venerdì 23 febbraio 2018

Le nerd-interviste: 54) Vincenzo Turturro

Stasera l'ultima intervista fatta al Gasp vol.2, con il fumettista e illustratore autore di "Ho fatto un sogno", Vincenzo Turturro!


- Come nasce il tuo volume “Ho fatto un sogno”?

Praticamente è una favola che raccontano ai bambini, dove l’obbiettivo è quello di istruire i bambini all’ascolto. In realtà ho visto che soprattutto nel mondo del lavoro e anche nel mondo dell’arte c’è l’ego della persona, c’è molto “io..io..io faccio..io faccio!” e tante volte si parla e non si ascolta!
E' la storia di questo Re che si sveglia un giorno con un'idea, e questa idea a tutti i costi la porta avanti, anche se a discapito di tanti eventi che va a provocare.
“Ho fatto un sogno” ha questo obbiettivo: quello di stimolare l’immaginario dei bambini, ma anche di dare una sveglia ai genitori che stanno lì a raccontare la storia!

- Un target ampio diciamo!

Si, diciamo che adesso è diventato fecondo, fertile il campo per gli illustratori e per il mondo dell’illustrazione in genere. E’ chiaro che io ho un background e vengo dal fumetto, e sto sposando un po’ tutte e due le espressioni.
In futuro collaborerò con Massimo Mantovani, che ho conosciuto a Verona nell’estate del 2017..



- Quindi sarà una collaborazione, mi si passi il termine, fra due diverse generazioni!

Si, io sono più vecchio, diciamolo così facile facile: io sono molto più vecchio! Sono un classe 69, e disegno da quando ero piccolino, e quindi ho vissuto il mondo dell’adolescenza e anche di più dell’adolescenza con i fumetti in mano e disegnando i fumetti. Il mio background viene dai Marvel, però poi Bonelli, poi quelli d’autore come discutevate con Massimo, tipo Toppi, Frazetta sono i miei modelli, sono quelli proprio con cui ho fatto scuola di disegno. Poi ho lavorato un po’ con gli editori di dove sono nato, che è Bari, qualche editore locale dove ho fatto illustrazioni, d’autore sempre, mai commerciali. Poi c’è stato il passaggio qui nella realtà veronese, perché io abito lì, e mi sono riavvicinato al disegno, un po’ per caso e un po’ per necessità..

- Quindi è un riavvicinamento recente?
Sono tre anni. Tre anni di intenso lavoro, che ha portato a qualche riconoscimento dal punto di vista dei concorsi in giro per il Veneto. L’ultimo però è stato in Toscana, “Un prato di fiabe” si chiama questo concorso dove sono stato selezionato e premiato insieme ad altri autori. Marostica, Valdagno, sono tutti posti dove si fanno concorsi di fumetto e d’illustrazione.
Adesso l’obbiettivo è quello assieme a Massimo di realizzare un fumetto, con la effe maiuscola, che è un po’ un crossover fra il suo mondo e il mio.

- Come saranno suddivisi i compiti?

Più che altro la storia l’ha pensata tutta lui. Ha visto le cose che faccio, le cose che ho fatto, come un fumetto che ormai non ho più perché anche le tavole originali sono state vendute, più legato al mondo del fantasy e del medioevo. Allora ispirato anche dalle cose che faceva lui ha detto: “mettiamo giù una storia che sia un crossover e speriamo piaccia!”. Io ci metterò i disegni e le chine, e lui la sceneggiatura e la storia. Quando sarà il momento faremo un gran tam tam sui media. Il nostro obbiettivo è di presentarci a Treviso il prossimo settembre con qualcosa di cartaceo, di concreto proprio!
La mia novità personale è quella di andare a Milano, al Cartoomics, dove porterò tutto il mio know-how, lo metterò in piazza. Altre cose sono state fatte a Modena, Verona, Treviso, spero di farne altre, grossomodo i ritorni sono positivi!


14 commenti:

  1. Non conoscevo questo fumettista, ottima intervista :D
    Quando diventerò padre, terrò a mente il suo nome XD

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  2. Grande intervista come sempre.
    Ottimi i suoi spunti, Frazetta su tutti *__*
    Il disegno del trono è infatti fiabesco, mi ha richiamato alla mente uno stile di 30 anni fa... ottimo.

    Moz-

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    1. Si è vero, è uno stile vintage..Frazetta proprio non lo ricordavo, è stata una bella dritta!

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  3. Bravo Vincenzo, ho paura che tra qualche anno delle fiabe non si ricordi più nessuno. Anche mio nipote non sa cosa siano le fiabe. Cerchiamo di mantenerne la tradizione. E questo suo progetto lo fa.

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  4. Bella intervista!
    Ma anche tu sei un fumettista? Se sì, cosa crei?

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  5. Ogni volta che leggo "ho fatto un sogno", mi viene da continuare con "e l'ho chiamato Roooma!" (una canzone di Venditti) 😄
    Il motivo per cui nasce questa fiaba è ammirevole! Ce ne fossero di più di Vincenzo Turturro...

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  6. Ma che bei disegni e che bella intervista, complimenti all'autore e anche a te.
    E viva sempre le fiabe!

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