venerdì 21 dicembre 2018

La nerd-intervista: Cisco Sardano

Continuamo con le interviste proveniente dal Treviso Comic Book Festival con l'autore della biografia a fumetti L'irraccontabile Freak Antoni. Ecco la (lunghissima) chiaccherata con Cisco Sardano!

Premessa, anche questa volta ha partecipato una terza persona, lo sceneggiatore Firas Schiavon. Quindi nell'intervista FP sono io, CS è Cisco e FS è Firas!

FP:  Ciao Cisco, io so già come è nato il tuo libro, ma vuoi rispiegarlo per i lettori del mio blog?

CS: Nasce perché Guido (Ostanel, direttore editoriale di BeccoGiallo nda) mi chiese di lavorare ad una biografia. Tendenzialmente parto da una roba circoscritta, non ho pensato “cosa faccio nella vita? Un libro su quello”, cioè non sono un fan degli Skiantos..

FP: Però avevi conosciuto Freak Antoni…


CS: L’avevo conosciuto, infatti la connessione è quella, cioè non è che sono un fan e faccio un libro sugli Skiantos perché amo gli Skiantos. Devo lavorare ad una biografia, sono anche un musicista..

FP: Quindi Guido ti ha fatto scegliere liberamente.


CS: Lui mi ha detto “proponi qualcosa”, mi ha dato carta bianca tendenzialmente. Lui poi mi ha anche un po’ spinto, mi ha detto “tu sei un musicista, suoni, ragiona su qualcosa che abbia a che fare con la musica”  e mi venne in mente quell’episodio che poi è l’unico dove mi ci infilo di persona nel libro, ed è l’episodio della prima volta che l’ho visto, che ovviamente è un po’ romanzato, ma più o meno è andata così. Praticamente mi ricordo di quell’episodio, e decido di iniziare a lavorarci, però in realtà in una maniera, nel senso che ero completamente non consapevole di cosa andavo incontro. Completamente da ingenuo, dico “faccio un libro sugli Skiantos”: mi sembrava una roba molto più semplice. Anche come percorso per me, come autore, perché comunque è la prima volta che lavoro ad un libro, e si trattava di mettere insieme tutte le cose:  quindi la regia, la scrittura, eccetera. Poi son riuscito per fortuna a fare (male) tutto , il problema non si è posto. E in più c’è stata questa ricerca, che poi di fatto è diventata una ricerca di avvicinamento, e un innamoramento, perché alla fine adesso sono innamorato di Freak! E mi dispiace non averglielo potuto dire, cioè nel senso che effettivamente adesso che ripenso a tutte le ricerche che ho fatto dopo, dico “c#zzo, ho avuto loro tra le mani, per quel poco tempo, e neanche l’ho saputo!” Poi però la vita è anche questo, cioè ogni tanto secondo me capitano queste cose, sono belle anche per quello. Quando ho iniziato questa ricerca ho cercato di capire quello che era successo, quello che poteva essere, e tendenzialmente più cercavo chi era questo personaggio più mi allontanavo dalla soluzione. Nel senso che si aggiungevano cose, scoprivo che era un personaggio che aveva fatto più di quello che potevo immaginare.

FP: E c’è anche il suo rapporto con Pazienza.. 

CS: Il rapporto con Pazienza: a parte la ricerca, cioè le interviste che ho fatto, qualcuna è anche finita sul libro, proprio concretamente.. La roba su Pazienza viene perché quando mi approccio ad ascoltare gli Skiantos quello che mi prende di più è leggere. Cioè più che ascoltare Freak quello che mi colpisce di più è la scrittura, perché secondo me lui ha scritto molto di più di quello che ha cantato. Minchia ha scritto un sacco di roba, ha pubblicato dappertutto! Di tutto quello che scrive esiste per fortuna una “Bibbia”, pubblicata da Feltrinelli, che è “Non c’è gusto in Italia ad essere Freak”, curata da Oderso Rubini, il manager storico (Oderso Rubini è quello di Harpo’s Bazar,  Italian Records, eccetera). E’ quello che un pochino mi ha stimolato di più rispetto a questa cosa. Su questa “Bibbia”, questo librone su Freak, leggo un’auto intervista che era stata pubblicata credo su Cuore, dove appunto Freak si intervistava sul suo rapporto con Pazienza. Cioè l’editore gli dice “scrivi un pezzo su Pazienza.” E lui si intervista da solo! Io stavo cercando, quando lavoravo sul libro, un modo per parlare della dipendenza, perché quando ho fatto le interviste mi sono accorto che tutti quelli che erano stati vicini a lui un pochino tendevano a non parlare molto di quella cosa perché come se questa lo sporcasse, senza capire poi secondo me che quella è una delle robe che lo rende più figo, perché il rock è distruggersi..

