venerdì 13 aprile 2018

Le nerd-interviste: 58) Maurizio Rosenzweig

Stasera per la serie delle nerd-interviste abbiamo la chiaccherata fatta al Be Comics con il bravissimo e simpaticissimo autore Maurizio Rosenzweig!

- Ciao Maurizio, iniziamo dall’Orso Atomico, se non sbaglio è una storia che avevi in mente da quando eri piccolo, vero?

Si, la storia dell’orso e della sua fidanzata bionda risale a quando avevo 14 anni. Fra l’altro nella prefazione dell’Orso Atomico ne vedete una vignetta. Ed è una storia che ho sempre conservato nel mio immaginario, cioè questa storia d’amore fra questa donna bionda e questo gigante, anche perché non vi è una differenza fra le due specie, anzi, mi sembrava che l’amore li rendessi simili, avvicinabili e assolutamente uguali, sentimentalmente.  Nel tempo la storia si è evoluta, all’inizio era una storia d’azione, di combattimenti, loro combattevano contro i ninja e contro gli squali volanti molto prima che uscisse lo speciale di Natale del Dottor Who e che uscisse quel capolavoro di Sharknado (senza ironia lo dico, sono dei capolavori!)

- Quindi avevi anticipato Sharknado?

Si infatti è stata una rabbia non da poco, comunque vi invito a guardarlo Sharknado perché è scritto meglio dei film di Nolan! Cioè i personaggi hanno una coerenza narrativa al limite dell’assurdo che è assolutamente svizzera. E’ vero che fanno delle cose assurde, ma c’è una coerenza e una progressione del personaggio che è pazzesca. Dagli veramente un occhio!

- Magari sono meglio di certi film di super-eroi..

Si, bravo! Tipo Superman e Batman che diventano amici..
Tornando all’Orso Atomico, la storia si è evoluta ed è diventata una storia d’amore pseudo letteraria un po’ più intimista dove quest’orso è destinato alla distruzione e poi alla rinascita del mondo.

- Non vorrei spoilerare, ma c’è una specie di Arca di Noè che salverà tutte le fantasie del mondo..

Si, l’Arca è destinata a salvare tutti gli archetipi narrativi e trascinarli via dal mondo perché per come scriviamo adesso e per come concepiamo le storie adesso queste ultime sono tutte uguali, perché se vende la tazzina di caffè ti danno anche il piattino, il dolcificante..

- Basta vedere al cinema, ci sono solo seguiti, opere tratte da fumetti..

Bravo, basta vedere tutti i seguiti, tutti i ripescaggi, sono tutte storie vecchie che vengono riscritte e ri-spacciate per storie nuove.

- Questo libro lo vuoi tenere un po’ ad edizione limitata..

Si praticamente è un libro senza ISBN, non lo distribuiamo. E’ un libro che porto in giro io per cercare di recuperare un po’ il contatto con i lettori. Perché sai che io lavoro per Bonelli, ho lavorato anche per la Dark Horse e così via, questo invece è un libro in cui io recupero un po’ l’artigianalità del mestiere. Dove con l’editore non ci siamo preoccupati che potesse interessare i librai o che fosse incluso in un’operazione di marketing, infatti sono le mie “Moleskine” stampate, proprio grezze, senza photoshop!

- Hai usato un termine giusto, sono proprio “Moleskine” disegnate!

Si, sono Moleskine che sono state prese e stampate!

- Che poi ha un profumo che è tipo una droga!

Si, ha veramente è un buon odore!

- Mentre tornando un po’ più indietro, parliamo di Astromostri..

Astromostri è una storia de “Le storie” della Bonelli, scritta con Antonio Serra, il soggetto è mio..

- Ci hai messo molto di tuo quindi..

Si infatti, perché l’idea è partita da un’immagine che io avevo, di Godzilla morto fra i palazzi delle città, e il protagonista della storia è Frank, il mio attore di fumetti che c’è anche in Zigo Stella. Poi Serra ha amalgamato tutto con la sua sapienza e professionalità e abbiamo fatto questo fumetto bellissimo. Tra l’altro ha anche una griglia diversa dai soliti albi Bonelli, ha delle “splash al vivo” e delle vignette che Bonelli di solito non ti lascia fare. Però è stato molto divertente!

