sabato 7 novembre 2020

Dampyr 248: Il licantropo di Matera - di Giorgio Giusfredi e Alessio Fortunato


Nuova incursione italiana per il Dampyr con il numero 248: Il licantropo di Matera!

Tutto ha inizio un centinaio d'anni fa, con la nascita di un bambino "speciale". Con un salto temporale siamo poi ai giorni nostri, nella suggestiva Matera, già ambientazione perfetta per molti film. Una ragazza cerca l'amicizia di qualcuno che, a causa del suo aspetto, è stato da sempre oggetto di pregiudizi. In città avviene un omicidio: possibile che il colpevole sia il "licantropo" della città? Una trama sicuramente complessa, che vede appunto il ritorno in Italia del trio Harlan Kurjak e Tesla. Con l'aggiunta di Stuart Morrison, il giovane musicista figlio di uno "Shee" (un folletto irlandese), che si trova anche lui in Italia per un tour musicale, e che ha degli strani sogni forse inviatigli dal padre come avvertimento. Ma c'è molta altra carne al fuoco in questo numero. Il ritorno, in un flashback ambientato durante l'occupazione nazista, di un Maestro della notte al momento dormiente. Oltre a Matera, la trama si sviluppa anche in un'altra splendida "location" che è il villaggio fantasma di Craco. E degno di nota pure l'omaggio a Zagor! Torna la premiata ditta Giusfredi-Fortunato, vistasi  l'ultima volta nella serie con "L'amica mortale", e si riconferma alla grande. Una bella trama complessa (e spiazzante, vedi il finale) illustrata efficacemente, con dei personaggi che sicuramente non si dimenticano.

Dampyr 248: Il licantropo di Matera - di Giorgio Giusfredi e Alessio Fortunato
pagine 98 - euro 3.90
Sergio Bonelli Editore

13 commenti:

  1. COMMENTO CONTENENTE SPOILER!

    Avendo visitato più volte Matera, innanzitutto mi genufletto al cospetto di Fortunato per le perfette scenografie: chiamarlo disegnatore è riduttivo.
    L'albo l'ho letto in due parti, e devo dire che la seconda è molto più movimentata della prima, che serve piuttosto a calare il lettore nell'atmosfera.
    I bravi autori si distinguono non tanto per le storie che scrivono (d'impatto il flashback sulla carognata nazista, fantasioso ma non troppo...), ma per i dettagli, e Giusfredi ha dato un'ottima tempistica agli eventi, dato che Craco-Matera si percorre in un'ora scarsa, e infatti Harlan resta svenuto circa due ore tra andata e ritorno di Stuart...

    Non mi è chiara però una cosa: perché Mosé porta la ragazza fuori dalla cella sapendo che sarebbe stata pericolosa?

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    1. **SPOILER** Ho riletto la sequenza e dice che voleva dirle addio, certo poteva farlo anche da fuori cella e lei dentro la cella..mah, forse sperava di "redimerla", sai il potere traente "tricotico" è sempre forte, pure se è una licantropa :D

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  2. Ottimo quando i bonelliani si recano in Italia... apprezzai anche le incursioni di Martin Mystere nel nostro territorio.
    Poi Dampyr ci viene spesso... Matera, sì, ha un certo fascino.
    Dovrebbero pensare a una serie italiana anche di ambientazione!

    Moz-

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    1. C'era Mercurio Loi, ma era la Roma del 1800 poi..ci vorrebbe un "Samuel Stern" italiano!

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    2. Mister No ha vissuto un'avventura movimentata a Capri.

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    3. Pure DYD è venuto in Italia, anche Martin Mystere

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    4. Ora che ci penso, anche Nathan Never in uno Speciale, è stato a Venezia, a caccia di fantasmi...

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    5. Un gran bel numero fra l'altro quello di Nathan!

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    6. La Golden Age di Nathan Never! Davvero non c'era albo che non spaccasse di brutto! Tra Raven, Skotos, Fratellanza Ombra, la spedizione su Argo, la trilogia dei primi Giganti, qualunque storia di Medda/Casini o Medda/Bonazzi... 😍

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    7. Anch'io avevo letto diversi albi, condivido in pieno..fra l'altro ho recuperato i primi cinque albi, devo trovarmi il tempo di rileggermeli :D

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  3. Più che una storia a tema vampirico, mi sembra un circo dei fenomeni da baraccone (freak). La malformazione della tizia non l'ho intuita ma il lupo mannaro potrebbe essere essere un qualsiasi tizio con eccessiva peluria.
    Disegni bellissimi!
    La seconda tavola è molto raccapricciante, pare unisca le deportazioni di ebrei e diversi (tipo i down) e altri che avevano un altro tipo di malformazione fisica.

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    1. La tizia non ha nulla "di visibile" :D Il tizio soffre di quella sindrome di iper-irsutismo.. nella seconda c'è un circo dei freaks, che si trovava in Italia durante l'occupazione tedesca...che è un pò l'idea del nuovo film di Mainetti, Freaks out. Capita a volte che due autori hanno la stessa idea contemporaneamente!

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