giovedì 26 ottobre 2017

Dampyr Speciale 13: La terra delle aquile - di Claudio Falco e Fabrizio Russo

E' uscito in questi giorni il nuovo Speciale di Dampyr dal titolo La terra delle aquile, che non è altro che l'Albania, ma qui vista non come il paese in via di sviluppo reduce dal regime comunista a cui siamo abituati (e patria di call center aggiungo) ma come luogo dalla storia millenaria. Ho sempre apprezzato nelle storie del Dampyr i riferimenti a avvenimenti o personaggi storici esistenti, in questo caso sullo sfondo si parla delle vicende di Giorgio Castriota detto Scanderberg, condottiero del quindicesimo secolo cresciuto tra i turchi ma poi convertitosi alla causa albanese fino a diventare un vero e proprio eroe nazionale ricordato ancora adesso, un vero e proprio baluardo contro l'avanzata delle truppe ottomane. La storia principale dell'albo vede il Dampyr affrontare non uno ma ben due Maestri della notte in lotta per il dominio della Terra delle aquile costringendolo a fare nuove e strane alleanze.. La sceneggiatura è di Claudio Falco (che ho scoperto essere anche un dottore immunoematologo!) e i disegni sono di Fabrizio Russo.

Dampyr Speciale 13 - La terra della aquile - di Claudio Falco e Fabrizio Russo
pagine 164 - euro 5.80
Sergio Bonelli Editore

6 commenti:

  1. Ho i primi numeri di Dampyr, poi l'ho perso di vista, ma mi è rimasto impresso (come Magico Vento, se non ricordo male, nati nello stesso periodo). L'ho ritrovato con piacere nel doppio con Dyan Dog (che qullo sì ho ripreso a leggere con entusiasmo).

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    1. Io l'ho seguito dal numero 1, apprezzo appunto i riferimenti storici e la continuity serratissima (pure troppo a volte!)

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  2. Sarei curioso di vedere l'Albania in un fumetto, non mi è mai capitato altrove. Anche per vedere se sono fedeli alla realtà.

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    1. Quindi ci sei stato di persona Emanuele? ora sono curioso!

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    2. Sì, per lavoro ci andavo tra il 2013 e il 2015, principalmente a Tirana.
      A parte che sembra di sembra di stare nell'Italia di fine anni 70, primi 80 per macchine e vestiti, è totalmente diversa da come la si immagina, almeno io la immaginavo come da terzo o secondo mondo, invece stanno meglio di noi. Un comunissimo paese europeo. Poi parlano quasi tutti italiano (prendono molti nostri canali), alla fine sembra una succursale italiana.

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    3. Lo scrivono anche nelle note in seconda di copertina, l'Albania non è più quel paese di disperati che arrivavano da noi nei barconi ma è in piena espansione, ho citato apposta i moltissimi call center che noi italiani stiamo impiantando là..

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