venerdì 23 giugno 2017

Le nerd-interviste: 32) Fulvio Ieva


Oggi per la serie delle nerd-interviste concludo con quelle fatte al A bit of [hi]story di Torino con l'ex-sviluppatore hardware Commodore Fulvio Ieva!

Ciao Fulvio e grazie per l'intervista, raccontami la tua esperienza con la Commodore..

Abbiamo sviluppato inizialmente (non appoggiandoci alla Commodore) un’espansione per l’Amiga 500 che era semplicemente un banco di memoria. Abbiamo preso l’espansione originale, abbiamo visto lo schema elettrico, abbiamo comprato i connettori in Cina..

- Già all’epoca ci si appoggiava alla Cina?

La Cina era l’unica, perché in America era impensabile..

- Quanto costavano i connettori?

Come costo costavano pochissimo, li pagavamo veramente poco. Trovavamo tutti i modelli, anche perché erano i soli fornitori. A Taiwan li compravamo. Mandavamo fax, allora non c’era internet, telefonate in inglese, e fax a Taiwan per farci avere i connettori! I connettori erano la parte più difficile da trovare, perché erano un passo che non era quello da 2.54 ma da 1.28 mi sembra, perché era mezzo pollice, non era un pollice. Quelli da 2.54 erano quelli standard tanto per intenderci del VIC20 e del Commodore 64, questi qui erano la metà come passo, quindi erano più difficili da trovare. Abbiamo riprogettato lo stampato, eravamo tutti e due studenti di elettronica quindi pasticciavamo con i circuiti elettronici, lo facevamo fare a Milano..

- Quindi eravate anche giovanissimi..

Si, se devo dire abbiamo anche un passato con il Commodore 64, dove ho sviluppato il primo modem per il C64, è stato pubblicato su una rivista di elettronica, e vendevamo il modem per collegarsi alle BBS! Ne abbiamo venduti non tanti, perché non era una cosa comune, però da quando siamo usciti sulla rivista poi ha avuto un discreto successo. Tutti volevano questo modem, praticamente c’eravamo solo noi che vendevamo il modem per il C64!

- Forse c’era quello ufficiale?

L’ufficiale era quello della Telecom, era 1200/75 ed era lo standard Videotel. E’ quello che non andava bene, perché ti collegavi solo al Videotel. C’era la ROM mappata che ti faceva collegare ai servizi 1200/75. Il nostro era un modem configurabile con un programma..

- Nelle BBS potevi scaricarti programmi..

Nelle BBS potevi scaricarti programmi, c’era di tutto!

- Potevi “chattare”..

Si c’erano le chat, potevi chattare con gli operatori, tutta una serie di cose. C’era una specie di mail, ti potevi collegare a FidoNet, c’era la rete Fidonet. Se avevi un pacchetto Itapac potevi collegarti in America dove c’erano molte più BBS. Poi abbiamo fatto sempre per il C64 il programmatore di Eprom, abbiamo fatto diversi circuitini che vendevamo, tutta la parte di acceleratori, Speed Dos, Dolphin Dos, i vari cloni. Prendevamo gli originali tedeschi e li clonavamo. Il nostro fiore all’occhiello era il Prologic Dos, tra l’altro ho scoperto che è stato utilizzato fino a pochi anni fa da una ditta che faceva ancora fatture col C64 e questo Prologic Dos. Accelerava di 40 volte l’accesso al disco!
Il passo dal Commodore 64 all’Amiga 500 è stato breve, con la progettazione di questo circuito stampato dell’espansione di memoria, dopodichè con l’uscita dell’Amiga 1200 abbiamo pensato alla progettazione dell’espansione per l’Amiga 1200. Oltre che costosissima, si parlava per l’Amiga 1200 di oltre 250.000-270.000 lire per l’espansione ufficiale, era rarissima da trovare. Si poteva mettere le SIMM classiche dei PC e quindi espanderla a 4 MB o 8 MB.

- Quindi dovevi prendere le SIMM a parte..