FS: Proprio l’Anticristo, canonico!

CS: Insomma ovviamente lui non poteva scrivere su Cuore che lui e Pazienza si conoscevano perché si facevano le pere, ! Quindi non è che erano amici, parlavano però tendenzialmente si facevano le pere assieme. Lui racconta il suo rapporto con Pazienza e nel raccontarlo, per non parlare di eroina, usa questa metafora della palestra. “io e Pazienza frequentavamo la stessa palestra”. Quindi quando ho scritto la storia ho detto “la ambiento in palestra”, è un po’ un easter egg che non sa nessuno.

FS: No, ma adesso mi hai cambiato tutto!

FP: Infatti anch’io mi chiedevo mentre lo leggevo: ma andavano in palestra assieme?

FS: Per quello che conoscevo io di Andrea Pazienza ho detto “boh”, ma magari era un passatempo..

CS: In realtà già ad una presentazione ho detto questa cosa, il tema è che ogni tanto quando fai il libro fai delle cose pure per te non solo per gli altri, so che è una contraddizione in termini, però è così. E poi è un aneddoto bello da raccontare, e di fatto mi è capitato di parlare con gente che conosce Freak Antoni che mi dice “quella è l’intervista di Cuore, la palestra è quello” , quindi qualcuno ci era arrivato, ma pochissimi, non è per tutti..

FP: Chi sa capisce, chi non sa non coglie!

CS: Può sembrare una roba escludente, nel senso che tu così tu non permetti a tutti di capire quello che succede. Però poi secondo me la scena funziona lo stesso, perché sono due persone che dialogano banalmente sul fatto di essere artisti, la condizione dell’artista, del fatto che ogni tanto non ti basta. Loro si scambiano solo quelle battute. Quando in realtà ho progettato la scena io pensavo che nella palestra dove dialogavano piano piano si dovevano creare delle ombre, doveva diventare tutto nero perché volevo proprio che fosse visualizzabile la questione della dipendenza. Però dopo facendola ho visto che la scena reggeva, é una chiacchierata fra due artisti, che stanno vivendo un disagio, è per tutti, non sto parlando di droga, io non vado a giudicare o a dire “quello si faceva le pere!”

FS: Lungi da me farlo! 

CS: Ma non è giudicare, è un dato!

FP: Ora lavorerai ad un altro libro?

CS: Sto provando a iniziare a pensarci, da gennaio inizio a lavorarci.

FP: E’ vero che per fare questo ci hai messo una decina d’anni?

CS: No, tre anni e mezzo! Però in tre anni e mezzo sono diventato anche un dipendente a tempo indeterminato, ho preso una casa..

FS: Hai fatto i soldi! 

CS:  Esatto, ti permettono di vivere tendenzialmente. Prima ho provato a crearmi una condizione di vita che fosse dignitosa e poi ho lavorato a quello. Secondo te su cosa dovrei lavorare? Cerco dei consigli!

FS: Posso farti una domanda io? Qual’è stata l’emozione che hai provato quando hai visto che qualcuno ha capito l’”easter egg” della palestra?

CS: Non me lo sono mai chiesto. Una persona me l’ha detto, uno che lo conosceva molto bene, lui mi ha detto “guarda la maggior parte delle cose che hai scritto non son parole tue ma sono parole prese da cose di Freak.” Effettivamente io ho fatto quello, ci ho messo pochissimo del mio.

FP: Ho apprezzato anche il fatto che non hai fatto la classica biografia ma hai messo frammenti di vita, perché, come dice anche il titolo, Freak era “irraccontabile!” O facevi una cosa da 1000 pagine..

CS: Magari c’è qualcuno più bravo di me e riesce a raccontare una vita complicata come quella. Dipende anche dall’approccio che hai, per me mettere le mani sulla vita di una persona richiede molta delicatezza..

FP: Ti avevano dato un numero di pagine prestabilito?

CS: No, no. Io ho avuto carta bianca completa. Quando ho finito il libro glielo mandato e Guido mi ha detto “è molto bello” e dopo due settimane l’abbiamo stampato!

Cisco e Guido Ostanel
FP: Ma ora vorresti fare un’altra biografia?

