamo che potremmo incontrarci ad un concerto io e lui!

- Il fatto del rapimento della mascotte sembra quasi uscito da un film degli anni ’80, ma poi la storia diventa quasi un “noir”…

Nel primo numero volevo fare affrontare all’Orco una vera e propria indagine!

- Penso che fra le tue influenze ci sono anche i film di “scazzottamenti” vari..

Beh sì, i film di Bud Spender e Terence Hill sicuramente. Botte di Natale penso che l’avrò visto almeno 200 volte!




- Fra poco uscirà una nuova edizione del primo volume, edita da una casa editrice. Ci saranno anche le bestemmie?

No, quelle no. In accordo con la casa editrice abbiamo mantenuto il linguaggio un po’ scurrile anche perché è più naturale. Perché una cosa che dico sempre io è: non ci credo al cattivo che è disposto a fare una strage di donne e bambini, però quando si pesta il dito ha l’accortezza di dire “ACCIPICCHIA!”  E’ poco realistico secondo me! Però sì, mi hanno fatto togliere le bestemmie, più che altro perché si rischia la denuncia. Nell’autoproduzione le maglie dei controlli sono sicuramente più larghe, ma pubblicando con una casa editrice l’Orco ha dovuto fare il “bravo”!

- Il tuo prossimo progetto quindi è quello di fare il secondo volume?

Il secondo, il terzo, il quarto! L’Orco diventerà una saga, che in gran parte è già scritta. Però ho anche già scritto la storia finale, perché vorrei evitare le cose che vedo succedere spesso, di personaggi che vengono sfruttati fino a essere ridotti all’osso, cadendo anche nel ridicolo e nel banale. Prima di far diventare l’Orco uno di quelli ho previsto una durata già stabilita dalla saga. Cioè voglio usare l’Orco per dire quello che ho da dire però poi concludere la serie. Non voglio che si strascini oltremodo, non voglio che diventi uno zombie, come ce ne sono tanti nel fumetto internazionale. Non parlo solo di certi fumetti italiani ma da tutte le parti.

- La tua storia come disegnatore? Mi avevi già anticipato che praticamente disegni da sempre..

Sì, io ho iniziato a disegnare da prima di camminare! Il primo disegno l’ho fatto 2 mesi prima di cominciare a camminare, a 1 anno, quindi ho veramente iniziato a disegnare prima che a camminare!

- E le tue prime letture fumettistiche?

Come penso un sacco di persone sono i grandi supereroi Marvel e DC: I Fantastici 4, Spider-Man, Batman…

- Niente Topolino?

In formato minore, io sono proprio venuto sù con i supereroi! Poi leggevo anche Il giudice Dredd, Dylan Dog…

- Letture già mature!

Sì, quello! Poi uno dei miei italiani preferiti è Ortolani. Cioè Rat-Man lo leggo da sempre: “fletto i muscoli e sono nel vuoto!”

- Il suo umorismo poi..

Lui è un marchio di garanzia!

- Ultima cosa: come mai hai questo nome un po’ esotico?

Perché sono nato in Brasile, poi sono arrivato qui che avevo 8 mesi, sono stato adottato da genitori italiani. Ho un nome straniero per quello, anche se di brasiliano ormai non ho nulla: non so ballare e non so giocare a calcio!

Ed ora le news:  Come anticipato nell'intervista, Le cronache dell'orco vol. 1 sta per essere pubblicato da una casa editrice. Il mio coinvolgimento sta nell'aver contribuito alla prefazione! Domani sera a Belluno ci sarà la prima presentazione e sarò presente anch'io.

12 commenti:

  1. Allora in bocca al lupo all'autore e... al redattore della prefazione :-D

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  2. Innanzitutto complimenti e in bocca al lupo per la presentazione!
    Bello questo: perché sin dalla copertina ricorda proprio quelle cose che fanno i ragazzi/ragazzini, anche come colori!

    Moz-

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  3. Ma che ficata riprendere le storie di quando eri alle medie. Da qualche parte dovrei avere un quaderno anche io. Qualche volta ho raccolto anche dei sogni (spesso mi capitava di fare dei romanzi, non dei sogni), riadattandoli a storia. Ero convinto di diventare regista e sceneggiatore, così ho annotato tanto.
    Bello il genere "scazzotata alla Bud Spencer" 😁
    Meglio per le bestemmie, non mi piacciono (anche se fino a qualche settimana fa madonne e gesucristi mi scappavano, soprattutto per la Roma, come hai letto su Twitter 😝).
    Congratulazioni per la prefazione, l'avevo già ammirata stamattina su Twitter!

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    1. Ora preparo un post con le foto che ho fatto ieri sera :) Comunque anch'io da qualche parte ho un quadernetto con un romanzino post-apocalittico, prima o poi :P

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  4. Molto interessante la storia e di come è nata e complimenti per l'intro. Ma non mi pare di avere letto il nome della casa editrice che ha tolto i porchi (le bestemmie, per chi non capisce). Sarà una sorpresa?

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    1. Veramente devo ancora capirlo anch'io, ho scritto all'autore per farmelo dire :D

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  5. Eh capisco il discorso dell'accipicchia, ma la bestemmia non è ancora sdoganata nelle opere di ingegno :D. Ogni tanto compare in qualche film, ma rari casi...
    Viva l'influenza delle scazzottate alla Bud e Terence! Anche se mi ha sorpreso la citazione, dell'autore, di Botte di Natale, forse il peggior film dopo Porgi l'altra guancia :D

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    1. Ma l'autore è del 1990, quindi ha ricordi meno "mitici" di Trinità e compagnia

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  6. dico che è un grande (non centra il fatto che sono suo cugino eh...)

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