venerdì 19 ottobre 2018

La nerd-intervista: Giacomo Taddeo Traini

Come ogni venerdì ritorna lo spazio dedicato alle interviste, e continuamo con quelle raccolte al TCBF con l'autore di Unidos Venceremos, nonchè nostra vecchia conoscenza, Giacomo Taddeo Traini!


Ciao Giacomo, come nasce questo libro?

Questo qui è un progetto che è nato in collaborazione con Veneto Equo, che è la rete delle realtà equo solidali del veneto. In particolare nella persona di Giorgio Scandiuzzo, che è stato un po’ il nostro committente, il nostro contatto.  Scandiuzzo ci ha proposto di parlare di alcune realtà del commercio equo mondiale con cui Veneto Equo ha collaborato nei lunghi anni di attività che hanno svolto finora. Abbiamo selezionato, da un pugno di realtà di commercio equo, sette cooperative in giro per il mondo. Scelte per vari motivi, perché rappresentavano un aspetto importante del commercio equo, perché erano importanti per i prodotti che troviamo anche qui in Italia, eccetera. Appunto ne abbiamo scelte sette (che poi abbiamo raccontato) da tutto il mondo: Filippine, Bosnia, Puglia (anche una in Italia), Kenia, Brasile, insomma tanti posti diversi.

- Il materiale ti è arrivato direttamente da loro oppure è frutto anche delle tue ricerche?

Tanto materiale è arrivato a me dai committenti, perché loro hanno un patrimonio enorme di foto, documentari, gratuiti, disponibili per tutti, la maggior parte realizzati da Aldo Pavan, che è proprio un documentarista che collabora con loro da decenni. E quindi tanto materiale è arrivato da loro, dopo quello che sono andato a cercare sono perlopiù tutte le informazioni sul contesto politico, storico delle zone. Ad esempio mi hanno dato tutte le informazioni sulla cooperativa bosniaca, però per poter inquadrare questa cooperativa all’interno della storia ho dovuto studiare la guerra serbo-bosniaca. Quindi un po’ un cinquanta e cinquanta, forse anche a seconda delle storie, su alcune storie c’era un quadro più completo, su alcune ho dovuto un po’ ricostruire.

- Hai raccontato anche delle storie di veri e propri martiri.

Si, ci sono alcune realtà, alcune storie che ho raccontato, molto ottimistiche, nel senso che è andato tutto abbastanza liscio. Altre storie invece sono aimè tragiche tutt’ora: mentre in Amazzonia continuano spesso ad assassinare attivisti, ambientalisti, eccetera, ma meno di una volta, perché tutti i riflettori sono molto accesi sull’Amazzonia, ad esempio nelle Filippine il marito della protagonista del capitolo del fumetto è stato assassinato attorno a Ferragosto di quest’anno, una cosa molto recente. Era molto attivo nei diritti umani. Lui e altri sei attivisti sono stati assassinati da dei paramilitari. Quindi è una cosa ancora calda, ancora proprio attuale, e aimè sulle Filippine piuttosto che sull’Amazzonia ci sono meno attenzioni.

- La scelta cromatica per i vari capitoli? Ho visto che ogni storia ha un colore diverso..

Abbiamo inserito questo colore per ogni storia perché serviva qualcosa per valorizzare il bianco e nero. Il mio è un bianco e nero molto forte quindi serviva qualcosa un attimo più accattivante. La scelta del colore per ogni capitolo è accaduta ispirandosi al prodotto che veniva realizzato.

- I tuoi progetti futuri?

Adesso devo fare un altro breve fumetto sul commercio equo, che mi ha chiesto Fairtrade, che è il brand, chiamiamolo brand, che si assicura che i prodotti di commercio equo siano validi. Sarà una cosa più breve su delle popolazioni sudamericane che negli anni, grazie alle varie associazioni, sono passati dalla produzione di cocaina a quella di cacao. E questo lo produrremo entro fine anno ma sarà una cosa per le scuole, per le loro cose interne. Ho in cantiere un altro paio di autoproduzioni, e poi tornerò a lavorare al mio prossimo libro, che in realtà ho iniziato prima di questo ma poi è stato messo in pausa, sempre per BeccoGiallo.

- Di cosa tratterà?

Io ho iniziato a realizzare un reportage a fumetti sulle etichette musicali indipendenti, ma diverso tempo fa ormai, poi appunto l’ho dovuto bloccare per vari progetti compreso questo sul progetto equo e adesso lo riprenderò nei prossimi mesi.

6 commenti:

  1. Mi è piaciuta quest'intervista perché siete riusciti a trasmettere bene la mole di lavoro che c'è alla base di questo progetto (anche se come dissi qualche mese fa, non mi ispira tantissimo).

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  2. Quindi si raccontano storie vere?
    Molto bello ed interessante, molte cose non ci vengono raccontate di ciò che accade nel mondo e descriverle in fumetti...mi piace molto.
    Bravissimo Traini e grazie a te Fabrizio per avermi fatto conoscere il tutto in questa speciale intervista. Ciao e buon fine settimana.

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  3. Mi piace lo studio approfondito che c'è dietro storie che trattano eventi reali.
    Bella la scelta di cambiare il colore a seconda della storia.

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    1. Già, a volte non si pensa a quanto lavoro c'è dietro ad un fumetto di 100 pagine e poco più come questo..

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