CS: Non so, io non vorrei fare un’altra biografia. Io vorrei provare a scrivere qualcosa d’altro. Sicuramente io ho avuto una fase dopo due anni che lavoravo a Freak che mi ero reso conto che era irraccontabile. Ho chiesto a Guido se poteva avere un aiuto da un amico che aveva fatto una tesi su Freak al DAMS, ma lui mi ha spronato a proseguire da solo. E un poco mi ha fatto venire la voglia, perché, per quanto io credo di non esserci riuscito, essenzialmente quello che mi è venuto è uno stimolo a proseguire, vorrei provare a scrivere qualcosa. Però scrivere qualcosa vuol dire il non voler stare in un recinto che ti mettono intorno ma anche voler provare a fare una cosa per la quale viaggi con la fantasia, e quindi.. boh. Vorrei anche provare anche a fare una roba del genere, ma non credo che vorrei fare una biografia. Però ci sono degli elementi che non scarterei, alcune cose mi sono piaciute, tipo il contesto bolognese mi ha molto stimolato, allora l’idea di poter lavorare ancora su un contesto che conosco bene, oppure l’idea musicale..

FP: Lucio Dalla!

CS: Claudio Lolli, che è appena morto!

FS: Fra l’altro alcune copertine di Lolli le aveva fatte Paz!

CS: Ha fatto un sacco di copertine Paz. Un vero artista pop..

FS: Anche Tanino Liberatore le faceva all’epoca!

CS: Anche Vecchioni ha un sacco di cover fatte da Pazienza, mi ha shockato! Ma bellissime proprio!
Comunque quello che vorrei provare a fare, l’ho proposto ma non so se andrà in porto questa cosa, potrebbe essere una roba che si infila in un contesto che è storico, controculturale, musicale, mi piacerebbe raccontare ancora quella roba lì, però per poi muovermi, per fare una roba che non centra niente, partire da quel contesto per poi spostarmi. Non so se mi sarà data la possibilità..

FS: Le cose che mi sono piaciute più del libro sono quelle più personali, ad esempio quando viaggiano per tutta Bologna in 500 fondamentalmente fumando e ascoltando i Beatles e danno vita ai.. come si chiamano…gli Skiantos! Sai quando ce l’hai sulla punta della lingua?

CS: Io ho fatto una presentazione in Abruzzo e il tipo mi ha detto che ero l’autore della biografia sugli SQUALLOR!

FP: NOOO!  Anche se comunque sarebbe un’altra bella storia da raccontare..

CS: Sì assolutamente, però erano un contesto completamente diverso! Erano produttori, già un’altra roba! Io parlavo di un ragazzino che si inventa una roba all’università!  Comunque la roba più che bella che mi porto a casa da questo lavoro è l’amicizia di Jimmy Bellafronte/Andrea Setti (membro degli Skiantos nda), con cui mi sento sempre, stiamo lavorando a dei fumetti assieme, che non pubblicheremo perché non ci interessa. La ricerca è stata proprio importante per me perché mi ha portato a conoscere questa gente, ma soprattutto lui che è una persona bellissima, mi ha aperto un mondo rispetto allo spirito di quel tempo, come ragionavano, su che cos’era. Adesso sono convinto di avere più o meno capito quello che era successo, non so se riuscirei a raccontarlo. Ecco forse ora potrei scrivere un libro su Freak, secondo me!

8 commenti:

  1. Assolutamente condivido il tuo appello per un'altra biografia fumettosa di Lucio Dalla!
    Geniale la scena della palestra per coprire quella che era (la triste) realtà...infatti ho aperto prima la vignetta di leggere il testo (come faccio sempre) e ho detto "ma che cazz c'entrano Paz e Freak Antoni in palestra"...ecco :D

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    1. Questa è una chicca per questo blog, come dice anche Cisco in pochi la conoscono quella cosa :D

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  2. Interessante l'aneddoto sulle pere e come lo ha cambiato ma come ti ha risposto mi ha fatto morire dal ridere 😂

    Ti invece sei molto preparato su Pazienza, sapevi perfino che aveva fatto le copertine a quel cantante che manco conosco 😅

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    1. Guarda che non l'ho scritto io (FP) ma Fira (FS) :D Io qualcosa ricordavo ma non a quel livello! La cosa della palestra è stata veramente geniale!

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    2. Ops, errore mio, leggendo di fretta non ho notato la lettera differente 😝

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    3. eheh tranquillo..e ancora buone feste! :)

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  3. Bella intervista, che fa capire molto di questo libro geniale quanto sconsclusionato (in senso positivo), anarchico come Freak Antoni. Ti invidio perché avevo provato a intervistare per mail Cisco, ma non ci sono riuscito, ma mi fa piacere che uno dei nostri blog ci sia riuscito ... e la cosa della palestra mi fa piacere (mi piaceva poco l'idea andassero in palestra).

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    1. Cisco era qui vicino qualche giorno fa, a Mogliano Veneto, ma non sono potuto andare.. vedrai che comunque capiteranno altre occasioni! Poi Cisco come avrai intuito non lesina le parole :D E ho dovuto tagliare e riassumere parecchio

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