La scheda di per se veniva data senza memoria, dopo dovevi comprarti la memoria. Noi abbiamo trovato un progetto tedesco, l’abbiamo debuggato perché era protetto, perché avevano messo dei chip programmabili protetti, abbiamo cercato di capire come funzionavano, abbiamo fatto lo schema, abbiamo visto che non era efficiente e l’abbiamo riprogettato con un chip logico programmabile dell’ultima generazione dell’epoca, siamo stati al salone di Milano a parlare con questi qua e comprato questo ambiente di sviluppo che costava un milione di lire. L’ambiente di sviluppo permetteva di programmare, i chip costavano 40.000 lire l’uno, però potevi mettere tutta la logica che volevi su un chip solo. Noi abbiamo riprogettato la logica, l’abbiamo ottimizzata e messa su un solo chip. Abbiamo fatto uscire la scheda con uno stampato a sette strati, anche quello progettato da noi.
A questo punto cosa mancava? Per rendere un prodotto ufficiale bisognava farselo certificare da Commodore che ci avrebbe dato un ID identificativo di 4 cifre in modo che la nostra espansione fosse identificata dalla ROM della Commodore. Abbiamo contattato la Commodore Italia che ci ha semplicemente girato alla Commodore americana. Abbiamo mandato le specifiche della nostra scheda, abbiamo mandato la richiesta, e ci siamo certificati come sviluppatori Commodore. Noi eravamo gli unici sviluppatori hardware Commodore italiani! La ditta si chiamava Nemesis, Nemesis Informatica, ed eravamo gli unici io e il mio amico ad avere la certificazione Commodore.
La nostra scheda aveva delle ottime prestazioni perché baravamo un pò. Entrando nel linguaggio tecnico, i chip di memoria dinamica venivano refreshati ogni tot ciclo di clock, cioè nel senso che la memoria dinamica se non viene refreshata ogni tot cicli di clock perde l’informazione. Quindi ogni clock si stoppa il processo di lettura/scrittura e si refresha. Noi abbiamo visto che non era vero. Durante le nostre prove abbiamo visto che potevamo permetterci di aspettare anche 2-3 secondi senza refresharla e la memoria non perdeva i dati. Non era necessario ogni millisecondo mandare un clock di refresh. Allora cosa abbiamo detto? Se noi la memoria non la refreshamo e la leggiamo come una memoria statica è dieci volte più veloce! Cosa abbiamo fatto? Abbiamo messo semplicemente un controllo sul piedino del microprocessore, quando il microprocessore non effettuava il dialogo con la memoria esterna noi sospendevamo il ciclo di clock. Questa cosa ci ha permesso di guadagnare in certe cose addirittura di dieci volte le prestazioni! Era un pò barare, perché effettivamente il guadagno effettivo non era di dieci volte però effettivamente eravamo più veloci per certe operazioni che accedevano direttamente alla memoria, perché il processore girava tranquillo e non aveva bisogno di mandare il clock. Quindi quando hanno fatto il benchmark è risultato che la nostra scheda era la più veloce in assoluto di tutte le altre schede! Dietro c’è stata una progettazione, una ricerca, non abbiamo semplicemente copiato, come facevano quelli che copiavano. Semplicemente copiavano il prodotto tedesco e lo facevano con gli stessi componenti rimarchiandolo. Noi avevamo un prodotto nostro, infatti ne abbiamo venduti parecchi esemplari, la Commodore ci teneva in considerazione.
Eravamo lì a sviluppare l’espansione per il CD-32 quando c’è stata la notizia del fallimento della Commodore che ci ha un pò spiazzato. Praticamente non abbiamo più voluto credere nel prodotto Commodore anche se parecchi anni dopo il fallimento, ancora oggi, continua ad aver mercato! Hanno da poco sviluppato schede di espansione per l'Amiga 500, e stiamo parlando di pochi anni fa! Noi nel 1995 abbiamo gettato la spugna, secondo me ci sarebbero stati margini per continuare nel nostro piccolo orticello. Comunque abbiamo sviluppato una serie di cose, l’espansione di memoria, abbiamo fatto il SIMULA, cioè il CD esterno per l’Amiga 1200…


- Si collegava tramite ?

Tramite la IDE interna, avevamo fatto uno sdoppiatore di IDE, per cui potevi collegare o un HD e un CD esterno, con il programmino che si chiamava IDE-fix (avevamo preso la licenza e distribuivamo il prodotto con IDE-fix), oppure due HD. Ancora adesso se voglio duplicare da un HD all’altro li metto tutti e due con il SIMULA e copio da tutti e due in tempo reale. Quindi abbiamo fatto anche quella, poi il multi-Kickstart, tutto quello che andava per la parte A1200, l’Amiga 600.. Del A500 continuavamo senz’altro a fare l’espansione anche se era calata la richiesta.
E questa è quella che è stata tutta la nostra storia dal 1992 al 1996.

- E quindi ti è rimasta la passione del retrocomputing..


Mi è rimasta la passione per l’Amiga! E comunque di conseguenza per tutto il retrocomputing!

Grazie a Fulvio per l'intervista!

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