venerdì 26 aprile 2019

La nerd-intervista: Lorenzo Palloni+Martoz

Stasera abbiamo un'intervista doppia agli autori di Instantly Elsewhere, incontrati al Be Comics: Alessandro Martorelli detto Martoz e Lorenzo Palloni!


- Come nasce questa collaborazione?

LP: Nasce durante un festival di inizio 2015, dove ci siamo incontrati. Io non conoscevo Martoz, non aveva ancora fatto niente, neanche “Remi Tot in Stunt” (premio autore rivelazione al Boscarato 2016 nda). E lì per lì ho detto: “questa è una persona che fa qualcosa di diverso, pensa il fumetto in modo diverso”. Avevo un po’ di storie nel cassetto che potevano essere adatte ad una persona così, ad un segno così, ad un concetto diverso di fumetto. Però effettivamente non ne andava bene una, a parte questa su cui ci siamo trovati subito d’accordo.

AM: Sì, ci siamo subito trovati, avevamo un feeling tutto speciale!

LP: Sì, perché ho visto che era un coglione quanto me, quindi stavamo bene! (risate generali nda)

AM: Dopo pochissimi mesi mi ha contattato e abbiamo iniziato a lavorare.

LP: Ma sì, dopo un mese! Ho detto: “con questo devo farci qualcosa insieme”. E quindi è andata bene, perché ci siamo trovati, poi abbiamo provato a fare un crowdfunding per questa storia con Spaceman Project che è un editore spagnolo, a metà 2017, però effettivamente non è andata. Però comunque è andata molto bene, perché questa cosa ci ha permesso di essere visti da Shockdom. Lucio (Lucio Staiano fondatore di Shockdom nda) ci ha chiesto se volevamo farlo in Italia con loro ed è andata bene! E il libro è venuto infinitamente migliore di come poteva venire due anni fa.

AM: Sì, infatti è stata quasi una benedizione. Il poter prendere più tempo è stato fondamentale per poter fare un bel libro.

- La trama di Instantly Elsewhere?

LP:  E’ il ribaltamento del classico concept dove ogni storia che uno scrittore scrive diventa realtà. In questa storia Owen Theobart, che è il nostro protagonista, ha il potere/maledizione che deve tenere sotto controllo la propria scrittura perché tutto quello che non scrive diventa realtà, quindi deve sempre scrivere. Tutte le sue idee sono effettivamente armi di distruzioni di massa. Possono essere alieni, mostri, kaiju. E quindi ha un rapporto malsano con la creazione, con il suo lavoro, con la sua passione, che è sia un obbiettivo di vita, sia un modo nostro di riflettere sul fatto che l’iperproduttività è più che un obbiettivo di vita il risultato di qualcosa che chissà da dove viene. Ed un po’ quello che sentiamo anche noi, infatti è una cosa ci accomuna, vero Martoz?

AM: Come diciamo spesso nelle presentazioni, io, Lorenzo e Owen siamo accomunati da questa iperproduttività e dalla mancanza di alternativa.

- Lorenzo me l’aveva già accennato nella nostra intervista al TCBF.

LP: Sì, esatto. Si era detto anche questo!

AM: Sì, è una sorta di dannazione per cui non possiamo scegliere ma possiamo solo seguire questa sorta di istinto.

LP: Non ci sentiamo di fare altro che produrre.

AM: Produrre anche quando è controproducente, perché ad un certo punto ti vai a sfibrare.

LP: Certo. Non possiamo smettere di fare cose, come fa Owen. Soltanto che nella finzione narrativa abbiamo dato un concetto drammatico proprio di necessità. Lui NON può smettere di scrivere, altrimenti il mondo finisce.

- Martoz, com’è stato seguire la sceneggiatura di Lorenzo?

AM: Per me è stato superstimolante! Devo dire faticoso perché era la mia prima esperienza di questo tipo, quindi è stato super faticoso però anche stimolante. E’ stata un’occasione per crescere.

- Ho sentito parlare molto bene di questo libro, fra l’altro siete in nomination per il premio Micheluzzi al Comicon…

LP: Sì, siamo in nomination per la migliore sceneggiatura!

