domenica 26 aprile 2020

Unorthodox: La recensione di coppia

La nostra recensione della nuova mini-serie drammatica di Netflix, Unorthodox




REGIA:  F = 7.5 MV = 6 MEDIA = 6.75

STORIA:  F = 8 MV = 8 MEDIA = 8


ATTORI: F = 8.5 MV = 7 MEDIA = 7.75

TRUCCO/PARRUCCO:  F = 6 MV = 6 MEDIA = 6


COSTUMI:  F = 7 MV = 6 MEDIA = 6.5


COLONNA SONORA:  F = 7 MV = 6 MEDIA = 6.5


TOTALE = 6.92


FP: Unorthodox è una produzione tedesca basata sulle memorie di Deborah Feldman. La miniserie racconta la storia di Esther detta Esty, cresciuta nella comunità ultra-ordossa degli ebrei chassidici di Williamsburg, una zona di Brooklyn. La prima puntata si apre con Esty che decide di scappare a Berlino, dove era già fuggita sua madre molti anni prima. Conseguentemente partono al suo "recupero" il marito Yanky assieme al cugino Moishe, che ha comportamenti non proprio da ortodosso. All'esperienze di Esty a Berlino, nel suo disperato sogno di arrivare ad una vita normale e di poter finalmente esprimere il suo talento musicale, si alternano i flashback della sua vita a Williamsburg. Si vedono le preparazioni del suo matrimonio combinato, la lunga cerimonia, le difficoltà avute con suo marito a causa dell'ovvia inesperienza, le ingerenze dei parenti. E si comprende così il motivo della sua fuga, e anche il motivo della missione del marito. La serie tv non spiega quasi nulla della cultura chassidica ma la mostra soltanto, quindi preparativi a googlare termini tipo Eruv o Mikveh per vedere cosa significhino. Occhio anche ai sottotitoli, perché il metà del recitato è in Yiddish. Unorthodox a volte ha uno scorrimento lento (ad esempio le cerimonie ebraiche sembrano non finire mai) ma penso sia voluto per rendere meglio il ritmo della vita all'interno di Williamsburg. La serie non pone grossi giudizi sugli ultra-ortodossi, se non nella figura negativa di Moishe, ma piuttosto evidenzia la libertà di scelta che fa Esty e prima di lei sua madre. Veramente brava l'attrice Shira Haas e anche l'attore che interpreta suo marito Yanky, Amit Rahav.
MV: L'argomento è ciò che mi è piaciuto di più, anche più della serie stessa. Mi incuriosisce sempre mettere il "naso" in queste comunità così chiuse. Da profana, poiché non conosco le usanze Yiddish, Unorthodox dà idea di essere estremamente accurata nella resa dei rituali e delle regole. 



4 commenti:

  1. Serie piuttosto bizzarra, da quello che leggo. Il voto sui costumi però dimostra che non tutto sia stato fatto bene :D, o sbaglio?

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    1. Beh sono i costumi tradizionali, come li puoi giudicare?

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  2. Umh, non credo possa essere nelle mie corde... :o
    Anche se, ammetto, anche io amo le opere ambientate in comunità chiuse!

    Moz-

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    1. E' strano vedere come ci sia una comunità così proprio a New York

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