venerdì 27 ottobre 2017

Le nerd-interviste: 44) Adriano Barone

Oggi per la serie delle nerd-interviste abbiamo lo sceneggiatore di Warhol: l'intervista, che ho incontrato al TCBF: Adriano Barone!


- Ciao e grazie per l'intervista, come nasce questo progetto?

Andy Warhol mi ha sempre interessato come artista, ma mi interessavano molto anche le cose che ha scritto (perché lui ha scritto anche parecchie cose), e nelle sue riflessioni sulla società e sulla cultura trovo che abbia anticipato delle tendenze che oggi con il social network sono diventate la nostra quotidianità, e lui non aveva il social network, però l’aveva intuito! Aveva intuito che noi guardando le rappresentazioni di qualcosa saremo stati infelici perché la rappresentazione era perfetta e la nostra vita no. E questa cosa lui l’aveva capita solo con la televisione, ma pensa al social network..

- Tipo Instagram, eccetera..

Esatto! Qualsiasi social network! Tu rappresenti una vita migliore di quella che è, fai il paragone, ti rendi conto che la tua vita è peggiore di come è la finta rappresentazione e sei infelice. Questa roba è stata un pò la base che mi ha detto: no in realtà lui parlava dell’adesso! Allora è interessante raccontare la vita di qualcuno che è arrivato a queste conclusioni. Era da un pò che lo volevo fare, BeccoGiallo ha detto: approfittiamo del trentennale della scomparsa, però era nel cassetto da parecchio tempo.

- E hai trovato l’appoggio di Officina Infernale!

Ho trovato l’appoggio di Andrea (Mozzato alias Officina Infernale ndr) perché Andrea anche lui ama molto Andy Warhol e in un contesto di coerenza tra forma e contenuto ha voluto usare anche delle tecniche che appunto erano: la ripetizione ossessiva della stessa immagine, molta grafica, collage, che poi si ritrova...

- Nella mia recensione vedo che ho centrato tutti questi aspetti!

E poi comunque leggendolo anche viene da fare una cosa comica, e quindi è venuta una commedia veramente. Quindi fa anche ridere a volte!

- E’ vero!

Oppure dei dialoghi realmente avvenuti, li riscrivi usando dei tempi comici, però sono veri, però falsi, quindi come molte cose di Warhol sono veramente falsi. Oppure anche la riproduzione ossessiva dell’immagine diventa un espediente narrativo: l’ “effetto Warhol” dove lui si duplica riempendo lo spazio della vignetta perché non vuole rispondere a delle domande!

- Quello fa molto ridere!

Quello fa ridere? Vedi, meno male, perché anch’io mentre lo scrivevo, ridevo! Quindi ho detto, chissà se avrà lo stesso effetto! Però capisci, diventa tutto un mescolone: forma, contenuto, la tecnica che usava, la sua biografia, il suo modo di essere, ed è venuta questa cosa, anche consistente, perché insomma 200 pagine di fumetto...

- Mi sembra di aver letto che era nata come qualcosa per il teatro.

No. A metà del fumetto non sapevo come finirlo perché avevo in mente due idee, vabbè mezzo spoiler, sull’identità del narratore. Tutti dicono: parla con te! No, il narratore non è l’autore, però vabbè è difficile… Avevo due idee diverse, mi sono bloccato ho detto: MINCHIA, non so se vuoi riportare anche questa volgarità..

- Sicuramente!

Vabbè, fatto sta che ho scritto un testo teatrale in cui usavo una delle idee, liberatomi della idea (perché erano incompatibili, non potevo usare tutte e due) ho finito con l’altra cosa. Quindi ho fatto il testo teatrale che andava in una direzione, l’abbiamo messo in scena anche quello a febbraio in Italia e Svizzera, faremo delle repliche quest’anno, forse sempre Milano e Svizzera ma non garantisco. Non è che volevo farlo per fare il multimediale come va di moda, avevo proprio un problema, cioè non riuscivo a scrivere due robe perché si contraddicevano, e ho detto “ok, faccio una così e una cosà!”

- Complimenti ancora perché “Warhol: l’intervista” mi è piaciuto molto!

Grazie, siamo contenti anche della candidatura al Boscarato (il premio Carlo Boscarato ndr) che perderemo dato che siamo contro Gipi.. (risate generali ndr)

- Diciamo che siete in in Champions League ! Claudio Calia mi ha detto che dovevo parlare con te perché tu sei un super-nerd!

Io sono uno che quando tornerà da Treviso il suo problema sarà vedere il primo episodio di Star Trek Discovery su Netflix!

- Non ricordavo uscisse in questi giorni… quindi è vero che sei un super-nerd!

Si, però sono un nerd vero, cioè c’è gente che si mette la maglietta di Batman, io Batman l’ho letto. C’è quella leggera differenza fra il nerd e il nerd poser, no?

- Ora vanno particolarmente di moda le magliette nerd.

Si, in realtà quando ho fatto lezione al liceo avevo la maglietta di Batman e quella di Superman, poi in questi giorni non so cos’ho perché sono anziano e mi scordo le cose!

4 commenti:

  1. Intervista interessante, per l'autore, il soggetto, la casa editrice ... lo leggerò.

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    1. Grazie, se vuoi nel blog qualche mese fa avevo pubblicato anche una piccola recensione al libro

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  2. Interessante l'aneddoto sul teatro!
    Bella intervista 😉

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