AM: MIGLIORE SCENEGGIATURA!!!  (con voce impostatissima nda)

LP: Ecco, il problema di andare in giro con lui è questo! Effettivamente, io sono molto contento per un motivo semplice: è stata una delle esperienze di scrittura più intense che abbia mai avuto, perché era un libro per me necessario, ovvero volevo dire a me stesso che io non sono il mio lavoro, ed era l’unica storia con cui potessi farlo. Perché parla proprio di narrazione, del concetto di narrazione. Ma soprattutto non l’ho scritto da solo, nel senso che Ale è stato fondanmentale per dei passaggi. A parte che non l’avrei scritto così, per chiunque, l’ho scritto per lui. Il mio concetto di scrittura quando scrivo anche per altre persone, per altri artisti è che mi devo basare su quello che possono fare loro o non possono fare o vogliono fare o si divertono a fare. Con Ale per esempio ho scritto molto meno, fisicamente, meno descrizioni, meno testi. E poi che è successo? Che è andato tutto “affanculo” perché lui non mi ha fatto uno storyboard, mi sono arrivate le tavole già definitive e ho dovuto “riletterare” tutto da capo, quindi ho dovuto scrivere due volte il libro. Però è stato molto divertente da quel punto di vista. E quindi anche il fatto che lui per esempio non abbia fatto lo storyboard e ho dovuto letterare da capo riscrivendo il libro ha portato ad un’asciugatura maggiore quindi ora il libro è più efficace.

- Comunque è un libro bello corposo!

LP: 240 pagine! Poi per esempio l’ultima vignetta, l’ultima splash page, è un’idea di Ale. E io ho detto “è perfetta!”. Anche la postfazione è un’idea di Alessandro. Io non sono un tipo di sceneggiatore che dice “no, bisogna fare così” anzi sono più che se il disegnatore ci mette del suo meglio è!

- Lasci libertà!

LP: Assolutamente! Perché sarà un libro di tutti e due!

AM: Questo si chiama collaborare!

- Altri progetti? Come minimo ora me ne direte 200…

AM: Progetti, io sto lavorando a un po’ di storie brevi per differenti editori e realtà, quindi sia autoproduzioni, sia grossi editori che piccoli editori. Però sono cose che finché non vengono improntate non se ne può parlare sostanzialmente, tranne quella per il Progetto Stigma che è già stata annunciata. Sto facendo quindi una storia breve per il Progetto Stigma e poi spero di lavorare ancora con Lorenzo!

LP: Sì, c’è in ballo qualcosa, però ancora non se ne può parlare…

AM: I veri errori si ripetono due volte!

LP: Esatto! I GRANDI errori si ripetono due volte! Io di progetti ne ho abbastanza: uno nuovo con Mammaiuto, ho due commissioni grosse a fumetti per l’università di Siena e per un altro privato, una cosa grossa. E poi nuovi libri in Francia: mi uscirà per fine anno Desolation Club con Vittoria Macioci per Sarbacane. E all’inizio dell’anno prossimo il secondo volume di Desolation Club. Poi sto cercando di portare in Italia i libri che faccio in francia, che sono per ora tre o quattro. E poi l’ultima cosa che deve uscire al Comicon di Napoli in anteprima è La Lupa, che è una riedizione di Esatto, un mio vecchio libro per Mammaiuto, però a colori, cartonato, in edizione deluxe, quindi molto bene. Quindi ce n’è di roba da fare. Poi nuovi progetti con Martoz e con altri disegnatori.


7 commenti:

  1. Una coppia ben affiatata :-D
    Comunque ribadisco che il disegno ha qualcosa che mi inquieta e quindi in qualche modo mi impatta, per la sceneggiatura non posso esprimermi ma magari farò in modo di poterla giudicare con cognizione di causa.

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    1. La sceneggiatura è eccezionale, e parlo da cialtrone quale sono io :D

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  2. Non avevo considerato il ribaltamento del topos dello scrittore che scrive e dà vita ai suoi "incubi"...Comunque anche la dedica è veramente particolare, qui siamo davvero sull'underground spinto :D

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    1. La dedica è bellissima... quel disegno me l'ha fatto in pochissimi minuti, tanto che siamo rimasti tutti stupefatti :D

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    2. Il commento era mio :D (Ne ho approfittato per rileggere questi vecchi post)

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  3. Bella intervista, complimenti sia all'intervistatore che agli intervistati.

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