- L’albo è ricco di camei, c’è perfino il cattivo di Fantaman!

Si, dentro ce ne sono tanti, c’è Astro Boy, ci sono degli sfondi presi dallo sketchbook di Tekkonkinkreet, e poi ci sono dentro Godzilla e Ghidorah, opportunamente camuffati per evitare che la TOHO riducesse sul lastrico la Bonelli!

- Eh immagino siano cattivelli quelli della TOHO se gli si tocca Godzilla..

Si, su Wikipedia c’è una pagina dove sono elencati tutti i casi in cui la TOHO ha recuperato di prepotenza i diritti dell’uso improprio di Godzilla!

- I tuoi prossimi progetti?

Allora, una doppia di Dampyr, a cui sto lavorando. Poi un fumetto per la Francia con Stefano Raffaele, e un libro sulla paternità dove racconto le tragedie e le gioie dell’essere genitore. E poi una nuova “Moleskine” su cui sto lavorando adesso, che è la storia di una ragazza che era un T-Rex e che in realtà ai giorni nostri fa l’assassina professionista, di cui ti manderò delle anteprime magari!

- Invece Zigo Stella?

Zigo Stella è un libro che mentre lo leggi cambia il senso di lettura. Le tavole diventano orizzontali, poi lo leggi come un manga, perciò da destra a sinistra, e poi tornano orizzontali e di nuovo verticali. E ci sono delle pagine che si aprono in 3 e in 4. E’ la storia di un ragazzino che muore e la Morte lo riporta in vita e lui deve scoprire come mai, che progetti ha la Morte per lui. E non saranno semplicemente fisici ma anche di concetto. E’ un libro che ho scritto insieme a Marco Schiavone, l’editore di BD. E’ un libro uscito nel 2010 (cavoli!) però sempre attuale.

- Ritieni che il tuo stile sia cambiato nel frattempo?

Mah.. il mio stile è molto cambiato. Mi piace cambiare stile. Questo è un libro che ho fatto proprio ricordandomi come facevo i fumetti quando avevo 13 anni, cioè giocando. Ho disegnato delle scene senza preoccuparmi della storia, poi con Schiavone abbiamo scritto tutti quei ponti narrativi che collegavano queste scene apparentemente sconclusionate, e grazie a Marco ha trovato una continuità e anche nel finale la storia ha una sua solidità, un suo sviluppo. Era un esperimento narrativo che mi sento di rifare, cioè una storia come “Il Garage Ermetico” di Moebius, non deve avere per forza un ingresso e un’uscita, ma una storia, come diceva Moebius, può avere anche la forma di un elefante, perciò un orecchio, la proboscide, e poi è quello che lascia quello che importa. E’ un libro che è andato molto bene, l’ho presentato anche con Manuel Agnelli degli Afterhours, con cui siamo amici da 20 anni, si è offerto di presentare il libro con me ed è stato molto divertente!

- Un'ultima domanda, il tuo cognome Rosenzweig da dove proviene?

E’ un cognome che usavano gli ebrei in Germania, ha origini Yiddish. Vuol dire “stelo di rosa”. La mia famiglia ha origini ebraiche, ma io sono politeista. Mi è venuta ora ma credo che lo dirò tutta la vita questa!


8 commenti:

  1. Come detto altrove, Zigo Stella è un progetto molto interessante!

    RispondiElimina
  2. Maurizio Rosenzweig è il più interessante dei fumettisti sovversivi...riesce a mescolare poesia ed energia!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione, ed è molto interessante parlarci assieme! :)

      Elimina
  3. Intervista molto interessante ... si sente che fa le cose per passione pura. Un fumetto sugli Afterhours no? Vista l'amicizia con Manuel?

    RispondiElimina
  4. Con la presa per il culo a Batman V Superman, è entrato nelle mie grazie!
    Ovviamente mi trova d'accordo anche con quanto dice sul cinema in generale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Era già nelle mie grazie ma con Sharknado meglio di Batman vs Superman si è superato :D

      Elimina